Il Professore : ... ... Giova ricordare , peraltro , IL Che Personaggio Il proprietario del bene confiscato , in partiture OCCASIONE delle elezioni sosteneva Amministrativo Il Candidato della lista "Rinascita Isolana " Rosario Rappa .

lunedì 30 maggio 2011

Arrestato Impastato prestanome del BOSS

Il cemento della mafia nella metro di PalermoIn un pizzino i segreti dei boss, blitz della Dia
Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia hanno scoperto che alcune imprese legate a Cosa nostra avrebbero gestito le forniture per realizzare l’opera pubblica più grande del capoluogo siciliano. In un biglietto trovato nel covo di Bernardo Provenzano, scritto da Salvatore Lo Piccolo, era segnato il nome dell'imprenditore che aveva organizzato l’ultimo affare delle cosche: Andrea Impastato. Questa mattina è stato arrestato

di SALVO PALAZZOLO

 
 “Zio, la informo che siccome in breve dovrebbe iniziare la metropolitana volevo chiedere se le interessa qualche calcestruzzi da fare lavorare”. Così Salvatore Lo Piccolo, il padrino più potente della città, scriveva a Bernardo Provenzano, il capo di Cosa nostra. Quella volta, non furono utilizzati né numeri, né codici per parlare dell’appalto più importante che stava per essere avviato a Palermo: “Se c’è qualche calcestruzzi che le interessa - annotò Lo Piccolo - me lo faccia sapere che la inserisco nel consorziato che sto facendo con Andrea Impastato”. Quel biglietto fu trovato a Corleone, nel covo di Provenzano, al momento del suo arresto. Era l’11 aprile 2006. Da allora, la Procura di Palermo tiene sotto controllo il grande appalto per il raddoppio del passante ferroviario, un’opera da 623 milioni di euro, assegnata da Rete ferroviaria italiana spa.
Il pizzino scritto da Lo Piccolo a Provenzano
Questa mattina, il centro operativo Dia di Palermo ha arrestato l’imprenditore Andrea Impastato, 63 anni, originario di Cinisi ma residente a Montelepre (Palermo). E’ lui l’uomo indicato nel pizzino di Lo Piccolo: è accusato di aver organizzato e gestito un consorzio di aziende mafiose che in questi anni avrebbe rifornito di cemento e altro materiale l’appalto per la metro.

Impastato forniva il calcestruzzo. Un’altra ditta, legata al boss Tommaso Cannella, si sarebbe occupata delle trivellazioni. Una terza azienda, gestita da un imprenditore catanese arrestato per mafia nel 2005, aveva ottenuto in affidamento i lavori edili di un intero lotto della metropolitana, quello del tratto Cardillo-Carini. Questo dicono le indagini, che sono state coordinate dai sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Gaetano Paci e Francesco Del Bene nonché dall’aggiunto Antonio Ingroia.

Qualche anno fa, anche la prefettura di Palermo aveva segnalato possibili infiltrazioni di mafia nell’opera pubblica più grande del capoluogo siciliano. Ma i boss sarebbero corsi subito ai ripari. La Dia ha scoperto che l’organizzazione mafiosa era riuscita a mantenere i propri affari cambiando in corsa i nomi delle società e i prestanome. E’ il punto più delicato dell’indagine, che è ancora in corso: dalle intercettazioni sarebbero emersi contatti e frequentazioni fra i manager mafiosi e alcuni funzionari del consorzio che gestisce l’opera.

Di certo, alla vigilia dell’appalto da realizzare a Palermo ci sarebbero state grandi manovre all’interno della mafia siciliana. Anche questo dicono le indagini del centro operativo Dia del capoluogo siciliano, che è diretto dal colonnello Giuseppe D’Agata.  In un primo tempo, i boss palermitani avevano imposto uno stop alle cosche catanesi. Poi, sarebbe intervenuta la mediazione di alcuni capimafia vicini a Provenzano, per consentire ai catanesi una partecipazione ai lavori nella zona di Bagheria e Villabate, da dove è iniziato l’appalto.

La Dia ha scoperto questo e altri retroscena intercettando alcuni imprenditori legati a Cosa nostra. Prima ancora del ritrovamento del pizzino nel covo di Provenzano, erano state ascoltate in diretta le trattative per l’ingresso a Palermo delle imprese mafiose di Catania.

