Il Professore : ... ... Giova ricordare , peraltro , IL Che Personaggio Il proprietario del bene confiscato , in partiture OCCASIONE delle elezioni sosteneva Amministrativo Il Candidato della lista "Rinascita Isolana " Rosario Rappa .

domenica 9 gennaio 2011

ADDIO PIZZO 5. LA MAFIA SI FA IMPRESA

ADDIO PIZZO 5. LA MAFIA SI FA IMPRESA


 “Giova ricordare, peraltro, che il personaggio proprietario del bene confiscato, in occasione delle scorse elezioni politiche sosteneva il candidato della lista “Rinascita Isolana” Rosario Rappa.

 

ADDIO PIZZO 5. LA MAFIA SI FA IMPRESA

15 dicembre 2010 - 14:10


 Per il movimento terra c’erano i Di Maggio di Carini, per gli impianti elettrici Pietro Cinà di San Lorenzo, per gli infissi bisognava rivolgersi all’azienda di Alberto Evola, fabbro di Cinisi. La mafia che si fa impresa. Alla faccia del libero mercato e della concorrenza. Il vecchio sogno di Bernardo Provenzano era stato realizzato dal clan Lo Piccolo. Una rete di aziende a disposizione di Cosa Nostra, inserite con la forza nell’organizzazione degli appalti. L’obiettivo, non era solo quello di chiedere il pizzo, ma creare una vera e propria economia mafiosa. L’esempio più eclatante, emerso dall’operazione Addiopizzo 5, riguarda la realizzazione di una scuola materna a Cinisi ed i pesanti taglieggiamenti subiti dall’imprenditore Luigi Spallina. I boss secondo la ricostruzione della procura, gli imposero una tangente di 20,000 euro ma sopratutto, fu obbligato a rivolgersi alle aziende vicine alla mafia. Nelle dichiarazioni del costruttore compare il boss di Cinisi Gaspare di Maggio: “si presentò a chiedere l’assunzione di qualche operaio e di fare lavorare qualche artigiano di sua conoscenza” afferma l’imprenditore. “così mi consigliò di rivolgermi al fabbro di Cinisi, Alberto Evola. La mafia aveva monopolizzato il mercato. Per gli impianti elettrici bisognava andare da Pietro Cinà, per gli scavi invece c’erano Francesco Puglisi e Lorenzo Di Maggio.
Per convincere l’imprenditore a collaborare, un giorno gli bloccarono l’entrata del cantiere con dei camion. Spallina fu così costretto a mandare a casa i dipendenti di una ditta, che non era sponsorizzata da cosa nostra.
Le indagini che hanno portato all’arresto di 63 persone, partono dai circa 800 documenti sequestrati a Giardinello, il 5 novembre del 2007, quando furono catturati i Lo Piccolo. Nel covo infatti, fu trovata una lettera di dodici pagine scritta a mano, un lungo elenco di lavori, le lamentele di un paio di soci. A scriverla erano stati Mario e Antonio Lucia. Volevano che i destinatari sapessero tutto di tutto. E così sono venuti fuori i lavori al centro commerciale Ferdico di Tommaso Natale e la costruzione di circa 40 appartamenti a Carini.
Sono nove in tutto, i lavori avviati dall’impresa di cui facevano parte anche Filippo Zito e Giuseppe Lo Cascio, pure loro arrestati lunedì scorso. Almeno fino al 5 giugno 2006, quando Mario Lucia decide di prendere carta e penna e scrivere a Sandro Lo Piccolo. Dalla lettere si apprende che i Lucia si sentivano raggirati da Zito e Lo Cascio e volevano che i boss catturati poi a Giardinello, sapessero la storia. “C’è chi lavora e chi fa bella vita”. Nella missiva si leggono una serie di lavori realizzati per conto di cosa nostra. Fra questi, interventi a 6 appartamenti a Isola delle Femmine, 40 a Carini insieme a tanti altri appalti a Palermo. In pratica i Lucia, erano in società con Zito e Lo Cascio ma lamentavano l’incoerenza dei due nel dividere i profitti. I cantieri più grossi li avevano tra Carini e Tommaso Natale. Il primo riguardava la realizzazione di due palazzine, una quarantina di alloggi sociali in tutto, in via Sturzo. L’altro invece riguardava un intervento di ristrutturazione da due miliardi di lire al centro commerciale Ferdico di Tommaso Natale.
Dall’inchiesta non emergono soltanto vicende di estorsioni e appalti gestiti dalla mafia, ma si riapre anche il caso di un duplice delitto avvenuto a Carini
Quello di Salvatore Cataldo, 61 anni, carinese, sembrava un nome tra i tanti ma invece porta con se, un curriculum di tutto rispetto. Da sempre vicino ad Enzo Pipitone, reggente della locale famiglia mafiosa, porta con se una sfilza di precedenti e un verbale chilometrico redatto da Gaspare Pulizzi, pentito di Carini, che gli attribuisce addirittura quattro delitti: oltre alla lupara bianca di Bonanno, quella di Lino Spatola nel 2006 e il duplice omicidio di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto nel 1999. Pulizzi spiega che aveva occultato il cadavere di Giovanni Bonanno, proprio nel terreno di Salvatore Cataldo. Sul posto era stata preparata una grossa buca, il cadavere era stato avvolto in sacco nero e poi bruciato da Pino Pecoraro. Cataldo, secondo le dichiarazioni di Gaspare Pulizzi, ha ospitato a casa sua l’eliminazione dei Failla e Mazzamuto. A loro si addebitava la scomparsa di Luigi Mannino di Torretta, parente dei Lo Piccolo e per questo dovevano essere uccisi. Il delitto, secondo la ricostruzione del collaboratore, fu commesso proprio a casa di Cataldo, in via dei Limoni. Ma Gaspare Pulizzi è l’unico a parlare e per gli investigatori trovare i riscontri necessari diventa sempre più difficile.
L’operazione Addiopizzo 5, che ha smantellato la rete del racket, a Palermo e in provincia, nei comuni di Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Terrasini, Cinisi e Montelepre, segna una svolta. Così dice il questore di Palermo Nicola Zito. “Sicuramente inizia una svolta culturale in provincia. Quella di lunedì è stata un’operazione di sistema: c’era la magistratura, le forze dell’ordine, le associazioni. Questo ha creato un clima di sicurezza e collaborazione. Sconfiggere la mafia ora è possibile, ma per giungere alla svolta completa – dice Zito – bisogna che tutti i cittadini, nel loro piccolo, incomincino a rispettare le regole credendo in uno scatto d’orgoglio”.
  1.  http://www.teleoccidente.it/wp/?p=15201
  2. OPERAZIONE ADDIOPIZZO 5. DI BELLA, D’ANNA E BRUNO I CAPIMAFIA DEL NOSTRO COMPRENSORIO

  3. MAXIRETATA ANTIMAFIA A PALERMO E PROVINCIA. ARRESTI ANCHE A CARINI, MONTELEPRE, TORRETTA, ISOLA DELLE FEMMINE, CINISI E TERRASINI

