Il Professore : ... ... Giova ricordare , peraltro , IL Che Personaggio Il proprietario del bene confiscato , in partiture OCCASIONE delle elezioni sosteneva Amministrativo Il Candidato della lista "Rinascita Isolana " Rosario Rappa .

domenica 30 gennaio 2011

LA FORZA DELLA DISPERAZIONE






Vana è stata per l'attesa di un     pronunciamento  della CGIL di Isola delle Femmine su quanto di grave si è verificato il giorno 26 all’interno del Comune, un pronunciamento sul gesto estremo, di Nino Tolomei, sulle cause che ha scatenato il folle gesto e gli eventuali responsabili morali di un omesso intervento pacificatorio. Un Dipendente che per difendere un diritto si dispone  a sacrificare la Sua vita e quella degli altri.
E’ GRAVISSIMO per Tutti gli isolani.
Si denuncia il GRAVISSIMO silenzio del  circolo locale del Partito Democratico pronto ad una difesa d’ufficio del NIPOTE ma omissivo di una qualsiasi posizione su quanto di grave si è verificato all’interno degli Uffici Comunali. Forse i possibili responsabili morali sono aderenti del Partito democratico? Sono forse quei stessi personaggi che con un colpo di mano per vincere le primarie del circolo del Partito democratico hanno omaggiato   parenti ed amici della card del Partito Democratico "lasciapassare" al  diritto di voto alle primarie.











Decreto Brunetta - organismo indipendente di valutazione - Adeguamento degli Enti Locali.

CARLO RAPICAVOLI*

La Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazione pubbliche, con un parere del 29 aprile scorso, ha chiarito il rapporto tra il Nucleo di Valutazione e l’Organismo Indipendente di Valutazione e gli obblighi di adeguamento degli Enti Locali.

Con un apposito quesito, un Comune ha richiesto se per effetto dell’abrogazione espressa, disposta dall’art. 30, co. 4, del dlg. n. 150/2009, delle norme di cui all’art. 6, co. 2 e 3, del dlg. n. 286/1999, il Nucleo di valutazione in carica decada a partire dal 30 aprile 2010.

In secondo luogo, il Comune ha richiesto se è necessario provvedere alla nomina del nuovo Organismo entro il 30 aprile 2010, in ragione della decadenza di quello attuale, o se è possibile adempiere entro il 31 dicembre 2010, posta la permanenza dell’attuale Nucleo di valutazione fino alla nomina del nuovo.

La Commissione ha precisato che “l’art. 14 del dlg. n. 150/2009 dispone che ogni amministrazione si doti di un Organismo indipendente di valutazione (OIV).

Con la delibera n. 4/2010, la Commissione ha, comunque, chiarito che non tutte le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del dlg. n. 165/2001, sono tenute a un siffatto adempimento.

Le amministrazioni soggette all’obbligo di nomina, entro il 30 aprile 2010 (ex articolo 30, comma 2, del dlg. n. 150/2009), dei membri degli OIV sono state individuate nelle aziende e nelle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, nelle agenzie di cui al dlg. n. 300/1999, con esclusione dell’Agenzia del Demanio, e negli altri enti pubblici nazionali.

Per le regioni e gli enti locali, invece, l’art. 16 del dlg. n. 150/2009 indica quale disposizione di diretta applicazione esclusivamente l’art. 11, commi 1 e 3, in materia di trasparenza.

Le regioni e gli enti locali sono, comunque, tenuti, entro il 31 dicembre 2010, ad adeguare i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli del dlg. n. 150/2009, indicati nel comma 2 dell’art. 16.

Alla luce delle suddette norme, si ricava, pertanto, che i Nuclei di valutazione in carica presso gli enti locali continueranno a operare fino al 31 dicembre 2010, poiché è questa la data entro la quale tali enti sono tenuti a provvedere alla nomina dell’OIV.

Si aggiunge, peraltro, che è in corso la definizione di un Protocollo di intesa tra la Commissione e l’ANCI, ai sensi dell’art. 13, comma 2, del dlg. n. 150/2009, al quale gli enti locali dovranno attenersi nell’attuazione delle previsioni di cui al suddetto decreto”.

Alla luce dunque delle indicazioni finora pervenute dalla Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (art. 13 del decreto), in particolare con la delibera n. 04/2010 oggi confermata dal parere sopra riportato, gli Enti Locali devono adeguare il proprio ordinamento alle disposizioni del decreto, assumendo le disposizioni previste e vincolanti per le amministrazioni statali relativi all’Organismo Indipendente di Valutazione come “linee guida per l’adeguamento del proprio ordinamento da realizzarsi entro il 31 dicembre 2010.