L’appalto
A gestire il raddoppio del passante ferroviario di Palermo è l’associazione temporanea di imprese composta da “S.i.s. spa”, “Sintagma spa” di Perugia e “Geodata srl” di Torino. La capofila è un consorzio stabile di imprese in cui figurano il colosso spagnolo “Sacyr”, la “Inc general contractor spa” e la “Sipal spa” con sede a Torino. I lavori sono iniziati ufficialmente il 22 febbraio 2008. Ma già nel 2006, la Sis aveva iniziato a sistemare i cantieri nelle zone di Brancaccio e di Isola delle femmine. E proprio in quell’occasione sarebbero state effettuate le prime forniture da parte di aziende legate a Cosa nostra: è quanto emerge dalle indagini.
L’imprenditore arrestato
Nell’ottobre 2002, Andrea Impastato era già finito in manette. Ironia della sorte, per un altro biglietto, questa volta elettronico: il suo nome era in un file trovato dentro un floppy disk, che fu sequestrato a casa di Pino Lipari, il consulente economico di Bernardo Provenzano. Lipari aveva provato a cancellarlo quel file, ma era rimasta una traccia, che non sfuggì al consulente informatico della Procura, Gioacchino Genchi.

Il file conteneva una lettera scritta da Lipari a Provenzano, per fare il punto su affari e investimenti. In primo grado non bastò per la condanna di Impastato, che i giudici decisero invece in appello, a quattro anni. Nel 2008, il tribunale Misure di prevenzione di Palermo ha sequestrato a Impastato società e beni per 150 milioni di euro.
Evidentemente, questo curriculum non aveva insospettito i titolari dell’appalto per la metropolitana di Palermo, che avrebbero continuato a rifornirsi da Impastato e dai suoi fidati collaboratori 

Lipari,Impastato Andrea,Raddoppio Ferroviario,S.I.S.,Almeyda,Badalamenti,Lo Piccolo,Madonia,Puglisi Baldassare,Provenzano,Cemento,

mercoledì 4 maggio 2011

Marina di Gioiosa Jonica, sgominata la ‘ndrina dei Mazzaferro, arrestati il sindaco, 3 assessori e un poliziotto.

Marina di Gioiosa Jonica, sgominata la ‘ndrina dei Mazzaferro, arrestati il sindaco, 3 assessori e un poliziotto.

Scritto da Luigi Palamara on mag 3rd, 2011 
Reggio Calabria 3 maggio 2011. Alle prime ore di oggi, 3 maggio 2011, personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria diretta da Renato Cortese, del Commissariato di Siderno diretto dal vice questore aggiunto Stefano Dodaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere (nr.354/08 RGNR-DDA, 5043/08 RGGIP DDA, 5/10 ROCC) emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria Adriana Trapani, su richiesta del Procuratore Capo Giuseppe Pignatone, del Procuratore Aggiunto Nicola Gratteri e del Sostituto Procuratore presso la Dda di Reggio Calabria Luisa Miranda.