  4. SEQUESTRO BENI di cui sono titolari parenti di un dipendente dell'Ufficio Tecnico Comunale
4. BRUNO Pietro di Giuseppe nato a Isola delle Femmine (PA) 18.11.1946 sottoposti ad indagine in ordine ai seguenti reati:
BRUNO Pietro, D'ANNA Salvatore
1) per il delitto di direzione di associazione mafiosa (art. 416 bis, commi I, II, III, IV, VI, 61 n. 6 c. p.) per avere fatto parte dell‟associazione mafiosa "Cosa Nostra", promuovendone, organizzandone e dirigendone le relative illecite attività, e per essersi, insieme, avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, per commettere delitti contro la vita, l‟incolumità individuale, la libertà personale,il patrimonio, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per sé e gli altri, per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione, e più in particolare: BRUNO Pietro,
per avere diretto le famiglie mafiose di Capaci ed Isola delle Femmine; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi;
D’ANNA Salvatore
per avere diretto la famiglia mafiosa di Terrasini; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi;
Con la recidiva specifica , infraquinquennale, reiterata per BRUNO Pietro (art.99 commi 1 e 2 nr. 1 e 2; commi 3, 4 e 6) In Palermo, Capaci, Isola delle Femmine e Terrasini ed altrove fino alla data odierna per BRUNO Pietro a decorrere dal 21.12.2000.  
Ritiene questo Giudice di dover subito ribadire che le acquisizioni istruttorie hanno consentito di ulteriormente delineare l’assetto del mandamento di San Lorenzo – Tommaso Natale, di individuare taluni esponenti di vertice e di accertare l’organico inserimento, in seno a quella articolazione territoriale, di numerosi tra gli odierni indagati.
Con specifico riguardo alla struttura di vertice della famiglia mafiosa di Capaci ed Isola delle Femmine, plurime coerenti acquisizioni danno contezza della persistente appartenenza a cosa nostra di BRUNO Pietro (2) e della funzione direttiva dallo stesso assunta ed in fatto svolta in seno alla suindicata articolazione territoriale del sodalizio mafioso in argomento.  
L’appartenenza di Bruno Pietro alla associazione mafiosa denominata cosa nostra, ed in particolare alla famiglia di Isola delle Femmine (famiglia rientrante nel mandamento di San Lorenzo), è stata affermata con sentenza del G.U.P. di Palermo emessa in data 20.12.000, divenuta irrevocabile il 7.10.2003.  Franzese Francesco, Nuccio Antonino, Pulizzi Gaspare e Spataro Maurizio hanno concordemente indicato Bruno Pietro quale soggetto organico a
cosa nostra.
Franzese ha affermato di avere appreso direttamente da Lo Piccolo Salvatore e Lo Piccolo Sandro che
"Bruno Pietro era il responsabile del territorio di Capaci e Isola delle Femmine" 
N. 11213/08 R.G.N.R.
N. 11998/08 R.G. G. I.P.
TRIBUNALE DI PALERMO
Sezione dei giudici per le indagini preliminari
ORDINANZA DI APPLICAZIONE DELLA MISURA COERCITIVA
DELLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
(artt. 272 e segg., 285 c.p.p. )
Il Giudice per le indagini preliminari dott.ssa Maria Pino
Esaminate le richieste di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere avanzate dal Pubblico Ministero in data 14 dicembre 2009 (richiesta parzialmente revocata con successiva nota del 27.1.2010) ed in data 24 settembre 2010 nei confronti di
1. ACQUISTO Michele fu Nicolò nato a Palermo 18.04.1953
2. BAUCINA Salvatore nato a Palermo il 3.5.1964, in atto detenuto
3. BIONDO Mario di Vincenzo, nato a Palermo 01.05.1966
4. BRUNO Pietro di Giuseppe nato a Isola delle Femmine (PA) 18.11.1946
5. CATALDO Salvatore nato a Carini 02.01.1949
6. CATANIA Filippo di Vincenzo, nato a Palermo 28.05.1969
7. CIARAMITARO Domenico nato a Palermo il 15 giugno 1974, in atto detenuto
8. CINÀ Pietro fu Giuseppe, nato a Giardini Naxos (ME) 16.04.1964, in atto detenuto
9. CONIGLIARO Angelo, nato a Carini il 21.10.1935
10. CORRAO Giovanni fu Silvestro, nato a Palermo 06.04.1965
11. CUSIMANO Giovanni nato a Palermo 1.1.1941, in atto detenuto
12. D’ANNA Salvatore nato a Terrasini il 17.07.1960
13. DI BELLA Giuseppe nato a Montelepre il 24.06.1958
14. DI MAGGIO Giuseppe di Lorenzo, nato a Carini (PA) 28.06.1973
15. DI MAGGIO Gaspare nato a Cinisi il 29.03.1961, in atto detenuto
16. DI MAGGIO Lorenzo nato a Torretta il 23.09.1951, in atto detenuto
17. ENEA Giuseppe di Giacomo nato a Palermo il 22.07.1973
18. EVOLA Alberto nato a Cinisi 04.01.1962
19. FAZZONE Lorenzo di Salvatore nato a Palermo 2.5.1977
20. LIGA Salvatore di Gioacchino nato a Palermo 23.10.1964
21. LIGA Salvatore di Francesco Paolo nato a Palermo 27.03.1985
22. LO CASCIO Giuseppe di Isidoro nato a Palermo 28.11.1970  
23. LO CASCIO Isidoro nato a Palermo il 5.12.1946
24. LO PICCOLO Filippo di Calogero nato a Palermo 10.12.1974
25. LO PICCOLO Salvatore nato a Palermo il 20.7.1942, in atto detenuto
26. LO PICCOLO Sandro nato a Palermo il 16.2.1975, in atto detenuto
27. LO VERDE Giuseppe nato a Palermo il 13.12.1957, in atto detenuto
28. LUCIA Antonino di Salvatore nato ad Altofonte (PA) il 13.9.1952
29. LUCIA Mario di Antonino nato a Palermo il 2.11.1977
30. MACCHIARELLA Tommaso nato a Palermo 22.06.1954, in atto detenuto
31. MESSINA Giuseppe di Salvatore nato a Palermo 24.06.1978
32. MORISCA Gioacchino nato a Palermo 01.09.1944, in atto detenuto
33. NICOLETTI Giuseppe, nato a Palermo il 28.2.1965
34. NIOSI Giovanni di Giuseppe nato a Palermo 24.10.1954, in atto detenuto
35. PALAZZOLO Vito Mario di Giacomo nato a Carini 1.7.1976, in atto detenuto
36. PILLITTERI Calogero di Andrea, nato a Palermo 15.09.1970, in atto detenuto
37. PIPITONE Vincenzo nato a Torretta il 5.2.1956, in atto detenuto
38. PUCCIO Carlo di Salvatore nato a Palermo 24.12.1981
39. PUGLISI Francesco, nato a Torretta il 3.5.1966
40. RANDAZZO Salvatore di Antonino nato a Palermo 30.10.1967
41. SERIO Nunzio nato a Palermo il 5.8.1977, in atto detenuto
42. TROIA Massimo Giuseppe nato a Romano di Lombardia (BG) il 22.7.1975, in atto detenuto
43. VITALE Salvatore nato a Cinisi il 24.3.1975
44. ZITO Filippo di Salvatore nato a Palermo 30.12.1969, in atto detenuto
45. BOTTA GIOVANNI nato a Palermo il 19.04.1963
46. BARONE ANDREA nato a Palermo il 23.07.1979, in atto detenuto
47. BARONE DOMENICO nato a Palermo il 19.10.1981
48. DI PIAZZA FRANCESCO PAOLO nato a Palermo il 17.10.1962, in atto detenuto
49. SPINA GUIDO nato a Palermo il 12.07.1965
50. COSENZA VINCENZO, nato a Palermo il 24.06.1971
51. CAVIGLIA DOMENICO nato a Palermo il 13.03.1976, in atto detenuto
52. FERRAZZANO MARIO nato a Palermo il 12.11.1985
53. MANGIONE SALVATORE nato a Palermo il 15.02.1956, in atto detenuto
54. MANGIONE FILIPPO nato a Palermo il 25.06.1982, in atto detenuto
55. MESSERI SERGIO nato a Palermo il 25.07.1966
56. LA MATTINA EDOARDO nato a Palermo il 27.08.1977
57. CUSIMANO NICOLÒ nato a Palermo il 17.01.1980
58. CUSIMANO ANELLO nato a Palermo il 25.4.1976  
59. DARICCA FABIO nato a Palermo il 16.12.1977
60. CIARAMITARO GAETANO nato a Palermo il 04.08.1968
61. DE LUCA ANTONINO nato a Palermo il 12.01.1970
62. TOGNETTI FELISIANO nato a Palermo il 20.08.1971, in atto detenuto
63. MARINO STEFANO nato a Palermo il 18.06.1972, in atto detenuto

sottoposti ad indagine in ordine ai seguenti reati:
BRUNO Pietro, D'ANNA Salvatore
1) per il delitto di direzione di associazione mafiosa (art. 416 bis, commi I, II, III, IV, VI, 61 n. 6 c. p.) per avere fatto parte dell‟associazione mafiosa "Cosa Nostra", promuovendone, organizzandone e dirigendone le relative illecite attività, e per essersi, insieme, avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, per commettere delitti contro la vita, l‟incolumità individuale, la libertà personale,il patrimonio, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per sé e gli altri, per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione, e più in particolare:
BRUNO Pietro, per avere diretto le famiglie mafiose di Capaci ed Isola delle Femmine; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi;
D’ANNA Salvatore per avere diretto la famiglia mafiosa di Terrasini; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi;
Con la recidiva specifica , infraquinquennale, reiterata per BRUNO Pietro (art.99 commi 1 e 2 nr. 1 e 2; commi 3, 4 e 6)
In Palermo, Capaci, Isola delle Femmine e Terrasini ed altrove fino alla data odierna per BRUNO Pietro a decorrere dal 21.12.2000.
ACQUISTO Michele, BIONDO Mario, CATALDO Salvatore, CATANIA Filippo, CORRAO Giovanni, DI BELLA Giuseppe, DI MAGGIO Giuseppe, LIGA Salvatore (cl. ’64), LO PICCOLO Filippo, LO CASCIO Giuseppe, MESSINA Giuseppe, MORISCA Gioacchino, PUCCIO Carlo (in concorso con RANDAZZO Salvatore già destinatario di ordinanza di custodia per questo reato)
2) per il delitto di cui all‟art. 416 bis c.p. per avere, fatto parte dell'associazione mafiosa denominata "Cosa Nostra", avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere reati contro la vita, l'incolumità individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio, tra i quali quelli di cui ai capi precedenti, nonché per acquisire il controllo di attività economiche e appalti pubblici e, comunque, per realizzare profitti o vantaggi ingiusti;
Con l'aggravante di cui all'articolo 416 bis comma quarto c.p., trattandosi di associazione armata;
Con l'aggravante di cui all'articolo 416 bis comma quinto c.p., trattandosi di attività economiche finanziate in parte con il prezzo, il prodotto ed il profitto di delitti;
e in particolare:

ACQUISTO Michele, per avere svolto la propria attività imprenditoriale nell'interesse dell'organizzazione mafiosa, ponendo in essere una serie di condotte reiterate e sistematiche che hanno hanno consentito a diversi esponenti di vertice della medesima organizzazione, tra i quali FRANZESE Francesco, ORLANDO Felice, DI TRAPANI Diego, COLLESANO Vincenzo, di esercitare il loro ruolo, in modo tale da contribuire in concreto all‟esistenza ed al rafforzamento dell‟associazione e quindi alla realizzazione dei reati fine che la stessa si prefigge.

BIONDO Mario, per avere intrattenuto costanti rapporti epistolari con Salvatore e Sandro LO PICCOLO, esponenti di vertice del mandamento mafioso di Tommaso Natale-San Lorenzo, ai quali proponeva investimenti in attività economiche e produttive; per avere sollecitato iniziative delittuose nei confronti dell‟genzia di scommesse denominata "Sportnetbet" di viale Strasburgo nr°384; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi anche di province diverse da Palermo;

CATALDO Salvatore, per avere partecipato alle attività criminali della famiglia mafiosa di Carini, costituendo un punto di riferimento nel territorio di Carini per le questioni legate al pagamento del c.d. pizzo, per aver messo a disposizione un proprio fondo per seppellire i cadaveri di Giovanni BONANNO e SPATOLA Bartolomeo, e per aver partecipato alla commissione di gravi fatti di sangue commessi sul territorio di Carini;

CATANIA Filippo, per avere svolto la propria attività imprenditoriale nell'interesse dell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, instaurando rapporti di cointeressenza economica con l'esponente mafioso BONANNO Giovanni, agevolandone gli incontri riservati con gli altri esponenti mafiosi presso il suo locale di viale Del Fante, per avere prestato assistenza logistica ed ospitalità agli esponenti mafiosi latitanti LO PICCOLO Sandro, LO PICCOLO Salvatore, FRANZESE Francesco, PULIZZI Gaspare, per avere mantenuto rapporto epistolari con il latitante Sandro LO PICCOLO al quale richiedeva di intervenire in relazione a diverse questioni di carattere personale o a controversie di natura economica, ricevendone immediato sostegno.

CORRAO Giovanni per avere fatto parte della famiglia mafiosa di Passo di Rigano, per avere agevolato la latitanza (mediante sostegno materiale e con il coinvolgimento del coindagato NICOLETTI Giuseppe) dell'esponente mafioso FRANZESE Francesco, per avere avuto rapporti con l'esponente mafioso NUCCIO Antonino anche in relazione a traffici di stupefacenti;


DI BELLA Giuseppe per avere costituito un punto di riferimento nel territorio di Montelepre, ponendosi alle dirette dipendenze di Salvatore e Sandro LO PICCOLO; per avere mantenuto, attraverso lo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, un costante collegamento con gli altri associati in libertà e quelli latitanti.

DI MAGGIO Giuseppe per avere partecipato all‟rganizzazione mafiosa ed in particolare alla famiglia mafiosa di Carini, traendo vantaggio dalla sua appartenenza a cosa nostra per ottenere lavori e subappalti nel settore dell‟dilizia, ponendosi alle dirette dipendenze di Salvatore e Sandro LO PICCOLO; per avere mantenuto, attraverso lo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, un costante collegamento con gli altri associati in libertà e quelli latitanti.