Articolo 16 comma 2 dlg. n. 150/2009 efficienza e trasparenza nella P.A.

Art. 16.  comma  2. Le regioni e gli enti locali adeguano i propri  ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 3, 4, 5,  comma 2, 7, 9 e 15, comma 1.


Art. 3.  Principi generali
1. La misurazione e la valutazione della performance sono volte al miglioramento della qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonche' alla crescita delle competenze professionali, attraverso la valorizzazione del merito e l'erogazione dei premi per i risultati perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei risultati delle amministrazioni pubbliche e delle risorse impiegate per il loro perseguimento.
2. Ogni amministrazione pubblica e' tenuta a misurare ed a valutare la performance con riferimento all'amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti, secondo modalità conformi alle direttive impartite dalla Commissione di cui all'articolo 13.
3. Le amministrazioni pubbliche adottano modalità e strumenti di comunicazione che garantiscono la massima trasparenza delle informazioni concernenti le misurazioni e le valutazioni della performance.
4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e premiare la performance individuale e quella organizzativa, secondo criteri strettamente connessi al soddisfacimento dell'interesse del destinatario dei servizi e degli interventi.
5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo e' condizione necessaria per l'erogazione di premi legati al merito ed alla performance.
6. Fermo quanto previsto dall'articolo 13, dall'applicazione delle disposizioni del presente Titolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate utilizzano a tale fine le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

CAPO II  Il ciclo di gestione della performance
Art. 4.  Ciclo di gestione della performance

1. Ai fini dell'attuazione dei principi generali di cui all'articolo 3, le amministrazioni pubbliche sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo della programmazione finanziaria e del bilancio, il ciclo di gestione della performance.
2. Il ciclo di gestione della performance si articola nelle seguenti fasi:
    a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori;
    b) collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse;
    c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;
    d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale;
    e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
    f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonche' ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.

Art. 5.  Obiettivi e indicatori
1. Gli obiettivi sono programmati su base triennale e definiti, prima dell'inizio del rispettivo esercizio, dagli organi di indirizzo politico-amministrativo, sentiti i vertici dell'amministrazione che a loro volta consultano i dirigenti o i responsabili delle unità organizzative. Gli obiettivi sono definiti in coerenza con quelli di bilancio indicati nei documenti programmatici di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, e il loro conseguimento costituisce condizione per l'erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa.
2. Gli obiettivi sono:
    a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell'amministrazione;
    b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari;
    c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi;
    d) riferibili ad un arco temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno;
    e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonche' da comparazioni con amministrazioni omologhe;
    f) confrontabili con le tendenze della produttività dell'amministrazione con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente;
    g) correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili.


Art. 14. Organismo indipendente di valutazione della performance

1. Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, si dota di un Organismo indipendente di valutazione della performance.
2. L'Organismo di cui al comma 1 sostituisce i servizi di controllo interno, comunque denominati, di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, ed esercita, in piena autonomia, le attività di cui al comma 4. Esercita, altresì, le attività di controllo strategico di cui all'articolo 6, comma 1, del citato decreto legislativo n. 286 del 1999, e riferisce, in proposito, direttamente all'organo di indirizzo politico-amministrativo.
3. L'Organismo indipendente di valutazione e' nominato, sentita la Commissione di cui all'articolo 13, dall'organo di indirizzo politico-amministrativo per un periodo di tre anni. L'incarico dei componenti può essere rinnovato una sola volta.
4. L'Organismo indipendente di valutazione della performance:
    a) monitora il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso;
    b) comunica tempestivamente le criticità riscontrate ai competenti organi interni di governo ed amministrazione, nonche' alla Corte dei conti, all'Ispettorato per la funzione pubblica e alla Commissione di cui all'articolo 13;
    c) valida la Relazione sulla performance di cui all'articolo 10 e ne assicura la visibilità attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale dell'amministrazione;
    d) garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonche' dell'utilizzo dei premi di cui al Titolo III, secondo quanto previsto dal presente decreto, dai contratti collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all'amministrazione, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità;
    e) propone, sulla base del sistema di cui all'articolo 7, all'organo di indirizzo politico-amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l'attribuzione ad essi dei premi di cui al Titolo III;
    f) e' responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti predisposti dalla Commissione di cui all'articolo 13;
    g) promuove e attesta l'assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all'integrità di cui al presente Titolo;
    h) verifica i risultati e le buone pratiche di promozione delle pari opportunità.
5. L'Organismo indipendente di valutazione della performance, sulla base di appositi modelli forniti dalla Commissione di cui all'articolo 13, cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonche' la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale, e ne riferisce alla predetta Commissione.
6. La validazione della Relazione sulla performance di cui al comma 4, lettera c), e' condizione inderogabile per l'accesso agli strumenti per premiare il merito di cui al Titolo III.
7. L'Organismo indipendente di valutazione e' costituito da un organo monocratico ovvero collegiale composto da 3 componenti dotati dei requisiti stabiliti dalla Commissione ai sensi dell'articolo 13, comma 6, lettera g), e di elevata professionalità ed esperienza, maturata nel campo del management, della valutazione della performance e della valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche. I loro curricula sono comunicati alla Commissione di cui all'articolo 13.
8. I componenti dell'Organismo indipendente di valutazione non possono essere nominati tra soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali ovvero che abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni, ovvero che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la designazione.
9. Presso l'Organismo indipendente di valutazione e' costituita, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una struttura tecnica permanente per la misurazione della performance, dotata delle risorse necessarie all'esercizio delle relative funzioni.
10. Il responsabile della struttura tecnica permanente deve possedere una specifica professionalità ed esperienza nel campo della misurazione della performance nelle amministrazioni pubbliche.
11. Agli oneri derivanti dalla costituzione e dal funzionamento degli organismi di cui al presente articolo si provvede nei limiti delle risorse attualmente destinate ai servizi di controllo interno.
http://www.anagrafeprestazioni.it/
http://www.consoc.it/