Sono stati tratti in arresto: Guarda la galleria fotografica


AGOSTINO Domenico, nato a Locri il 27.06.1975, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
AGOSTINO Fabio, nato a Siderno il 31.08.1980, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
AGOSTINO Francesco, nato a Siderno, il 17.08.1978, residente a Marina di Gioiosa;
AGOSTINO Giuseppe, nato a Siderno il 20.07.1977, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
AGOSTINO Massimiliano, nato a Locri il 27.01.1986, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
AGOSTINO Rocco, nato a Locri il 19.03.1981, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
AGOSTINO Vincenzo, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 28.06.1942, ivi residente;
AVENOSO Franco, nato a Roma il 09.09.1967, res. a Siderno, Assistente Capo della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Siderno;
COLUCCIO Salvatore, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 05.09.1967, residente a Roccella Jonica; (ordinanza notificata presso il carcere di Livorno in quanto detenuto per altra causa)
COMMISSO Vincenzo, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 26.11.1954, ivi residente;
FEMIA Rocco, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 30.10.1959, ivi residente;
FRASCA’ Salvatore, nato a Locri il 04.10.1969, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
GARGIULO Riccardo nato a Marina di Gioiosa Jonica (RC) il 30.08.1969 ed ivi residente;
GARGIULO Vincenzo, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 02.01.1972, ivi residente, domiciliato a Jesolo (VE);
IERACI Francesco, nato a Marina di Gioiosa il 25.01.1950, ivi residente;
IERACI Vincenzo, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 27.09.1955, ivi residente;
LAROSA Salvatore, nato a Grotteria il 13.10.1959, residente a Gioiosa Jonica;
LUCA’ Salvatore alias “Sarvu u Pisciaru” nato a Gioiosa Jonica il giorno 08.02.1936 e residente in Marina di Gioiosa Jonica;
MANNO Gianluca, nato a Siderno (RC) il 05/09/1979 e residente a Caulonia (RC);
MARRAPODI Francesco, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 12.11.1961, ivi residente;
MAZZAFERRO Ernesto, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 06.05.1952, ivi residente; (ordinanza notificata presso il carcere di Secondigliano, in quanto detenuto per altra causa)
MAZZAFERRO Francesco Salvatore, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 29.3.1940, ivi domiciliato;
MAZZAFERRO Guerino, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 19.05.1947, ivi residente;
MAZZAFERRO Luca, nato a Locri il 21.09.1977, residente a Marina di Gioiosa Jonica; (Ordinanza notificata presso il carcere di Reggio Calabria, in quanto detenuto per altra causa)
MAZZAFERRO Rocco, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 05.12.1964, ivi residente;
MITTICA Arturo, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 23.06.1967, ivi residente;
NOVEMBRE Salvatore, nato a Grotteria il 29.08.1938, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
OPPEDISANO Giuseppe, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 25.08.1946, ivi residente;
PRIMERANO Vincenzo, nato a Forbach (Francia) il 17.08.1981, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
PUGLIESE Silvano, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 28.06.1954, ivi residente;
SCALI Raffaele, nato a Locri il 03.031989, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
SFARA Giuseppe, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 19.01.1953, ivi residente;
TARZIA Domenico, nato a Marina di Gioiosa Jonica il giorno 01.07.1951, ivi residente;
TOTINO Rocco, nato a nato a Siderno il 17.11.1986 e residente a Marina di Gioiosa Jonica;
TUCCIO Giuseppe, nato a Siderno (RC) il 04.04.1979, residente a Caulonia;
Risultano irreperibili ed attivamente ricercati:
AGOSTINO Cosimo, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 26.09.1953, ivi residente;
COCO Giuseppe, nato a Locri il 03.09.1966, residente a Marina di Gioiosa Jonica;
MAZZAFERRO Rocco Piero, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 04.01.1965, ivi residente;
PIGNATELLI Nicola, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 24.05.1971, ivi residente;
PUGLIESE Giuseppe, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 27.04.1961, ivi residente;
 I soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo sono ritenuti responsabili:

AGOSTINO Cosimo, AGOSTINO Domenico, AGOSTINO Fabio, AGOSTINO Giuseppe, AGOSTINO Massimiliano, AGOSTINO Rocco, AGOSTINO Vincenzo, COCO Giuseppe, COMMISSO Vincenzo, FEMIA Rocco, FRASCA’ Salvatore, IERACI Francesco, IERACI Vincenzo, LUCA’ Salvatore MARRAPODI Francesco, MAZZAFERRO Ernesto, MAZZAFERRO Francesco Salvatore, MAZZAFERRO Guerino, MAZZAFERRO Luca, MAZZAFERRO Rocco Piero, MAZZAFERRO Rocco, MITTICA Arturo, NOVEMBRE Salvatore, OPPEDISANO Giuseppe, PIGNATELLI Nicola, PRIMERANO Vincenzo, PUGLIESE Giuseppe, PUGLIESE Silvano, SCALI Raffaele, SFARA Giuseppe, TARZIA Domenico, TOTINO Rocco, TUCCIO Giuseppe:
del reato previsto e punito dall’art. 416 bis c.p. comma 1, 2, 3, 4, 5 e 6, per aver fatto parte di un’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “ndrangheta”, articolata in una consorteria criminale facente capo alla cosca Mazzaferro (anche con altri soggetti non identificati), operante nel territorio ricadente nel comune di Marina di Gioiosa Jonica e territori limitrofi, finalizzata alla commissione di delitti di vario genere e principalmente detenzione e porto di armi e traffico di sostanze stupefacenti; nonché al fine di acquisire in modo diretto o indiretto il controllo del territorio e delle relative attività produttive; nonché al fine di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici per realizzare vantaggi o profitti ingiusti; nonché al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione delle consultazioni elettorali svoltesi in Marina di Gioiosa Jonica il 13 e 14 aprile 2008. Il tutto avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva.
Con l’aggravante prevista dai commi quarto e quinto dello stesso articolo per essere l’associazione armata. Con la condotta prevista dal comma secondo per MAZZAFERRO Ernesto, cl. 1952, MAZZAFERRO Guerino, cl. 1947, MAZZAFERRO Rocco cl. 1964 (capo locale e trequartino),OPPEDISANO Giuseppe cl. 1946, (capòndrina e trequartino) TARZIA Domenico, cl. 1951 (capo contabile) AGOSTINO Domenico, cl. 1975 (mastro di buon ordine), MITTICA Arturo cl. 1967 (mastro di buon ordine), COMMISSO Vincenzo cl. 1954 (vangelista); NOVEMBRE Salvatore cl 38 (vangelista); LUCA Salvatore cl 1936 (ex capo locale) per aver promosso e diretto la citata associazione, interessandosi dell’organizzazione del locale di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia “MAZZAFERRO” di Marina di Gioiosa Jonica, e della gestione delle competenze territoriali nonché della spartizione dei proventi, individuando, all’occorrenza, i componenti dell’associazione stessa a cui affidare compiti specifici.
Reati commessi in Marina di Gioiosa Jonica a partire da data successiva e prossima il mese di luglio dell’anno 1993 sino ai mese di dicembre dell’anno 2009.
GARGIULO Riccardo, in concorso con FEMIA Rocco, IERACI Vincenzo e MAZZAFERRO Rocco:
del reato previsto e punito dagli artt. 110, 355 c.p. e art. art. 7 L. 203/91 e succ. modifiche perché, non adempiendo, in concorso tra loro, agli obblighi che derivavano da contratto concluso con ente pubblico, facevano mancare in parte opere necessarie ad un pubblico servizio; nella specie Gargiulo Riccardo in qualità di imprenditore, Femia Rocco in qualità di Sindaco e Vincenzo Ieraci in qualità di Assessore all’ambiente, in concorso tra loro, dopo la conclusione di contratto di appalto con il comune di Marina di Gioiosa Jonica inerente opere di sostegno del lungomare, facevano mancare in parte i lavori di installazione delle panchine sul lungomare di Marina di Gioisa Jonica, come indicato da Mazzaferro Rocco.
LAROSA Salvatore:
del reato previsto e punito dall’art. 110, 353 co. I c.p. e dall’art.7 dei D.L. 152/91 e succ. modifiche, per avere, al fine di agevolare l’attività dell’associazione e con modalità mafiose, facendo leva sulla forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, turbato la gara di appalto indetta dal Comune di Marina di Gioiosa Jonica per la fornitura di 50 alberi di palma dei tipo “Washington”; nella specie per avere, LAROSA Salvatore, FEMIA Rocco, MARRAPODI Francesco e IERACI Vincenzo, il primo in qualità imprenditore e gli altri in qualità di Sindaco ed Assessore ai lavori Pubblici ed Assessore all’Ambiente del Comune di Marina di Gioiosa Jonica, stabilito l’aggiudicazione della gara a LAROSA Salvatore concordando preventivamente, al bando di gara, la suddetta aggiudicazione. Inoltre, AGOSTINO Domenico, LAROSA Salvatore, FEMIA Rocco, MARRAPODI Francesco e IERACI Vincenzo, per avere successivamente dato l’affidamento in subappalto dei lavori di scavo necessari per il collocamento dei suddetti alberi alla ditta “AGOSTINO”, di proprietà di AGOSTINO Domenico, esecuzione dei suddetti lavori che veniva favorita direttamente da IERACI Vincenzo, con cui vantano vincoli parentali.
AGOSTINO Domenico, AGOSTINO Fabio, GARGIULO Vincenzo, IERACI Francesco, MANNO Gianluca, TOTINO Rocco TUCCIO Giuseppe:
del reato p. e p. dagli artt. dei delitto p. e p dall’art. 74 co I, Il e III D. P. R. 309/90e art. 7 L. art. 7 D.L. 152/91 e succ. modifiche per aver fatto parte integrante di una articolata e vasta organizzazione allo scopo di commettere più delitti tra quelli previsti e puniti dall’art. 73 deI medesimo decreto, anche con la partecipazione di altri soggetti rimasti ignoti; associazione dedita alla vendita, offerta, cessione, distribuzione, commercio, acquisto, trasporto e detenzione di sostanze stupefacenti in quantità ingenti del tipo cocaina, essendo permanente un accordo a carattere generale diretto alla realizzazione di un determinato programma criminoso. GARGIULO Vincenzo e IERACI Francesco con il ruolo di fornitori.
TOTINO Rocco e TUCCIO Giuseppe con il ruolo di distributori sul mercato;
AGOSTINO Domenico, AGOSTINO FABIO, con il ruolo di promotori ed organizzatori; gli altri partecipi alle dipendenze degli organizzatori e promotori.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto a vantaggio della associazione. Reati commessi tra Marina di Gioiosa, Caulonia e lesolo (VE) in data antecedente e prossima il 4 dicembre 2007 sino a data successiva e prossima il 22 ottobre 2008.