LIGA Salvatore (cl. ’64) per avere fatto parte della famiglia mafiosa di Tommaso Natale ed essersi occupato della gestione delle estorsioni e della organizzazione di incontri riservati per conto dell'organizzazione, per avere avuto rapporto con diversi esponenti mafiosi;

LO CASCIO Giuseppe (in concorso con ZITO Filippo già condannato per il presente delitto), per avere svolto la loro attività imprenditoriale nell‟nteresse dell‟rganizzazione mafiosa cosa nostra ed avere in particolare consegnato a Sandro LO PICCOLO e Salvatore LO PICCOLO gli utili della società intestata a LUCIA Antonino, ma di fatto da loro gestita, anche in nome e per conto degli stessi LO PICCOLO, ottenendo in cambio di essere favoriti nella aggiudicazione dei subappalti e dei lavori edili nelle zone della provincia di Palermo controllate dai LO PICCOLO; per avere sollecitato l‟ntervento di LO PICCOLO Sandro e LO PICCOLO Salvatore Giovanni nei confronti di altri imprenditori edili, al fine di ottenere l‟mposizione dei subappalti e di acquisti di forniture, spesso agendo minacciosamente in nome e per conto dei LO PICCOLO;

LO PICCOLO Filippo per aver fatto parte in modo continuativo e ininterrotto dell‟ssociazione mafiosa ponendosi alle dirette dipendenze di Sandro e Salvatore LO PICCOLO, raccogliendo il provento delle estorsioni nella zona di Parco dei Principi ed eseguendo danneggiamenti prodromici alle richieste di pizzo anche durante il periodo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione personale dell‟bbligo di dimora nel Comune di Palermo e dell‟bbligo di presentazione ai Carabinieri , ed essendo regolarmente retribuito dalla famiglia mafiosa per il periodo di detenzione;

MESSINA Giuseppe, per avere agevolato Calogero LO PICCOLO, esponente di vertice del mandamento di Tommaso Natale, nei suoi spostamenti sul territorio, accompagnandolo anche a riunioni con altri esponenti mafiosi, per avere preso parte ad atti intimidatori e ad attività estorsive poste in essere dal gruppo del LO PICCOLO e per avere avuto rapporti a tal fine con Domenico SERIO e NUCCIO Antonino, appartenenti alla medesima famiglia mafiosa;

MORISCA Gioacchino per avere partecipato all‟rganizzazione mafiosa cosa nostra e in particolare alla famiglia mafiosa di Resuttana, agendo come materiale esecutore delle attività estorsive.

PUCCIO Carlo per avere partecipato all‟rganizzazione mafiosa "cosa nostra", e segnatamente alla famiglia mafiosa di Cardillo ponendosi alle dirette dipendenze dei suoi parenti Sandro e Salvatore LO PICCOLO, per avere costituito un punto di riferimento nel territorio agendo come contatto con la famiglia mafiosa per questioni legate al pagamento del pizzo e alla gestione di lavori edili per conto dell‟rganizzazione mafiosa;
Con la recidiva semplice per CATALDO Salvatore (art.99 comma 1);
Con la recidiva specifica infraquinquennale reiterata per CORRAO Giovanni ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4);
Con la recidiva specifica per DI BELLA Giuseppe ( art.99 comma 1, comma 2 n.1, comma 5);
Con la recidiva specifica per MORISCA Gioacchino (art.99 comma 1, comma 2 n.1);
In Palermo e provincia fino alla data odierna per DI BELLA Giuseppe a decorrere dall‟.08.1998.

LO CASCIO Giuseppe, LUCIA Mario, LUCIA Antonino, ZITO Filippo, LO CASCIO Isidoro, LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro

3) del delitto di concorso in trasferimento fraudolento di valori aggravato (artt. 110 c.p., 12 quinquies legge 7 agosto 1992 nr. 356, aggravato dall'art. 7 del d.l. 152/91) per avere gli esponenti mafiosi LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro, in concorso con LO CASCIO Giuseppe, LO CASCIO Isidoro, ZITO Filippo, LUCIA Mario e LUCIA Antonino, attribuito fittiziamente a LUCIA Antonino l'esclusiva titolarità della ditta individuale denominata " LUCIA ANTONINO. Attività Lavori generali di costruzioni" con sede a Palermo in Via Chimera nr.3 e ciò al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione, e di agevolare la commissione del delitto di cui all'art. 648 bis c.p. Con l'aggravante di cui all'art. 7, avendo commesso il reato avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. ed avendo operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra. 6
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Palermo, il 18 aprile 2001, data di iscrizione della ditta presso la Camera di Commercio

LO CASCIO Giuseppe, LUCIA Mario, LUCIA Antonino, ZITO Filippo, LO CASCIO Isidoro, LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro

4) per il delitto di impiego di denaro di provenienza illecita aggravato ( 110, 81 cpv, c.p. artt. 648 ter c.p., 7 d.l. 13 maggio 1991, n° 152, conv. con modif. nella legge 12 luglio 1991, n° 203), per avere in concorso tra loro ricevuto ed impiegato nelle attività imprenditoriale della ditta individuale " LUCIA ANTONINO attività Lavori generali di costruzioni" con sede a Palermo in Via Chimera nr.3, attività fittiziamente intestata e condotta dai medesimi indagati, capitali provenienti dall'attività dell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, ed in particolare degli esponenti mafiosi LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro, ai quali vengono periodicamente corrisposti gli utili, e ciò anche al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416-bis c.p. ed al fine di agevolare l‟ttività dell‟ssociazione denominata Cosa Nostra.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Palermo sino alla data odierna

CATANIA FILIPPO (in concorso con BONANNO Giovanni, deceduto)

5) del delitto di concorso in trasferimento fraudolento di valori aggravato (artt. 110 c.p., 12 quinquies legge 7 agosto 1992 nr. 356, aggravato dall'art. 7 del d.l. 152/91) per essersi fittiziamente intestata l'esclusiva titolarità dell'attività commerciale denominata ""Ò SOLE MIO", sita in Palermo, piazza Castelnuovo, nr. 50, ma di fatto partecipata con i capitali del defunto esponente mafioso BONANNO Giovanni, e ciò al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione, e di agevolare la commissione del delitto di cui all'art. 648 bis c.p. Con l'aggravante di cui all'art. 7, avendo commesso il reato avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. ed avendo operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
In Palermo, nel mese di dicembre del 2005

FAZZONE Lorenzo

6) del delitto di favoreggiamento aggravato (artt. 378 comma 1° e 2° c.p., aggravato dall'art. 7 del d.l. 152/91) per avere, dopo che è stato commesso il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa ed altri reati fine della medesima organizzazione criminale, aiutato i latitanti ADAMO Andrea, LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro ed in particolare per avere veicolato la corrispondenza epistolare da e per i latitanti ADAMO Andrea, LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro; 7
In Palermo e provincia fino al 5.11.2007

ENEA Giuseppe

7) del delitto di favoreggiamento aggravato (artt. 378 comma 1° e 2° c.p., aggravato dall'art. 7 del d.l. 152/91) per avere, dopo che è stato commesso il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa ed altri reati fine della medesima organizzazione criminale, aiutato LO PICCOLO Sandro ad eludere le investigazioni dell'autorità ed a sottrarsi alle ricerche di questa, prestandosi a fornire al predetto LO PICCOLO, in quel momento latitante, il passaporto nr° Y197591, la carta d‟dentità nr. AN1720077, la patente di guida nr. PA265411251G, corredati dalla fotografia di quest‟ltimo.
Con l'aggravante di cui all'art. 7, avendo commesso il reato avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
In Palermo, sino al 5 novembre 2007

NICOLETTI Giuseppe

8) del delitto di favoreggiamento aggravato (artt. 378 comma 1° e 2° c.p., aggravato dall'art. 7 del d.l. 152/91) per avere, dopo che è stato commesso il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa ed altri reati fine della medesima organizzazione criminale, aiutato il latitante FRANZESE Francesco ad eludere le investigazioni dell'Autorità ed a sottrarsi alle ricerche di questa, prestandosi a realizzare falsi documenti di identità personale e di circolazione stradale con le proprie generalità, consentendo, in tal modo, la agevolazione dei rapporti tra il FRANZESE egli altri associati mafiosi, anche in stato di latitanza. Con l'aggravante di cui all'art. 7, avendo commesso il reato avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
In Palermo, sino al 2 agosto 2007

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, NIOSI Giovanni, LIGA Salvatore cl.85

9) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro e con soggetti allo stato ignoti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo ANCIONE Antonio, socio della Antego s.r.l., a versare Euro mille ogni anno, quale "messa a posto" con l‟rganizzazione mafiosa; agendo LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive, NIOSI Giovanni e LIGA Salvatore cl.85, avvicendandosi nel tempo, come esecutori delle richieste estorsive e delle conseguenti riscossioni di denaro.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva semplice per NIOSI Giovanni (art.99 comma 1)
In Palermo dal mese di dicembre 2002 al mese di aprile 2007.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, MACCHIARELLA Tommaso 8

10) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro e con soggetti allo stato ignoti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo FECAROTTA Armando, titolare dell‟mpresa edile EDIPLA s.p.a. a versare, in più rate, la somma di euro dodicimilacinquecento, quale "messa a posto" per i lavori di restauro della villa Amari – Bonocore – Maleto; agendo LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive, MACCHIARELLA Tommaso, come materiale esecutore delle richieste estorsive e delle conseguenti riscossioni di denaro.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Palermo dal mese di ottobre 2005 al mese di marzo/aprile 2006.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, CONIGLIARO Angelo cl.35, DI MAGGIO Gaspare (in concorso con DI MAGGIO Procopio nei cui confronti si procede a piede libero trattandosi di soggetto ultrasettantacinquenne)

11) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo i fratelli AZZOLINI Francesco, Mariano e Gioacchino, soci e gestori degli Hotel AZZOLINI ed AZZOLINI Beach, a versare, in più rate, svariate somme di denaro;
agendo LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive, CONIGLIARO Angelo, DI MAGGIO Gaspare e DI MAGGIO Procopio, come materiali esecutori delle richieste estorsive e delle conseguenti riscossioni di denaro.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva semplice per CONIGLIARO Angelo cl.35 (art.99 comma 1)
In Carini e Cinisi fino al mese di novembre 2007.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, PALAZZOLO Vito Mario, DI MAGGIO Gaspare, EVOLA Alberto, VITALE Salvatore

12) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo l‟mprenditore CANDELA Antonino, cointeressato nella gestione di imprese edili che stavano effettuando lavori presso l‟eroporto Falcone Borsellino e presso la caserma militare Beghelli di Palermo, a versare, in più soluzioni, diverse somme di denaro a titolo di pizzo;
agendo LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive;
PALAZZOLO Vito Mario e DI MAGGIO Gaspare come materiali esecutori delle richieste estorsive e delle conseguenti riscossioni di denaro; VITALE Salvatore come concorrente nel reato, per avere accompagnato più volte il DI MAGGIO allorquando effettuava la pretesa estorsiva.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Palermo e provincia fino al mese di novembre 2007.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, DI MAGGIO Gaspare, PUGLISI Francesco, EVOLA Alberto, DI MAGGIO Lorenzo, DI MAGGIO Giuseppe, CINÀ Pietro

13) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo l‟imprenditore SPALLINA Luigi, amministratore unico della Spallina Costruzioni di SPALLINA Luigi e C. Snc., a versare, in più soluzioni, ventimila euro, in relazione ai lavori di costruzione di una scuola materna che lo SPALLINA stava effettuando nel Comune di Cinisi e costringendo il medesimo imprenditore a cedere in sub appalto parte dei lavori alle ditte di EVOLA Alberto, DI MAGGIO Lorenzo, DI MAGGIO Giuseppe e CINÀ Pietro;
agendo LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive;
DI MAGGIO Gaspare come materiale esecutore delle richieste estorsive;
PUGLISI Francesco come esecutore delle richieste estorsive ed esattore della somma di denaro;
EVOLA Alberto, DI MAGGIO Lorenzo, DI MAGGIO Giuseppe e CINÀ Pietro, come percettori finali dei profitti derivanti dall‟mposizione all‟mprenditore dei sub appalti ottenuti utilizzando la forza del vincolo associativo relativo all‟rganizzazione mafiosa.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica infraquinquennale reiterata per CINÀ Pietro (art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3)
In Cinisi nell‟nno 2007.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, DI MAGGIO Gaspare 10
14) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 629 comma 2° c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con ignoti, mediante minacce consistite nel manifestare l‟ppartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra e nel porre in essere una serie di danneggiamenti ed intimidazioni, tra i quali l‟ggressione effettuata a CHIAPPARA Massimiliano che gli procuravano lesioni in tutto il corpo, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco, a costringere CHIAPPARA Carmelo e CHIAPPARA Massimiliano, gestori del "Cantiere Nautico la Rosa dei Venti" a consegnare la somma di denarodi 6000 euro l‟nno a titolo di pizzo così da trarne un ingiusto profitto; evento non verificatosi per cause indipendenti dalla loro volontà. Agendo LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive, DI MAGGIO Gaspare come materiale esecutore della richiesta.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Cinisi fino al mese novembre 2007.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro

15) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro e con BRIGUGLIO Francesco, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo VIVIANO Giuseppe e VIVIANO Giacomo, in oggetto generalizzati, gestori della "Nautica Viviano Srl. con sede a Terrasini in piazza Scalo n. 1, a consegnare loro una somma di denaro imprecisata e comunque di almeno 6 milioni di lire in due occasioni e di 2500 euro nel 2003;
agendo LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive;
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Cinisi fino al 2007.