  1. Il Consigliere che era EX
  



Tolomei Antonino,CISL;Valutazione,Incentivazione,Pirrone,Portobello,Aiello,Cutino,Discriminazione,Voto di scambio,Dionisi,PALazzotto,Mafia,



Portobello,Cutino,Nipote,Tolomei,Dionisi,Aiello,Delegazione Trattante,D’Angelo,Sindacato,Pirrone,PALazzotto,Discriminazione,Voto di scambio,Bruno,PD,CGIL,Benzina

Isola delle Femmine Occhio per non vedere, Lingua per non parlare, Orecchio per non sentire

Isola delle Femmine
Occhio per non vedere,
Lingua per non parlare,
Orecchio per non sentire 

martedì 25 gennaio 2011

SENZA TREGUA CONTINUANO LE EMISSIONI



SENZA TREGUA CONTINUANO LE EMISSIONI.

La Italcementi di Isola delle Femmine ha deciso di prolungare gratuitamente  

LA SETTIMANA DELLA SALUTE.

Grazie, al tacito assenso e con il “ben vi stà”  di comitati (di convenienza) assessori sindaco consiglieri  comunali politicanti da strapazzo (dediti esclusivamente ai propri affari), autorità sanitarie  di prevenzione  di precauzione di sicurezza e di tutela, i Cittadini di Isola delle Femmine e qualche  malcapitato turista possono beneficiare delle emissioni di polveri (che oltre ad essere fini sono anche spesse), ed una ricchissima miscela di inquinanti ,  provenienti dai TANTISSIMI camini del cementificio.
Nei rari ed eccezionali momenti di pausa delle emissioni della Italcementi, i Cittadini di Isola delle Femmine e qualche disgraziato turista che per errore ha scelto la nostra località balneare, potranno fruire dei fumi e dei cattivi odori provenienti, dalle varie discariche di rifiuti a cielo aperto che invadono il paese oltre a qualche improvvisato ed occasionale  inceneritore di pneumatici.

Tutto ciò in attesa di vedere felicemente bruciare i rifiuti nel NOSTRO CEMENTIFICIO. 

E' vero! Occuparsi di Ambiente di Industria di Turismo di Italcementi di salvaguardia del territorio, di sviluppo di turismo..... E' DIFFICILE

Significa mettere in gioco le proprie CAPACITA' e su questo essere valutati! 

Vi rendete conto? dovreste rinunciare ai vostri privilegi, ai vostri  interessi alle cose Vostre! al vostro CLIENTELISMO!

Si lo so! E' da pazzi rinunciare a tutto questo da parte Vostra è come chiederVi di essere degli IDEALISTI

E' come chiederVi di utilizzare le catene che servivano ad  incatenarsi e  dire NO al radar (per i pericolosi danni che le onde elettromagnetiche  AVREBBERO arrecati alla   salute dei cittadini), le stesse catene utilizzarle per opporVi all'azione Inquinante della Italcementi.