AGOSTINO Francesco:
dei reati p.p. dagli Artt. 81, 110 c.p. e 73 co I e I bis D.P.R. 309/90, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in concorso tra loro, illecitamente acquistato e detenuto un quantitativo imprecisato di sostanza stupefacente del tipo cocaina, in quantità comunque superiore ai 500 grammi.
COLUCCIO Salvatore:
dei reato previsto e punito dagli artt. dagli artt. 1, 2, 4 e 7 della L. 895/67(come sostituiti dalla L. 497/74) artt. 61 n. 2 e 81 cpv c.p. perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, illegalmente introduceva nello Stato, deteneva e portava in luogo pubblico armi comuni da sparo, nella specie n. 2 pistole n.m.i.
AVENOSO Franco, Assistente Capo della P.S. in servizio presso il Commissariato di Siderno:
del reato p.p. dagli Artt. 326 c.p. e art. 7 L. 203/91, per avere, con le proprie condotte, favorito l’organizzazione di ‘ndrangheta denominata “COSCA MAZZAFERRO” operante in Marina di Gioiosa Jonica e territori limitrofi. In particolare per aver comunicato a Rocco Mazzaferro il contenuto di una relazione di servizio riservata inviata al Commissariato di Siderno dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia inerente il controllo di alcuni elementi della medesima cosca Mazzaferro e per avere messo a disposizione della associazione di cui al capo A) ogni notizia di cui è venuto a conoscenza per motivi di servizio.
MAZZAFERRO Luca, nato a Locri il 21.09.1977, deve inoltre rispondere, oltre che di associazione mafiosa, anche dei seguenti reati:
del reato previsto e punito dagli artt. 56, 582, 585 c.p. e art. 7 D.L. 152/91 e succ. modifiche per avere, mediante atti idonei diretti in modo non equivoco, tentato di cagionare lesione personale ad AQUINO Giuseppe ci. 1962, nei cui confronti esplodeva almeno due colpi di arma da fuoco cal. 7,65, non riuscendo nell’evento per cause indipendenti dalla sua volontà; fatto commesso con arma meglio descritta nel capo che segue ed al fine di agevolare l’associazione e del delitto p. e p. dagli artt. 1, 2 e 4 della L. 895/67(come sostituiti dalla L. 497/74) e 81 cpv c.p. per avere, al fine di commettere il delitto di cui al capo che precede e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, illegalmente introdotto nello Stato, detenuto e portato in luogo pubblico arma comuni da sparo; nella specie una pistola cal. 7,65 n.m.i. Commesso in Marina di Gioiosa Jonica in data 28 Agosto 2008
Tra gli arrestati figurano il Sindaco (eletto il 14 aprile 2008 nella lista civica denominata “Uniti per Marina di Gioiosa) e tre assessori del Comune di Marina di Gioiosa Jonica, (uno dei quali decaduto) specificatamente:
FEMIA Rocco alias Pichetta, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 30.10.1959, ivi residente, insegnante, Sindaco di Marina di Gioiosa Jonica:
IERACI Vincenzo, inteso “u Menzugnaru”, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 27.09.1955, ivi residente, assessore all’ambiente del Comune di Marina di Gioiosa Jonica;
MARRAPODI Francesco, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 12.11.1961, ivi residente, coniugato, impresario edile, già Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Marina di Gioiosa Jonica;
I quali, oltre che del reato di associazione a delinquere di tipo mafioso, devono rispondere, in concorso con AGOSTINO Domenico. cl. 1975, LAROSA Salvatore, cl. 1959
del reato previsto e punito dall’ art. 110, 353 co I c.p. e dall’art.7 dei D.L. 152/91 e succ. modifiche, per avere, al fine di agevolare l’attività dell’associazione e con modalità mafiose, facendo leva sulla forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, turbato la gara di appalto indetta dal Comune di Marina di Gioiosa Jonica per la fornitura di 50 alberi di palma dei tipo “Washington”; nella specie per avere, LAROSA Salvatore, FEMIA Rocco, MARRAPODI Francesco e IERACI Vincenzo, il primo in qualità imprenditore e gli altri in qualità di Sindaco ed Assessore ai lavori Pubblici ed Assessore all’Ambiente del Comune di Marina di Gioiosa Jonica, stabilito l’aggiudicazione della gara a LAROSA Salvatore concordando preventivamente, al bando di gara, la suddetta aggiudicazione. Inoltre, AGOSTINO Domenico, LAROSA Salvatore, FEMIA Rocco, MARRAPODI Francesco e IERACI Vincenzo,per avere successivamente dato l’affidamento in subappalto dei lavori di scavo necessari per il collocamento dei suddetti alberi alla ditta “AGOSTINO”, di proprietà di AGOSTINO Domenico, esecuzione dei suddetti lavori che veniva favorita direttamente da IERACI Vincenzo, con cui vantano vincoli parentali.
AGOSTINO Rocco, inteso “Gemello”, nato a Locri il 19.03.1981, residente a Marina di Gioiosa Jonica, assessore alle Politiche Sociali presso il Comune di Marina di Gioiosa Jonica, al quale viene contestato il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso.
Il Sindaco Rocco FEMIA e l’Assessore all’ambiente Vincenzo IERACI, sono inoltre ritenuti responsabili, in concorso con GARGIULO Riccardo e MAZZAFERRO Rocco
del reato previsto e punito dagli artt. 110, 355 c.p. e art. art. 7 L. 203/91 e succ. modifiche perché, non adempiendo, in concorso tra loro, agli obblighi che derivavano da contratto concluso con ente pubblico, facevano mancare in parte opere necessarie ad un pubblico servizio; nella specie Gargiulo Riccardo in qualità di imprenditore, Femia Rocco in qualità di Sindaco e Vincenzo leraci in qualità di Assessore all’ambiente, in concorso tra loro, dopo la conclusione di contratto di appalto con il comune di Marina di Gioiosa Jonica inerente opere di sostegno del lungomare, facevano mancare in parte i lavori di installazione delle panchine sul lungomare di Marina di Gioisa Jonica, come indicato da Mazzaferro Rocco