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, CUSIMANO Giovanni (classe ’41), CIARAMITARO Domenico, LO VERDE Giuseppe, SERIO Nunzio

16) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 629 comma 2° c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere mediante minacce consistite nel manifestare l‟ppartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra e nel porre in essere una serie di intimidazioni, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco, per costringere il costruttore CRACOLICI Antonino, che stava realizzando 11 appartamenti nel quartiere Tommaso Natale, a consegnare una somma di denaro quantificata dapprima in sessantamila euro, poi ridotta a cinquantamila euro a titolo di pizzo, così da trarne un ingiusto profitto;
evento non verificatosi per cause indipendenti dalla loro volontà; 11
agendo LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro come mandanti delle pretese estorsive, CUSIMANO Giovanni come materiale esecutore delle minacce e della richiesta di denaro più volte reiterata, CIARAMITARO Domenico come materiale esecutore della minaccia di fare chiudere il cantiere facendo "volare gli operai giù dal ponteggio", LO VERDE Giuseppe come esecutore della reiterata richiesta estorsiva effettuata a PRATI Giuseppe cognato del CRACOLICI, SERIO Nunzio per avere in relazione alla citata estorsione tenuto i contatti epistolari con i latitanti tenendoli aggiornati sullo stato della trattativa e per avere ripartito agli altri concorrenti nel reato le disposizioni ricevute dai LO PICCOLO.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica per CUSIMANO Giovanni cl.41 (art.99 comma1, comma 2 n.1, comma 5);
Con la recidiva generica, reiterata, infraquinquennale per CIARAMITARO Domenico (art.99 comma1, comma 2 n.2, comma 4);
Con la recidiva specifica, infraquinquennale, reiterata per LO VERDE Giuseppe (art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma 5);
Con la recidiva specifica, infraquinquennale, reiterata per SERIO Nunzio (art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 5)
In Palermo fino al mese di novembre 2007.

MORISCA Gioacchino

17) per il delitto di estorsione aggravata (artt. 629 c.p., art.7 d.l. 13 maggio 1991, n° 152, conv. con modif. nella legge 12 luglio 1991, n° 203), per avere, mediante minacce consistite nel manifestare l‟ppartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra e nel prospettare al capo cantiere LI CAVOLI la perpetrazione di danni ai lavori edili realizzati in via dei Nebrodi, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, ottenuto un ingiusto profitto ai danni dell‟mprenditore IACOPELLI Cristofaro, costringendolo a pagare la somma di 1700 €.
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. ed al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa cosa Nostra (art. 7 D.L. 152\91).
Con la recidiva specifica (art.99 comma 1, comma 2 n.1)
In Palermo nel 2006

LO PICCOLO Salvatore Giovanni e LO PICCOLO Sandro

18) del delitto di estorsione aggravata e continuata (artt. 81 cpv, 110 e 629 co. 2° in rel. al n.3 co. 2 dell‟rt. 628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. nella legge 12 luglio 1991 n. 203), per avere ignoti, in concorso e su incarico di Salvatore e Sandro LO PICCOLO, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, mediante violenza e minaccia derivanti dalla loro appartenenza all'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, costretto PURPURA Saverio, gestore di un bar, sito all‟nterno del distributore di carburanti Erg di Palermo in via dell‟limpo, a versare delle somme a titolo di "messa a posto" per la gestione della detta attività commerciale. Agendo su richiesta di LO PICCOLO Salvatore Giovanni e LO PICCOLO Sandro, cui veniva rendicontata la detta attività estorsiva.
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni 12
previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Palermo sino al novembre 2007

LO PICCOLO Salvatore Giovanni, LO PICCOLO Sandro, TROIA Massimo Giuseppe

19) del delitto di estorsione aggravata ( 110 e 629 co. 2° in rel. al n.3 co. 2 dell‟rt. 628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. nella legge 12 luglio 1991 n. 203), per avere, in concorso e su incarico di LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro, sino al loro arresto, con l‟sercizio di violenza e minaccia derivante dalla loro appartenenza alla associazione mafiosa denominata "Cosa Nostra", ottenuto TROIA Massimo un ingiusto profitto ai danni di PURPURA Saverio, gestore del distributore di carburanti Tamoil sito in via Ugo La Malfa nr°9127, costringendolo a versare la somma di 20.000 €quale "messa a posto". Agendo su richiesta di LO PICCOLO Salvatore Giovanni e LO PICCOLO Sandro, cui veniva rendicontata la detta attività estorsiva.
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5)
In Palermo, sino al novembre del 2007

PIPITONE Vincenzo, LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro

20) del delitto di estorsione aggravata e continuata (artt. 81 cpv, 110 e 629 co. 2° in rel. al n.3 co. 2 dell‟rt. 628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. nella legge 12 luglio 1991 n. 203), per avere PIPITONE Vincenzo, esponente della famiglia di Carini, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, mediante violenza e minaccia derivanti dalla loro appartenenza all'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, costretto CONIGLIARO Giulio, CONIGLIARO Matteo e CONIGLIARO Stefania, titolari della CO.MAT. SRL. con sede in Carini, Via Provinciale nr.68, a versare la somma complessiva di 20/25 mila €quale "messa a posto" per la realizzazione del complesso immobiliare di 45 alloggi in via Tazio Nuvolari a Capaci (costruito per conto della cooperativa edilizia Stratos), cosi facendo conseguire alla medesima organizzazione un equivalente ingiusto profitto;
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
Agendo su richiesta di LO PICCOLO Salvatore Giovanni e LO PICCOLO Sandro, cui veniva rendicontata la detta attività estorsiva.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 13
comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
In Carini dal 2002 al 2007

BAUCINA Salvatore

21) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con soggetti allo stato ignoti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, mediante violenza e minaccia derivanti dalla sua appartenenza all'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, costretto MAURO Calogero, titolare dell‟mpresa edile S. Fortunata Costruzioni di MAURO Calogero, con sede a Baucina, a versare un acconto di 250 Euro di una più ampia ed imprecisata somma di denaro quale "messa a posto" per la realizzazione di una attività di ristrutturazione edizilia di un immobile sito in via Cagni 61\D cosi facendo conseguire alla medesima organizzazione un equivalente ingiusto profitto;
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra
Con la recidiva semplice, infraquinquennale, reiterata per BAUCINA Salvatore (art.99 comma 1, comma 2 n.2, comma 4);

In Palermo nel mese di febbraio 2009
22) * l’istanza cautelare inerente al capo 22) [avanzata nei confronti di Baucina Salvatore e Razzanelli Giovanni] è stata revocata dal P.M. in data 27 gennaio 2010.

PILLITTERI Calogero

23) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con soggetti allo stato ignoti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, mediante violenza e minaccia derivanti dalla sua appartenenza all'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, costretto GALLO Giovanni, titolare della omonima ditta individuale, a versare un acconto di 3000 Euro di una più ampia ed imprecisata somma di denaro quale "messa a posto" per la realizzazione di una attività di ristrutturazione edilizia di un immobile sito in via Lanza di Scalea n. 2213, cosi facendo conseguire alla medesima organizzazione un equivalente ingiusto profitto;
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra
Con la recidiva generica (art.99 comma 1)

In Palermo dal 2005 al 2007

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, CINÀ Pietro (in concorso con tale Giuseppe in corso di identificazione)

24) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro e con soggetti allo stato ignoti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra e nel porre in essere una serie di danneggiamenti, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo RIZZACASA Vincenzo, titolare dell‟mpresa edile AEDILIA VENUSTA 14
s.r.l. a versare, in più rate, la somma di euro duecentottantamila, in relazione al costruendo complesso immobiliare sito a Palermo, via Tommaso Natale nr.120/A.
LO PICCOLO Salvatore e LO PICCOLO Sandro agendo come mandanti delle pretese estorsive, CINÀ Pietro ed un tale Giuseppe in corso di identificazione, agendo in qualità di materiali esecutori delle richieste estorsive e delle conseguenti riscossioni di denaro.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica infraquinquennale reiterata per CINÀ Pietro (art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3)
In Palermo dal mese di settembre 2006 al mese di ottobre 2007

LO PICCOLO Salvatore, LO PICCOLO Sandro, CINÀ Pietro

25) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 629 comma 2° c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con ignoti, mediante minacce consistite nel manifestare l‟ppartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra e nel porre in essere una serie di danneggiamenti ed intimidazioni, ed in virtù della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere RIZZACASA Vincenzo, titolare della impresa edile AEDILIA VENUSTA s.r.l. a vendere un appartamento al prezzo di ottantamila euro, notevolmente più basso di quello di mercato, così da trarne un ingiusto profitto; evento non verificatosi per cause indipendenti dalla volontà del CINÀ;
agendo il CINÀ Pietro come materiale esecutore della richiesta.
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Salvatore ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale per LO PICCOLO Sandro ( art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3, comma 4, comma5);
Con la recidiva specifica infraquinquennale reiterata per CINÀ Pietro (art.99 comma 1, comma 2 n.1 e 2, comma 3)
In Palermo dal mese di luglio 2007 fino al febbraio 2008

DI BELLA Giuseppe

26) al delitto di estorsione aggravata (artt. 110 e 629 co. 2° in rel. al n.3 co. 2 dell‟rt. 628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. nella legge 12 luglio 1991 n. 203), per avere, su incarico di Salvatore e Sandro LO PICCOLO ed in concorso con PULIZZI Gaspare, mediante violenza e minaccia derivanti dalla loro appartenenza all'organizzazione mafiosa Cosa Nostra, costretto D‟RRIGO Domenico, responsabile dei lavori eseguiti dalla impresa "C. & C. Costruzioni srl", con sede legale in Catania, relativi al completamento del sistema fognario del centro abitato di Capaci, a versare delle somme a titolo di "messa a posto" per le predette opere. Agendo su richiesta di LO PICCOLO Salvatore Giovanni e LO PICCOLO Sandro, cui veniva rendicontata la detta attività estorsiva.
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall‟rt. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
In Palermo accertato nel novembre 2007.
Con la recidiva.