Lo stesso NO all'installazione del RADAR, non può essere urlato anche alla Italcementi e alla sua azione devastante?

E' difficile a Isola delle Femmine imporre alla Italcementi il rispetto delle leggi in materia ambientale di salvaguardia della salute del territorio e dei livelli occupazionali.

Mi rendo conto è difficile  perchè verrebbe a mancarvi qualche voto o qualche intervento di favore, insomma come dirvelo, per Voi è come dire NO alla mamma.  

Insomma Signori!

Chi governa non ha NEMICI, ma AVVERSARI con cui confrontarsi!

Ci rendiamo conto che il Sindaco: "...momentaneamente sono occupato in cose più importanti dei fumi della Italcementi ......." 

E' vero! Occupare il proprio tempo da dedicare in maniera compatta, organizzata e pianificata il massimo di energia per mettere a tacere chiunque pensa di mettere in discussione il proprio potere. Soggiogare pscicologicamente i lavoratori calpestando e comprando la loro DIGNITA', con il rischio di "sfasciare" un'intera macchina amministrativa.    

L’IMPORTANTE E’ LA SALUTE !!!!!!!!!!!!!!!!

 Nel mentre il nostro NIPOTE si occupa di….. ,

Nel mentre il nostro PARENTE di 6° grado (quindi NON è parente ma semplicemente un amico e SUO assessore) è impegnato a partecipare alle riunioni della Commissione Edilizia,

Nel mentre si costituiscono COMITATI fantasma per dare lustro alla “fattoria degli animali”…
………………………………………………
la Italcementi, la fabbrica di Piastrelle, la cartiera, il libero incenerimento di copertoni, la cappa di fumo che attraversa il paese e le vie respiratorie dei cittadini, le malattie conseguenti alle emissioni di inquinanti di zinco, mercurio, polveri sottili, metalli pesanti, la inquietante presenza di CROMO ESAVALENTE VI, le cause di tumori in preoccupante ascesa, le malattie asmatiche in aumento e che non conosce età, i casi di TIROIDI in preoccupante aumento, il degrado ambientale, l’ipotesi che diventa certezza della combustione dei RIFIUTI nei cementifici, il degrado urbanistico, un Ufficio Tecnico ormai allo sbando con voci di dimissioni, il deturpamento ambientale dell’intero nostro paese,  la munnezza che la fa da padrona, la illegalità dilagante, il nepotismo imperante, il clientelismo come pratica di VOTO di scambio, gli inquinanti nell’aria, nelle falde acquifere, sui nostri balconi, sulle nostre macchine, nelle nostre narici, nei nostri polmoni, l’abusivismo edilizio, la disgregazione sociale, il dominio di alcune famigghie ben interessate alla Cosa Pubblica…………

Fanno ormai parte della Kultura isolana.

COSA FARE?

Risorgere O Perire?

Questo è il dilemma

Mandarli TUTTI a casa o SOCCOMBERE?


































Italcementi fabbrica "pulita"?Ascolta con webReader
 
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Quale impatto può avere una fabbrica altamente inquinante nei confronti del territorio? Ecco alcuni dati.


Secondo l’autorevole istituto americano EPA (environmental protection agency) “i cementifici sono la seconda fonte di diossine e furani grazie alla scelta di utilizzarli per bruciare rifiuti industriali”*. La prima fonte di diossina, manco a dirlo, è la scelta di bruciare rifiuti urbani. Dati della Italcementi alla mano, notiamo come per trasformare il cosiddetto “clinker” in cemento e calcestruzzo, la temperatura di cottura del prezioso materiale è di circa 1500 gradi. A quanto pare il principale problema imputabile all’inceneritore non sta nella trasformazione del clinker, quanto piuttosto nella modalità di bruciatura del materiale. Infatti per alimentare la sua fabbrica, l’Italcementi brucia combustile derivato dai rifiuti, ovverosia “cdr”. Come spiegato dall’emerito professore di chimica Connet, “il cdr è un pericoloso composto di carta e plastica che genera la diossina”, dove “tanto è migliore il processo di incenerimento tanto più tossiche saranno le ceneri prodotte”. I dati della stessa cementeria, fermi al 2006 e pubblicati sul sito della stessa fabbrica, sottolineano come per la produzione di clinker vengono immesse nell’aria sostanze tossiche. Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, su una produzione ad esempio di 495 mila tonnellate di clinker, attestati nel 2006, vengono immesse nell’aria 822 kili di Co2 per ogni tonnellata di clinker prodotto. Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, notiamo come su 495 mila tonnellate di clinker prodotto sempre nel 2006, abbiamo avuto 6,5 grammi di polvere per ogni tonnellate di clinker prodotto, 1445 grammi di ossidi di azoto, 68 grammi di biossido di zolfo, 20 milligrammi di mercurio e 19 nanogrammi di diossina per ogni tonnellata. L’EPA però, che di sicuro non conosce la situazione Italcementi nello specifico, ha stimato che, per i cementifici che usano rifiuti come combustibile, l’emissione di diossine è pari a 24,34 nanogrammi per kilo*, dunque ben diversa dalla stima della Italcementi, che al contrario lo calcola per tonnellate.