LE INDAGINI:

Il provvedimento si fonda sugli esiti di una puntuale e delicata attività di indagine svolta dal Commissariato di Siderno e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo di Roma, diretta dai Magistrati della DDA reggina, compendiata nelle numerose informative di reato, che ha evidenziato l’attuale egemonia nel territorio di Marina di Gioiosa Jonica della cosca Mazzaferro. Gli esiti delle indagini svolte, hanno consentito di affermare che il gruppo mafioso facente capo alla famiglia dei Mazzaferro, dopo avere subito una fase d’arresto, dovuta alla leadership della famiglia degli Aquino dominante nel comune di Marina di Gioiosa Ionica, è riuscito nuovamente ad affermare la propria supremazia su detto territorio, spostando, rispetto al passato, i propri interessi dai tradizionali delitti comuni ad altre attività volte all’acquisizione della gestione e del controllo del territorio. In particolare, è emerso come la cosca in esame si sia rivolta a due specifici settori, strettamente connessi ed interdipendenti, ovvero al controllo delle attività economiche, ingerendosi nella gestione degli appalti pubblici ricadenti nel proprio territorio (significativo è l’interessamento all’affare relativo alla costruenda SS 106), e al contestuale controllo dell’intera amministrazione comunale di Marina di Gioiosa Jonica, fonte primaria di guadagno, laddove la scelta e la collocazione nei posti di comando di esponenti politici a servizio degli interessi mafiosi risulta funzionale a garantire la totale infiltrazione della cosca e dei suoi sodali nel settore, altamente redditizio, degli appalti pubblici e ad assicurarne la completa gestione e il totale controllo. Controllo che ovviamente si rivela utile nella misura in cui garantisce la manovrabilità del danaro della collettività e, quindi, del danaro pubblico.
Le elezioni comunali: cosca Mazzaferro appoggia Femia contrapposta alla cosca Aquino che appoggia Carbone
La nuova forza della famiglia Mazzaferro nasce proprio a seguito della vittoria, alle elezioni comunali tenutesi a Marina di Gioiosa Jonica il 13 e 14 Aprile 2008, di Rocco Femia, alias “Pichetta”,quale sindaco, appoggiato durante la campagna elettorale dalla predetta famiglia ed in particolare da Rocco Mazzaferro, e della contestuale sconfitta del gruppo antagonista capeggiato dal candidato Carbone, a sua volta sostenuto dalla famiglia Aquino. In particolare, l’indagine svolta ha consentito, nella prima parte, di monitorare i momenti fondamentali ed essenziali della campagna elettorale, ovvero della complessiva attività posta in essere dal sodalizio a sostegno del candidato sindaco, a partire dalle fasi organizzative, volte all’individuazione dei candidati e alla ricerca dei voti, sino al “piantonamento” e al presidio dei seggi elettorali da parte di autorevoli esponenti della famiglia Mazzaferro, al fine di esercitare pressioni sui votanti, e all’epilogo finale, in cui si è registrata l’ampia soddisfazione e il vivo entusiasmo degli affiliati, al momento dell’effettivo conseguimento della vittoria elettorale. Le vicende in esame hanno, infatti, dimostrato come il gruppo capeggiato dal neo eletto Sindaco Femia si è mosso d’intesa e in sintonia con la cosca Mazzaferro, e hanno, altresì, messo in evidenza la acclarata propensione di detta cosca ad estendere stabilmente il proprio ambito d’influenza nei meccanismi istituzionali, mediante infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche ed attraverso una attività di condizionamento ed incanalamento dei voti verso candidati rispondenti alle esigenze e agli interessi della cosca stessa e pronti a soddisfare le richieste avanzate dai membri di tali sodalizi in merito alla gestione degli appalti.