RANDAZZO Salvatore (in concorso con una persona allo stato ancora non
identificata) 15

27) al delitto di estorsione aggravata (artt. 110, 56, 629 comma 2° c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr. 203), per avere, in concorso con un uomo allo stato ancora non identificato, mediante minacce consistite nel manifestare l‟ppartenenza all‟ssociazione mafiosa Cosa Nostra, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco, a costringere BARBARO Marcello, gestori della discoteca "GOA" di Palermo, a consegnare una somma di denaro a titolo di pizzo di 5000 euro a Pasqua e 5000 euro a Natale e/o comunque una somma una tantum di 3000 €così da trarne un ingiusto profitto; evento non verificatosi per cause indipendenti dalla loro volontà.

In Palermo nel mese novembre 2009 e nel gennaio 2010
Con la recidiva reiterata infraquinquennale

 
(LO PICCOLO Sandro), PUCCIO Carlo, BOTTA Giovanni, BARONE Andrea, BARONE Domenico

28) al delitto p. e p. dall‟art. 74 co. 2 d.P.R. n° 309/1990, per avere partecipato ad una associazione, di cui facevano altresì parte altre persone, alcune delle quali rimaste allo stato non identificate, in numero di almeno dieci o più persone, finalizzata alla commissione di più delitti relativi all‟acquisto, alla ricezione a qualsiasi titolo, alla importazione, alla illecita detenzione, alla vendita od offerta o messa in vendita, alla cessione, alla distribuzione, al commercio, al trasporto di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina, tra i quali anche quelli di cui al capo che segue.
In particolare:
LO PICCOLO Sandro, dirigendo l‟ssociazione, tra l‟ltro stabilendo i canali di approvvigionamento della droga, in Italia ed all‟stero, decidendo in ordine al reperimento ed alla destinazione del denaro da investire nell‟cquisto di sostanza stupefacente, stabilendo quali accordi stringere con trafficanti di altre aree territoriali, deliberando di incentivare la coltivazione di canapa indiana nel territorio del mandamento mafioso da lui diretto, risolvendo i conflitti sorti tra i diversi gruppi criminali operanti sul territorio in relazione ai problemi legati allo smercio della droga, percependo una quota dei proventi dei diversi traffici;
PUCCIO Carlo e BOTTA Giovanni, coordinando le attività relative al reperimento ed alla cessione dello stupefacente, percependo i proventi dei diversi traffici gestiti dai due fratelli BARONE e provvedendo alla relativa ripartizione tra i vari sodali secondo le disposizioni impartite dal LO PICCOLO Sandro, con il quale tenevano personalmente i necessari contatti ed al quale rendicontavano direttamente l‟sito dei traffici;
BARONE Andrea e BARONE Domenico, acquistando e reperendo a loro volta le sostanze stupefacenti, curando la distribuzione sulla piazza di Palermo ed intrattenendo personalmente i rapporti con i singoli spacciatori; il BARONE Andrea, inoltre assumendo la responsabilità della gestione del traffico nel territorio di Tommaso Natale, Partanna, Sferracavallo, Marinella e ZEN; ed il BARONE Domenico, inoltre, provvedendo pure alla custodia della droga.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 74 co. 3 d.P.R. n° 309/1990, essendo il numero degli associati di dieci e più.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 61 n° 6) c.p. per LO PICCOLO Sandro, per avere commesso il fatto durante il tempo in cui si era sottratto volontariamente all'esecuzione di un provvedimento restrittivo della libertà personale spedito per un precedente reato.
Con la recidiva per LO PICCOLO Sandro e BOTTA Giovanni.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 7 legge n° 575/1965, per aver commesso il fatto nel periodo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per cinque anni nell‟mbito del procedimento n° 43/99 del Tribunale di Palermo, Sezione Misure di Prevenzione, per LO PICCOLO Sandro. 16
In Palermo ed altre parti del territorio nazionale ed estero fino al 5.11.2007.

(LO PICCOLO Sandro), PUCCIO Carlo, BOTTA Giovanni, BARONE Andrea, BARONE Domenico

29) al delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, in concorso tra loro e con ignoti, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 73 co. 6 d.P.R. n° 309/1990, per essere stato commesso il fatto da tre o più persone in concorso tra loro.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 61 n° 6) c.p. per LO PICCOLO Sandro, per avere commesso il fatto durante il tempo in cui si era sottratto volontariamente all'esecuzione di un provvedimento restrittivo della libertà personale spedito per un precedente reato.
Con la recidiva per LO PICCOLO Sandro e BOTTA Giovanni.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 7 legge n° 575/1965, per aver commesso il fatto nel periodo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per cinque anni nell‟mbito del procedimento n° 43/99 del Tribunale di Palermo, Sezione Misure di Prevenzione, per LO PICCOLO Sandro.
In Palermo ed altre parti del territorio nazionale ed estero fino al 5.11.2007.

SERIO Nunzio

30) al delitto p. e p. dall‟rt. 74 co. 2 d.P.R. n° 309/1990, per essersi stabilmente associato con DAVI‟Gabriele, DI MAIO Rosolino, LO PICCOLO Sandro, NUCCIO Antonino, nei cui confronti si è proceduto separatamente, ed altri appartenenti alla associazione mafiosa al fine di commettere più delitti relativi all‟cquisto, detenzione, commercio e distribuzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana.
In particolare:

LO PICCOLO Sandro, dirigendo l‟ssociazione, tra l‟ltro stabilendo i canali di approvvigionamento della droga, in Italia ed all‟stero, decidendo in ordine al reperimento ed alla destinazione del denaro da investire nell‟cquisto di sostanza stupefacente, stabilendo quali accordi stringere con trafficanti di altre aree territoriali, deliberando di incentivare la coltivazione di canapa indiana nel territorio del mandamento mafioso da lui diretto, risolvendo i conflitti sorti tra i diversi gruppi criminali operanti sul territorio in relazione ai problemi legati allo smercio della droga, percependo una quota dei proventi dei diversi traffici;

DAVI‟e DI MAIO provvedendo ad approvvigionarsi, insieme a NUCCIO, di sostanze stupefacenti da portare e smerciare sulla piazza di Palermo, tenendo i rapporti con i vari fornitori ed occupandosi poi anche della distribuzione su piazza.

DI MAIO provvedendo inoltre alla tenuta della contabilità e della cassa del sodalizio;

SERIO occupandosi per conto del LO PICCOLO Sandro degli affari del sodalizio, percependo una quota dei proventi dei diversi traffici e provvedendo alla consegna di una parte di tali proventi al medesimo LO PICCOLO;
In Palermo nel 2005

SERIO Nunzio, BONACCORSO ANDREA, NUCCIO Antonino, DI PIAZZA Francesco Paolo 17

31) al delitto p. e p. dall‟rt. 74 co. 2 d.P.R. n° 309/1990, per avere partecipato ad una associazione, di cui facevano altresì parte altre persone, alcune delle quali rimaste allo stato non identificate, in numero di almeno dieci o più persone, finalizzata alla commissione di più delitti relativi all‟cquisto, alla ricezione a qualsiasi titolo, alla importazione, alla illecita detenzione, alla vendita od offerta o messa in vendita, alla cessione, alla distribuzione, al commercio, al trasporto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, tra i quali anche quelli di cui al capo che segue.
Tutti, in particolare, provvedendo ad approvvigionarsi di sostanze stupefacenti da portare e smerciare sulla piazza di Palermo, tenendo i rapporti con i vari fornitori ed occupandosi poi anche della distribuzione su piazza; provvedendo altresì alla tenuta della contabilità e della cassa del sodalizio; il SERIO percependo una quota dei proventi dei diversi traffici anche durante la sua detenzione.
Con la recidiva specifica reiterata per DI PIAZZA Francesco Paolo.
In Palermo ed altre parti del territorio nazionale ed estero fino al gennaio 2008.

SERIO Nunzio, BONACCORSO ANDREA, NUCCIO Antonino, DI PIAZZA Francesco Paolo

32) al delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, in concorso tra loro e con ignoti, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 73 co. 6 d.P.R. n° 309/1990, per essere stato commesso il fatto da tre o più persone in concorso tra loro.
Con la recidiva specifica reiterata per DI PIAZZA Francesco Paolo.
In Palermo ed altre parti del territorio nazionale ed estero fino al gennaio 2008.

MANGIONE Salvatore, MANGIONE Filippo, CAVIGLIA Domenico, FERRAZZANO Mario

33) al delitto p. e p. dall‟rt. 74 co. 2 d.P.R. n° 309/1990, per avere partecipato, unitamente a CATALANO Michele, NUCCIO Antonino, CIARAMITARO Domenico e SERIO Domenico (nei cui confronti si è proceduto separatamente), ad una associazione, di cui facevano altresì parte altre persone, alcune delle quali rimaste allo stato non identificate, in numero di almeno dieci o più persone, finalizzata alla commissione di più delitti relativi all‟cquisto, alla ricezione a qualsiasi titolo, alla importazione, alla illecita detenzione, alla vendita od offerta o messa in vendita, alla cessione, alla distribuzione, al commercio, al trasporto di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina ed eroina, tra i quali anche quelli di cui al capo che segue.
In particolare:

CATALANO Michele per avere diretto l‟ssociazione, coordinando tutte le attività relative al reperimento e cessione dello stupefacente, intrattenendo personalmente i rapporti con i singoli spacciatori anche al fine di risolvere i contrasti relativi al territorio di spaccio della droga;
NUCCIO Antonino e SERIO Domenico per avere acquistato e reperito la sostanza stupefacente;
CIARAMITARO Domenico per avere curato il confezionamento e la pesatura della sostanza stupefacente, nonché i rapporti con gli spacciatori;
MANGIONE Salvatore e MANGIONE Filippo per avere curato, gestito e controllato, anche tramite l‟pera di altri soggetti loro vicini, il commercio e lo smercio su piazza di sostanze stupefacenti nel quartiere Z.E.N.;
FERRAZZANO Mario per avere curato il trasporto, la distribuzione e consegna ai singoli acquirenti e rivenditori, nonché la vendita delle sostanze stupefacenti ed infine la materiale riscossione dei proventi dei diversi traffici.
In Palermo, sino all‟ttobre 2007.

MANGIONE Salvatore, MANGIONE Filippo, CAVIGLIA Domenico, FERRAZZANO Mario

34) al delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, in concorso tra loro e con CATALANO Michele, NUCCIO Antonino, CIARAMITARO Domenico e SERIO Domenico (nei cui confronti si è proceduto separatamente), oltre che con ignoti, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish, cocaina ed eroina.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 73 co. 6 d.P.R. n° 309/1990, per essere stato commesso il fatto da tre o più persone in concorso tra loro.
In Palermo, sino all‟ttobre 2007.