*(dati ricavati dal sito http://www.circoloambiente.org/ )
Angelo De Luca
 
http://www.rossofajettu.org/2011/01/italcementi-fabbrica-pulita.html

Cdr bruciato nelle cementerie, altro inquinamento da evitare

di Rosario Battiato
Nella prima stesura del Piano regionale previsto lo smaltimento industriale del combustibile da rifiuti. Il governo dice no agli inceneritori, ma vuole consentire simili emissioni nocive
PALERMO – Nei giorni in cui si lavora strenuamente per l’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti del 2002, già rimandato a Palermo da Roma, restano ancora tanti dubbi sul futuro dello smaltimento dell’immondizia isolana.
La squadra dei superesperti della Regione adesso lavora gomito a gomito con i tecnici del ministero dell’Ambiente e della Protezione civile nazionale, così da evitare altri rinvii che potrebbero essere fatali per l’emergenza isolana e anche per il commissariamento, attualmente in mano al “delegato” Raffaele Lombardo, ma che potrebbe rapidamente passare di mano in caso di un nuovo fallimento.
Tra le tematiche ancora irrisolte resta la questione dello smaltimento della frazione residuale del rifiuto come co-combustione nei cementifici.
Proprio la prima versione del piano riporta come la fase transitoria prevede un continuo monitoraggio della situazione in progress, in particolar modo sulle capacità di abbancamento residue, ma anche sulla scelta del trattamento dei Rur (Rifiuto urbano residuo) o come recupero raccolta presso impianti di Tmb (Trattamento meccanico-biologico) o in alternativa attraverso la produzione di Cdr (Combustibile da rifiuto) dalla frazione residuale, da utilizzare in co-combustione in centrali elettriche, cementifici o altoforni.
Un passaggio che lascia qualche dubbio a proposito della sostenibilità ambientale dell’utilizzazione in cementifici, soluzione che sembra distante dai criteri di salubrità professati da chi vorrebbe una nuova era dei rifiuti in Sicilia.
Il superamento dei termovalorizzatori del periodo Cuffaro è stato un obiettivo perseguito dalla giunta Lombardo con estrema fermezza, fino a bloccare del tutto la gara prevista nel Piano rifiuti del 2002.
Da qui la scelta di optare per impianti di valorizzazione energetica del rifiuto che potessero essere in linea con le migliori tecnologie presenti in Europa, e di aumentare la raccolta differenziata. Sembra pertanto perlomeno contraddittoria la possibilità di utilizzare i cementifici considerati maggiormente inquinanti in termini di emissioni degli stessi termovalorizzatori.
Di fatto non c’è ancora niente di certo, perché il piano è in fase di elaborazione e non è stato ancora comunicato, ma i dubbi restano visto che finora non ci sono state prese di posizione contrarie. “Per dire no all’uso del Cdr come combustibile nei cementifici – si legge in un comunicato dello scorso novembre di Decontaminazione Sicilia AugustAmbiente Isola Pulita Rifiuti Zero Palermo Rete Rifiuti Zero Messina - basterebbe considerare che la legislazione Usa obbliga i cementieri ad indicare sul contenitore se il cemento, in esso contenuto, deriva o no dallo smaltimento di rifiuti. Infatti, il cemento, ottenuto con il co-incenerimento di Cdr e combustibile fossile, diventa pericoloso per la salute a causa dei rilasci dei manufatti con esso realizzati”.
In lista ci sarebbero già diverse strutture come i cementieri di Isola delle Femmine, Porto Empedocle, Ragusa, Catania e di Priolo, che aspettano l’autorizzazione del co-incenerimento del Cdr.

A questo punto il dramma delle emissioni killer dagli impianti di smaltimento dei rifiuti che sembrava essere uscito dalla porta è abilmente rientrato dalla finestra.

Articolo pubblicato il 22 gennaio 2011

http://qds.it/index.php?id=6501-cdr-bruciato-nelle-cementerie-altro-inquinamento-da-evitare

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