Nella seconda parte dell’indagine, è emersa la prova dell’attuale e perdurante operatività della cosca Mazzaferro, nella sua nuova composizione soggettiva, arricchita anche per effetto del recente ingresso di altri membri, di cui si è avuta piena contezza, grazie al contenuto di preziose intercettazioni e agli esiti di interessanti risultanze investigative. L’attività investigativa risulta fondata in larga parte sugli esiti delle risultanze delle operazioni di intercettazione telefonica ed ambientale effettuate a seguito di rituali provvedimenti autorizzativi dell’autorità giudiziaria, oltre che dei servizi di appostamento ed osservazione espletati dalla polizia giudiziaria operante. In particolare, rivestono notevole valore le conversazioni captate a seguito dell’installazione di una microspia all’interno dell’ufficio della società di movimento terra, denominata “AGOSTINO Domenico”, sita in c.da Lenza di Marina di Gioiosa Jonica, di cui erano titolari i fratelli AGOSTINO Domenico, Giuseppe, Fabio e Massimiliano, intesi i “Nonci”, organici alla cosca Mazzaferro, nipoti di Rocco Agostino, inteso “Roccu u Trenianovi”, comproprietario della società “CO.S.MO.S. s.r.1. di AGOSTINO COSIMO & FIGLI” di Gioiosa Jonica, imparentato con la famiglia “Mazzaferro” di Marina Gioiosa Jonica (RC), e, in particolare, con Vincenzo Mazzaferro (nella specie, Rocco Agostino e Vincenzo Mazzaferro hanno sposato due sorelle). Gli Agostino si incontravano con altri soggetti di particolare interesse investigativo all’interno di tale ufficio, che veniva costantemente e continuamente controllato dagli stessi fratelli, che vi avevano installato delle telecamere ad infrarossi e che trascorrevano il loro tempo ascoltando con lo scanner le conversazioni delle forze dell’ordine. Tale sistema adottato, pertanto, garantiva loro la sicurezza e l’impenetrabilità di detto luogo, rendendolo idoneo ad affrontare conversazioni di rilievo con personaggi appartenenti alla propria e ad altre consorterie criminali. Particolare importanza rivestono, inoltre, le conversazioni tra presenti registrate all’interno dell’ufficio del Sindaco di Marina di Gioiosa Jonica, avviate in data 22 maggio 2008 e del negozio di abbigliamento denominato “BUFI” sito a Marina di Gioiosa Jonica, di proprietà di Rocco Mazzaferro. Le interessanti e molteplici conversazioni intercettate nell’ambito della presente indagine, il cui pregio è l’assoluta genuinità e spontaneità, in quanto provenienti da soggetti certamente inconsapevoli dell’esistenza dell’attività di captazione e che risultano inseriti a pieno titolo nell’organizzazione mafiosa in esame, hanno consentito di apprendere, in presa diretta, le fasi, i passaggi e gli sviluppi del programma criminoso perseguito dagli indagati.