SPINA Guido, COSENZA Vincenzo, TOGNETTI Felisiano, DE LUCA Antonino, (DAVÌ Salvatore)

35) al delitto p. e p. dall‟rt. 74 co. 2 d.P.R. n° 309/1990, per avere partecipato, unitamente a CATALANO Michele e CHIANCHIANO Fabio (nei cui confronti si è proceduto separatamente), ad una associazione, di cui facevano altresì parte altre persone, alcune delle quali rimaste allo stato non identificate, in numero di almeno dieci o più persone, finalizzata alla commissione di più delitti relativi all‟cquisto, alla ricezione a qualsiasi titolo, alla importazione, alla illecita detenzione, alla vendita od offerta o messa in vendita, alla cessione, alla distribuzione, al commercio, al trasporto di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina ed eroina, tra i quali anche quelli di cui al capo che segue.
Tutti, in particolare, provvedendo ad approvvigionarsi di sostanze stupefacenti da portare e smerciare sulla piazza di Palermo, tenendo i rapporti con i vari fornitori ed occupandosi poi anche della distribuzione su piazza; provvedendo altresì alla tenuta della contabilità e della cassa del sodalizio.
In Palermo, sino all‟ttobre 2007.

SPINA Guido, COSENZA Vincenzo, TOGNETTI Felisiano, DE LUCA Antonino, (DAVÌ Salvatore)

36) al delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, in concorso tra loro, con CATALANO Michele e CHIANCHIANO Fabio (nei cui confronti si è proceduto separatamente) e con ignoti, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish, cocaina ed eroina.
Con l‟ggravante di cui all‟rt. 73 co. 6 d.P.R. n° 309/1990, per essere stato commesso il fatto da tre o più persone in concorso tra loro. 19
In Palermo, sino all‟ttobre 2007.

MESSERI Sergio

37) al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish, cocaina ed eroina.
Con la recidiva specifica reiterata.
In Palermo, sino al marzo 2010.

LA MATTINA Edoardo

38) al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente, prevalentemente del tipo cocaina.
Con la recidiva specifica reiterata infraquinquennale.
In Palermo, sino al marzo 2010.

CUSIMANO Nicolò

39) al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Con la recidiva reiterata.
In Palermo, sino al marzo 2010.

CUSIMANO Anello

40) al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
In Palermo, sino al marzo 2010.

DARICCA Fabio

41) al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, 20
commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Con la recidiva specifica reiterata infraquinquennale.
In Palermo, sino al marzo 2010.

CIARAMITARO Gaetano

42) al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Con la recidiva specifica reiterata.
In Palermo, sino all‟gosto 2007

MARINO Stefano

43) al delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv. c.p., 73 co. 1 d.P.R. n° 309/1990, per avere, in concorso con altri, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l‟utorizzazione di cui all‟rt. 17 e fuori dall‟potesi prevista dall‟rt. 75 stesso d.P.R., acquistato, ricevuto a qualsiasi titolo, importato, detenuto illecitamente, venduto od offerto o messo in vendita, ceduto, distribuito, commerciato, trasportato imprecisati quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Con la recidiva specifica reiterata.
In Palermo, sino all‟gosto 2007.

Esaminati gli atti del procedimento;

Rilevato che, in data 27 gennaio 2010, il Pubblico Ministero ha revocato l’istanza cautelare avanzata nei confronti dell’indagato RAZZANELLI Giovanni nonché nei confronti dell’indagato RANDAZZO Salvatore limitatamente al delitto di cui al capo 2) della rubrica, e dell’indagato BAUCINA Salvatore limitatamente al delitto di cui al capo 22) della rubrica;

OSSERVA
Le acquisizioni istruttorie poste a fondamento dell’istanza cautelare avanzata dal Pubblico Ministero ed offerte alla valutazione di questo Giudice sono prevalentemente costituite da elementi di prova dichiarativi e documentali.
L’organo inquirente ha proceduto ad esporre ed analizzare le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Franzese Francesco, Nuccio Antonino, Pulizzi Gaspare, Bonaccorso Andrea, Spataro Maurizio, Trapani Marcello, Avitabile Antonino; ha illustrato ed esaminato l’apporto di conoscenza offerto dalle persone offese; ha dato contezza di tutti gli elementi ricercati e verificati al fine di pervenire, anche in relazione ai dati desumibili dalla prova documentale in atti, alla corretta identificazione degli odierni indagati; ha ricostruito, sulla scorta di una rigorosa analisi delle plurime emergenze, gli episodi delittuosi costituenti 21
oggetto di specifica contestazione e gli elementi comprovanti la responsabilità degli indagati cui detti fatti risultano ascritti; ha provveduto a compendiare, con riferimento alla posizione di ciascun indagato, le risultanze istruttorie poste a fondamento della odierna richiesta de libertate.
Alla composizione del quadro indiziario contribuiscono, altresì, elementi acquisiti nell’ambito di altri procedimenti (tra questi, conversazioni tra presenti e comunicazioni telefoniche intercettate nei procedimenti n. 2474/05 r.g.n.r. – n. 3828/05 r.g. g.i.p.; n. 4006/06 r.g.n.r. – n. 4098/06 r.g. g.i.p.; n. 10119/07 r.g.n.r. – n. 11181/07 r.g. g.i.p.; n. 38/08 r.g.n.r. – n. 457/08 r.g. g.i.p.) nonché le risultanze dell’attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile di Palermo, articolata in servizi di osservazione, identificazioni di persone, individuazione di imprese, esercizi commerciali e siti di interesse.
Le acquisizioni istruttorie del presente procedimento si raccordano e si saldano, altresì, con l’articolato e robusto patrimonio di cognizioni processuali con il quale l’organo inquirente, mediante l’acquisizione agli atti del procedimento di numerosi provvedimenti giudiziari, ha vieppiù definito, peraltro rafforzandone la valenza probatoria, il complessivo quadro istruttorio.
Le sentenze e le ordinanze coercitive selezionate dal P.M. ed allegate all’istanza cautelare, invero, apportano un contributo di conoscenze basilare ed imprescindibile che agevola la lettura di contesto e consente una più compiuta valutazione degli elementi di prova.
Al riguardo, speciale rilevanza assumono le sentenze emesse dal giudice di merito e le ordinanze de libertate adottate dal G.I.P. e dal Tribunale per il riesame che - positivamente apprezzando l’apporto dichiarativo reso da Franzese Francesco e Nuccio Antonino (entrambi organici alla famiglia mafiosa di Partanna Mondello in seno alla quale il Franzese esercitava, altresì, le funzioni di reggente) nonché quello di Pulizzi Gaspare (reggente della famiglia mafiosa di Carini) e di Bonaccorso Andrea (organico alla famiglia mafiosa di Brancaccio) - danno contezza delle più recenti acquisizioni inerenti all’assetto del mandamento di San Lorenzo ed alle plurime e diversificate attività delittuose realizzate dagli appartenenti a quella articolazione territoriale di cosa nostra.
Come è agevole desumere dalla disamina dei provvedimenti in argomento, il contributo di conoscenza offerto dai summenzionati collaboratori di giustizia, riscontrato ed arricchito dalle acquisizioni documentali (annotazioni e missive sequestrate il 5 novembre 2007 allorquando, in una abitazione sita in Giardinello, la Squadra Mobile di Palermo ha proceduto all’arresto dei latitanti Lo Piccolo Salvatore, Lo Piccolo Sandro, Adamo Andrea e Pulizzi Gaspare), ha consentito di delineare l’organigramma aggiornato del sodalizio criminale in argomento, di 22
definire l’identità degli esponenti di vertice e dei partecipi, di evidenziare le dinamiche interne alla associazione, e, più in particolare, talune nuove alleanze realizzate in epoca successiva all’esecuzione di numerosi provvedimenti restrittivi (segnatamente emessi nell’ambito del procedimento n. 2474/05 r.g.n.r. nei confronti di Rotolo Antonino ed altri) nonché talune situazioni di conflitto per la risoluzione delle quali sono state ricercate strategie che hanno contemplato, altresì, il ricorso alla soppressione degli avversari.
Con particolare riguardo alla valenza delle acquisizioni documentali, è già stata apprezzata la straordinaria capacità rappresentativa di un appunto dattiloscritto sequestrato ai Lo Piccolo che, nel confermare la vitalità e l’operatività dell’associazione criminale Cosa Nostra nonché l’assetto unitario e verticistico del sodalizio, documenta la ripartizione territoriale in mandamenti e famiglie, l’assetto di ciascuna famiglia e le funzioni inerenti al ruolo svolto dai componenti la medesima ("COM‟ COMPOSTA LA FAMIGLIA" – "LE FUNZIONI DI OGNI COMPONENTE"), le modalità di conferimento delle funzioni ("IL CAPO FAMIGLIA SI ELEGGE VOTANDO TUTTI I MEMBRI DELLA FAMIGLIA. COSÌ COME PURE IL CONSIGLIERE…), la composizione e le funzioni della commissione provinciale ("COM‟ COMPOSTA LA COMMISSIONE PROVINCIALE" – "IL RUOLO DELLA COMMISSIONE"), la formula del giuramento del soggetto iniziato all’organizzazione criminale Cosa Nostra ("GIURO DI ESSERE FEDELE A COSA NOSTRA…), i divieti e doveri dell’appartenente al sodalizio mafioso.
Rilevante, inoltre, è la forza dimostrativa di quei documenti nei quali sono menzionati - con abbreviazioni, con indicazione nominativa estesa o mediante associazione all’articolazione territoriale di riferimento – taluni tra gli indagati del presente procedimento nei confronti dei quali sono state già adottate misure cautelari personali ed affermata la responsabilità in sede di merito (1).

1 V. le ordinanze emesse nell’ambito del procedimento n. 38(08 r.g.n.r. - 457/08 r.g. g.i.p. rispettivamente, in data 19.1.2008 nei confronti di Alamia Piero + 35, in data 21.3.2008 nei confronti di Bonura Vittorio + 8., in data 30.6.2008 nei confronti di Alamia Piero + 19. V. la sentenza emessa nell’ambito di quello stesso procedimento dal G.U.P. in sede in data 16.7.2009.