La Polizia riesce ad assistere a un rito di affiliazione alla ‘ndrangheta
In particolare, le risultanze investigative hanno permesso di avere contezza – attraverso l’ascolto di una conversazione unica nel suo genere – dell’organigramma attuale della cosca Mazzaferro e della carica rivestita da ciascun componente all’interno di essa , ma anche di documentare, grazie ad un servizio di osservazione e pedinamento svolto dal personale operante, un evento di portata eccezionale, ovvero “il battesimo” di due nuovi associati da parte degli affiliati, riunitisi “a circolo formato”, in data 10 novembre 2008, presso l’abitazione paterna di Rocco Mazzaferro, sita in Marina di Gioiosa Jonica, via Strada San Pietro ed ubicata in un territorio in aperta campagna, nella zona denominata “Galea” dello stesso comune.
Nel corso delle indagini, inoltre, sono state registrate fasi di criticità sul territorio di Marina di Gioiosa Ionica, risalenti all’estate 2008, in virtù del contrasto sorto tra le due consorterie criminali storicamente rivali, Mazzaferro ed Aquino, culminate, il 28 Agosto 2008, con l’attentato ad Aquino Giuseppe classe 62, realizzato da Luca Mazzaferro classe 77, il quale esplodeva nei confronti del primo almeno due colpi d’arma da fuoco non , riuscendo, però, a colpirlo. Tensioni si registravano, sempre a cavallo tra l’estate e l’inverno del 2008, anche all’interno della stessa cosca Mazzaferro, in virtù del mancato riconoscimento della leadership di Rocco Mazzaferro da parte del cugino Luca Mazzaferro. L’attentato di cui si rendeva protagonista quest’ultimo in pregiudizio di Giuseppe Aquino, sanciva, ad ogni buon conto, il ridimensionamento del giovane Mazzaferro, ritenuto non affidabile, anche in virtù del fatto che, in più di un’occasione, aveva manifestato l’intenzione di scatenare una guerra contro gli Aquino.
Gli accadimenti registrati nel corso delle indagini e le fasi di criticità “interne” ed “esterne” alla stessa cosca, avevano determinato un nuovo assetto a Marina di Gioiosa Jonica ed alle nuovo cariche faceva riferimento Rocco Mazzaferro in una conversazione ambientale registrata il 19 febbraio 2009, all’interno del negozio “Bufi”, tra il medesimo Mazzaferro ed un interlocutore proveniente dagli Stati Uniti. Così, infine, era stato stabilito:
Vecchio Capo Società:    LUCA’ Salvatore, classe 36
Nuovo Capo Società:    MAZZAFERRO Rocco classe 64
Capo Testa:    MAZZAFERRO Rocco classe 64
Capo ‘ndrina:    OPPEDISANO Giuseppe classe 46
Mastro Contabile:    TARZIA Domenico classe 51
Masstro di Giornata:    MITTICA Arturo classe 67
Mastro di Giornata:    FRASCA’ Salvatore classe 69
Il Gip, inoltre, ha disposto il sequestro preventivo della ditta “AGOSTINO Domenico” di Domenico Agostino classe 75. All’esecuzione delle ordinanze ha collaborato personale di rinforzo del Reparto Prevenzione Crimine Calabria e del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, posto a disposizione dai Servizi Ordine Pubblico e Controllo del Territorio del Ministero dell’Interno.

Isola delle Femmine,Pappagallo,PALmuto,Pennuto ROSSO,Cecchino,Mafia,Calabria,Cronaca,In Primo Piano,Marina di Gioiosa Ionica,Politica,Reggio Calabria,Regionale, Siderno.