Analogamente rilevanti sono, ancora, gli appunti e le missive che, comprovando quanto estesa e capillare sia l’imposizione del pizzo sul territorio, riportano i nominativi convenzionali degli esattori, la denominazione degli esercizi commerciali ed i nominativi degli imprenditori soggetti ad estorsione, l’entità di ciascuna pretesa estorsiva e la cadenza periodica delle relative corresponsioni.
Dotati di altrettanta capacità dimostrativa sono, infine, quei documenti, invero numerosi, che evidenziano le modalità con le quali Cosa Nostra persegue, ed in fatto consegue, l’obiettivo di 23
acquisire il controllo delle attività economiche sul territorio nonché quelle annotazioni che danno contezza della molteplicità e della entità delle iniziative imprenditoriali condivise e direttamente supportate da Lo Piccolo Salvatore e Lo Piccolo Sandro.
Tanto premesso, deve rilevarsi che, anche in ordine ai fatti di specifico interesse dell’istanza cautelare in esame, le acquisizioni documentali (integralmente riportate nei loro contenuti e correttamente analizzate e valutate dall’organo inquirente in sede di motivazione della richiesta in esame) costituiscono elementi di prova fondanti.
Alla verifica ed all’approfondimento dei temi e degli spunti investigativi emergenti da quelle acquisizioni hanno contribuito, in termini di certa rilevanza, le dichiarazioni dei citati collaboratori di giustizia Franzese Francesco, Nuccio Antonino, Pulizzi Gaspare, Briguglio Francesco, Trapani Marcello nonché le dichiarazioni rese da taluni imprenditori e commercianti individuati quali persone offese di fatti, consumati o tentati, di estorsione aggravata.
La motivazione della richiesta di custodia cautelare dà contezza integrale dell’apporto di conoscenza offerto dai collaboratori di giustizia e dalle persone offese nonché delle ulteriori convergenti acquisizioni che con quel contributo dichiarativo si saldano ed è alla stessa, pertanto, che, in adesione a esigenze di completezza ed economia espositiva, dovrà comunque in ultimo farsi rinvio.

Ritiene questo Giudice di dover subito ribadire che le acquisizioni istruttorie hanno consentito di ulteriormente delineare l’assetto del mandamento di San Lorenzo – Tommaso Natale, di individuare taluni esponenti di vertice e di accertare l’organico inserimento, in seno a quella articolazione territoriale, di numerosi tra gli odierni indagati.
Con specifico riguardo alla struttura di vertice della famiglia mafiosa di Capaci ed Isola delle Femmine, plurime coerenti acquisizioni danno contezza della persistente appartenenza a cosa nostra di BRUNO Pietro (2) e della funzione direttiva dallo stesso assunta ed in fatto svolta in seno alla suindicata articolazione territoriale del sodalizio mafioso in argomento.

2 L’appartenenza di Bruno Pietro alla associazione mafiosa denominata cosa nostra, ed in particolare alla famiglia di Isola delle Femmine (famiglia rientrante nel mandamento di San Lorenzo), è stata affermata con sentenza del G.U.P. di Palermo emessa in data 20.12.000, divenuta irrevocabile il 7.10.2003.

Franzese Francesco, Nuccio Antonino, Pulizzi Gaspare e Spataro Maurizio hanno concordemente indicato Bruno Pietro quale soggetto organico a cosa nostra.
Franzese ha affermato di avere appreso direttamente da Lo Piccolo Salvatore e Lo Piccolo Sandro che "Bruno Pietro era il responsabile del territorio di Capaci e Isola delle Femmine" ed ha riferito in ordine ad una questione di interesse di Parisi Gerardo e Filippo Catania portata alla attenzione dei Lo Piccolo e per la risoluzione della quale i Lo Piccolo ebbero ad incaricare – indirizzandogli un biglietto - Bruno Pietro "quale facente capo della famiglia …e quindi di …nche mafiosa, della famiglia di questa zona di competenza" (della questione, inerente il recupero di un credito "nella zona di Capaci, Isola questi di qua… Lo Piccolo Salvatore, secondo quanto riferito dal Franzese "prese appunti in un foglietto, che avrebbe dovuto incaricare, cioè indirizzare questo biglietto, a…a Bruno Pietro…; v. interrogatorio del 4.4.2008). Il Franzese, inoltre, nel prendere visione della fotografia riproducente le sembianze del Bruno, ha così affermato: "Mi sembra che è questo di Capaci , però non vorrei sbagliarmi" e, una volta appreso trattarsi di Bruno Pietro nato ad Isola delle Femmine il 18.11.1946, ha aggiunto: "sì, sì, in effetti…i sembrava…ra questo qua quella persona che parlava, sia il Sandro Lo Piccolo che Salvatore Lo Piccolo, sul fatto di Isola, Capaci" (v. trascrizione integrale dell’interrogatorio del 24.12.2007).
Nuccio Antonino ha riferito di avere appreso da Serio Domenico e Gioè Andrea, entrambi organici al mandamento mafioso di San Lorenzo - Tommaso Natale, che Bruno Pietro "è una persona vicina" (interrogatorio del 28.11.2007).
Anche Pulizzi Gaspare, udito il nome di Bruno Pietro, ha affermato: "Sì, io non lo conosco, però Bruno Pietro dovrebbe essere uomo d‟nore di Isola delle Femmine", ha chiarito "Lo conosco tramite i Lo Piccolo, che a Isola c‟ra Pietro Bruno come uomo d‟nore" ed ha rammentato che, in una occasione, in Isola delle Femmine, Pipitone Vincenzo aveva salutato una persona occasionalmente incontrata ed aveva poi detto al Pulizzi: "questo è Pietro Bruno" (interrogatorio del 3.4.2008).
Spataro Maurizio ha affermato di conoscere Bruno Pietro. Ha precisato che lo stesso gli venne presentato "quale referente di Isola delle Femmine" nel 1998; che ebbe a conoscerlo "ai tempi di Giulio Caporrimo, di Sandro Lo Piccolo"; che, più recentemente ("questa estate"), ebbe a rivolgersi al Bruno perché intervenisse in ordine alla richiesta estorsiva patita dal titolare di un pub ("un ragazzo che io conosco ha aperto un pub là estivo… Isola delle Femmine e c‟rano andate delle persone direttamente a chiedere sì di fargli avere qualche cosa"); che il Bruno ("zio Pietro"), trattandosi di persona di interesse dello Spataro, aveva consentito di rinviare al mese di settembre, "quando finisce la gestione", la dazione di "qualche cosa" (così Spataro: lo zio Pietro mi ha detto dice "se sono persone che conosci tu, problemi non ce ne sono, a settembre quando finisce la gestione gli fanno avere qualche cosa". Così ho fatto, però non so più niente, perché a me l‟ luglio mi hanno arrestato; v. trascrizione integrale dell’interrogatorio del 17.12.2008). Lo Spataro non ha individuato in fotografia il Bruno ma, nella circostanza, udite le generalità della persona effigiata, ha 25
evidenziato dettagli che inducono a ritenere molto risalente la fotografia esibita. Il collaboratore – che, come detto, ha precisato di aver incontrato il Bruno poco prima della data del proprio arresto (8.7.2008) – ha affermato che lo stesso è molto invecchiato ed ha i capelli bianchi e, di contro, nella fotografia è ritratta una persona con i capelli neri (v. trascrizione integrale dell’interrogatorio del 17.12.008, cit.).
Le convergenti acquisizioni in argomento - ed in particolar modo le specifiche circostanze che il Franzese e Lo Spataro hanno riferito quali oggetto della rispettiva diretta cognizione - certamente depongono per la persistente intraneità di Bruno Pietro in cosa nostra ed univocamente rappresentano come allo stesso siano riconosciute nell’ambito territoriale di riferimento (concordemente individuato in Isola delle Femmine – Capaci) le prerogative proprie del soggetto collocato in posizione di vertice nell’organigramma della famiglia mafiosa di appartenenza (i Lo Piccolo lo hanno indicato con immediatezza quale interlocutore qualificato in territorio di Capaci per la risoluzione di una questione di interesse del sodale Catania Filippo; lo Spataro lo ha individuato, senza smentita alcuna, quale soggetto in grado di assumere determinazioni essenziali nel territorio di pertinenza

ISOLA DELLE FEMMINE E DINTORNI

4. BRUNO Pietro di Giuseppe nato a Isola delle Femmine (PA) 18.11.1946 sottoposti ad indagine in ordine ai seguenti reati:
BRUNO Pietro, D'ANNA Salvatore
1) per il delitto di direzione di associazione mafiosa (art. 416 bis, commi I, II, III, IV, VI, 61 n. 6 c. p.) per avere fatto parte dell‟associazione mafiosa "Cosa Nostra", promuovendone, organizzandone e dirigendone le relative illecite attività, e per essersi, insieme, avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, per commettere delitti contro la vita, l‟incolumità individuale, la libertà personale,il patrimonio, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per sé e gli altri, per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione, e più in particolare: BRUNO Pietro,
per avere diretto le famiglie mafiose di Capaci ed Isola delle Femmine; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi;

D’ANNA Salvatore
per avere diretto la famiglia mafiosa di Terrasini; per avere mantenuto molteplici contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi;
Con la recidiva specifica , infraquinquennale, reiterata per BRUNO Pietro (art.99 commi 1 e 2 nr. 1 e 2; commi 3, 4 e 6) In Palermo, Capaci, Isola delle Femmine e Terrasini ed altrove fino alla data odierna per BRUNO Pietro a decorrere dal 21.12.2000.  
Ritiene questo Giudice di dover subito ribadire che le acquisizioni istruttorie hanno consentito di ulteriormente delineare l’assetto del mandamento di San Lorenzo – Tommaso Natale, di individuare taluni esponenti di vertice e di accertare l’organico inserimento, in seno a quella articolazione territoriale, di numerosi tra gli odierni indagati.
Con specifico riguardo alla struttura di vertice della famiglia mafiosa di Capaci ed Isola delle Femmine, plurime coerenti acquisizioni danno contezza della persistente appartenenza a cosa nostra di BRUNO Pietro (2) e della funzione direttiva dallo stesso assunta ed in fatto svolta in seno alla suindicata articolazione territoriale del sodalizio mafioso in argomento.  
L’appartenenza di Bruno Pietro alla associazione mafiosa denominata cosa nostra, ed in particolare alla famiglia di Isola delle Femmine (famiglia rientrante nel mandamento di San Lorenzo), è stata affermata con sentenza del G.U.P. di Palermo emessa in data 20.12.000, divenuta irrevocabile il 7.10.2003.  Franzese Francesco, Nuccio Antonino, Pulizzi Gaspare e Spataro Maurizio hanno concordemente indicato Bruno Pietro quale soggetto organico a
cosa nostra.
Franzese ha affermato di avere appreso direttamente da Lo Piccolo Salvatore e Lo Piccolo Sandro che
"Bruno Pietro era il responsabile del territorio di Capaci e Isola delle Femmine" ed ha riferito in ordine ad una questione di interesse di Parisi Gerardo e Filippo Catania portata alla attenzione dei Lo Piccolo e per la risoluzione della quale i Lo Piccolo ebbero ad incaricare – indirizzandogli un biglietto - Bruno Pietro "quale facente capo della famiglia …e quindi di …nche mafiosa, della famiglia di questa zona di competenza" (della questione, inerente il recupero di un credito "nella zona di Capaci, Isola questi di qua… Lo Piccolo Salvatore, secondo quanto riferito dal Franzese "prese appunti in un foglietto, che avrebbe dovuto incaricare, cioè indirizzare questo biglietto, a…a Bruno Pietro…; v. interrogatorio del 4.4.2008). Il Franzese, inoltre, nel prendere visione della fotografia riproducente le sembianze del Bruno, ha così affermato: "Mi sembra che è questo di Capaci , però non vorrei sbagliarmi" e, una volta appreso trattarsi di Bruno Pietro nato ad Isola delle Femmine il 18.11.1946, ha aggiunto: "sì, sì, in effetti…i sembrava…ra questo qua quella persona che parlava, sia il Sandro Lo Piccolo che Salvatore Lo Piccolo, sul fatto di Isola, Capaci" (v. trascrizione integrale dell’interrogatorio del 24.12.2007).
Nuccio Antonino ha riferito di avere appreso da Serio Domenico e Gioè Andrea, entrambi organici al
mandamento mafioso di San Lorenzo - Tommaso Natale, che Bruno Pietro "è una persona vicina" (interrogatorio del 28.11.2007).
Anche Pulizzi Gaspare, udito il nome di Bruno Pietro, ha affermato: "Sì, io non lo conosco, però Bruno Pietro dovrebbe essere uomo d‟nore di Isola delle Femmine", ha chiarito "Lo conosco tramite i Lo Piccolo, che a Isola c‟ra Pietro Bruno come uomo d‟nore" ed ha rammentato che, in una occasione, in Isola delle Femmine, Pipitone Vincenzo aveva salutato una persona occasionalmente incontrata ed aveva poi detto al Pulizzi: "questo è Pietro Bruno" (interrogatorio del 3.4.2008).
Spataro Maurizio ha affermato di conoscere Bruno Pietro. Ha precisato che lo stesso gli venne presentato
"quale referente di Isola delle Femmine" nel 1998; che ebbe a conoscerlo "ai tempi di Giulio Caporrimo, di Sandro Lo Piccolo"; che, più recentemente ("questa estate"), ebbe a rivolgersi al Bruno perché intervenisse in ordine alla richiesta estorsiva patita dal titolare di un pub ("un ragazzo che io conosco ha aperto un pub là estivo… Isola delle Femmine e c‟rano andate delle persone direttamente a chiedere sì di fargli avere qualche cosa"); che il Bruno ("zio Pietro"), trattandosi di persona di interesse dello Spataro, aveva consentito di rinviare al mese di settembre, "quando finisce la gestione", la dazione di "qualche cosa" (così Spataro: lo zio Pietro mi ha detto dice "se sono persone che conosci tu, problemi non ce ne sono, a settembre quando finisce la gestione gli fanno avere qualche cosa". Così ho fatto, però non so più niente, perché a me l‟ luglio mi hanno arrestato; v. trascrizione integrale dell’interrogatorio del 17.12.2008). Lo Spataro non ha individuato in fotografia il Bruno ma, nella circostanza, udite le generalità della persona effigiata, ha  evidenziato dettagli che inducono a ritenere molto risalente la fotografia esibita. Il collaboratore – che, come detto, ha precisato di aver incontrato il Bruno poco prima della data del proprio arresto (8.7.2008) – ha affermato che lo stesso è molto invecchiato ed ha i capelli bianchi e, di contro, nella fotografia è ritratta una persona con i capelli neri (v. trascrizione integrale dell’interrogatorio del 17.12.008, cit.).
Le convergenti acquisizioni in argomento - ed in particolar modo le specifiche circostanze che il Franzese e Lo Spataro hanno riferito quali oggetto della rispettiva diretta cognizione - certamente depongono per la persistente intraneità di Bruno Pietro in cosa nostra ed univocamente rappresentano come allo stesso siano riconosciute nell’ambito territoriale di riferimento (concordemente individuato in Isola delle Femmine – Capaci) le prerogative proprie del soggetto collocato in posizione di vertice nell’organigramma della famiglia mafiosa di appartenenza (i Lo Piccolo lo hanno indicato con immediatezza quale interlocutore qualificato in territorio di Capaci per la risoluzione di una questione di interesse del sodale Catania Filippo; lo Spataro lo ha individuato, senza smentita alcuna, quale soggetto in grado di assumere determinazioni essenziali nel territorio di pertinenza in ordine alle attività delittuose tipicamente riconducibili al sodalizio mafioso). Il quadro che complessivamente emerge può, dunque, così riassumersi:
 LO PICCOLO Salvatore Giovanni – come anche emerge dalle indagini Gotha (v. fermo del 20 giugno 2006 – proc. 2474/05 R.G.N.R. in atti) – è stato certamente, sino al 5 novembre 2007, il vertice dell‘associazione mafiosa sul territorio del mandamento di San Lorenzo (che ricomprende le famiglie di San Lorenzo, Tommaso Natale, Partanna Mondello, Capaci, Isola delle Femmine, Carini), ed aveva esteso la sua influenza sull‟ntera provincia di Palermo;

3. BRUNO PIETRO
La partecipazione di BRUNO Pietro all‘associazione mafiosa Cosa Nostra è asseverata dalla sentenza emessa dal G.U.P. di Palermo in data 20.12.2000, divenuta irrevocabile in data 7 ottobre 2003. Le motivazioni del predetto provvedimento giudiziario certificano l‘appartenenza dell‘indagato alla famiglia mafiosa di Isola delle Femmine, territorio rientrante nel mandamento mafioso di Tommaso Natale-San Lorenzo, diretto da Salvatore e Sandro LO PICCOLO.
Il grave ed univoco quadro indiziario a carico del BRUNO in ordine alla attualità del suo contributo all‘interno dell‘organizzazione mafiosa promana dalle precise e convergenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia FRANZESE Francesco, NUCCIO Antonino, PULIZZI Gaspare e SPATARO Maurizio.
Nell‘interrogatorio del 24 dicembre 2007 FRANZESE, in sede di individuazione fotografica, pur non riconoscendolo, ha indicato BRUNO come l‘attuale responsabile della famiglia mafiosa di Isola delle Femmine, riunita a quella di Capaci.
Interrogatorio di FRANZESE Francesco 24 dicembre 2007 FOTO N. 3: Non riconosco l‘uomo, credo che si tratti di un soggetto di Capaci.
L‘ufficio da atto che la foto ritrae BRUNO Pietro nato a Isola delle Femmine il 18.11.1946.
Dopo avere udito il cognome FRANZESE dichiara di avere appreso da Salvatore e Sandro LO PICCOLO che Pietro BRUNO era il responsabile del territorio di Capaci e di Isola delle Femmine. Ricordo in particolare che in ordine alla dazione di una somma di denaro da parte di un negoziante di piastrelle di Capaci, Gerardo PARISI chiese, in mia presenza, l‘intervento dei LO PICCOLO che riferirono che se ne sarebbe occupato proprio Pietro BRUNO. Successivamente ho appreso da Gerardo PARISI che effettivamente il BRUNO si era interessato, ottenendo il denaro sollecitato.
La medesima propalazione accusatoria nei confronti di BRUNO era ripetuta da FRANZESE in data 4 aprile 2008:
Interrogatorio di FRANZESE Francesco 4 aprile 2008
- P.M.: allora e su questo quindi non…non è in grado di dirmi altro…foto numero 5) -
FRANZESE: no, non ce l‘ho presente… -
P.M.: la foto numero 5) riproduce l‘immagine di…BRUNO Pietro, nato a Isola delle Femmine, il 18/11/…del 67…  
- FRANZESE: ah eh…non l‘ho incontrato personalmente…però posso parlare…sì, poso sparlare di lui, da…da quello che ho saputo diciamo dai LO PICCOLO, …da Sandro…eh da Salvatore LO PICCOLO…cioè lui era reg…posso parlare? di questo fatto? -
P.M.: si …certo… -
FRANZESE: e le dico pure in che occasione… -
P.M.: lei ha detto di essere in grado…vedend…dopo avere saputo il nome di questa persona… -
FRANZESE: si, perché…non l‘ho incontrato… -
P.M.: perché prima non l‘ha riconosciuto… -
FRANZESE: non l‘ho incontrato personalmente… -
P.M.: uh… -
FRANZESE: però ci sono delle circostanze…che le posso citare…eh…dove è che…ho appreso…che lui era reggente della…famiglia di mafiosa di…Isola delle Femmine - Capaci, le posso dire la circostanza…in cui… -
P.M.: lei dice, che l‘ha saputo dai LO PICCOLO, no? -
FRANZESE: si, si, da Sandro e Salvatore LO PICCOLO…eh ora le racconto pure la circostanza… -
P.M.: reggente della famiglia mafiosa di? -
FRANZESE: eh…Isola delle Femmine-Capaci. -
P.M.: si… -
FRANZESE: le racconto questa circostanza in cui ho… -
P.M.: si… -
FRANZESE: e allora, c‘era diciamo in una casa dove ho abitato io, della signora Catania ehm… diciamo…eh…il genero GERARDO…con cui parlavo io…che era che abitava accanto…e in questa ehm…in questa casa è venuto pure Sandro LO PICCOLO…e Salvatore LO PICCOLO mentre c‘ero io, …ehm…praticamente il…cognato di Gerardo PARISI, che si chiama…Filippo CATANIA, il figlio della signora Catania, diciamo il suocero eh…ha…una rivendita…una rappresentanza di mattonelle, piastrelle…nel termitano, nella zona di Termini Imerese, in questa zona, e allora lui, aveva dei clienti insolventi nella zona…lì di Capaci, Isola questi qua…e allora ehm…volevano di…Gerardo parlò con…in mia presenza…con i LO PICCOLI…con i LO PICCOLO…per un intervento per vedere di fare recuperare questo credito, e allora…Sandro LO PICCOLO, così come si rivolse con me, eh…il padre prese appunti in un foglietto, che avrebbe dovuto incaricare, cioè indirizzare questo biglietto, a…a BRUNO Pietro, perché qual è… lui disse diciamo amico nostro, quindi…diciamo quale facente capo della famiglia…e quindi di…anche mafiosa, della famiglia di questa zona di competenza…e che avrebbe pensato lui a fare in modo che questi commerciante…questo commerciante…avrebbe restituito questo denaro, diciamo a questi parenti…di Gerardo PARISI…di Filippo Catania. -
P.M.: quindi in questo episodio specifico… -
FRANZESE: si, si, però mi è stato detto…l‘avevo sentito già nominare…per nome insomma…che in per quella zona il referente era lui, era lui…se c‘è…non sono stati episodi per doverlo…conoscere, ma…se ci sarebbero -
P.M.: eh…va bè 
- FRANZESE: state le condizioni…lui era il referente però…in quel discorso…diciamo fatto dai LO PICCOLO…in base a queste piastrel…
Le indagini hanno accertato che il ―Gerardo Parisi‖ si identifica in PARISI Gerardo, nato Palermo 17.09.1967, detto―Zucco‖, in quanto coniugato con CATANIA Maria Giuseppa, nata a Palermo il 06.10.1967. Il predetto PARISI risulta tratto in arresto in data 16.1.2008 nell‘ambito del procedimento penale nr°38/08 R.G. per il delitto di cui all‘art. 416 bis c.p., ed è stato condannato alla pena di anni 3 mesi 4.
Le dichiarazioni di FRANZESE risultano, innanzitutto, riscontrate da quelle di NUCCIO Antonino che ha riferito il 28 novembre del 2007 dell‘inserimento del BRUNO nella famiglia mafiosa di Capaci, pur non avendolo mai conosciuto.
Interrogatorio di NUCCIO Antonino – 28 novembre 2007 Non sono a conoscenza di chi operasse per le famiglie di Isola delle Femmine e di Capaci, però so che di questa famiglia e di quella vicina di Capaci, si occupava Andrea GIOE‘.
DR – Di Pietro BRUNO so che era vicino alla famiglia di Capaci.
TRASCRIZIONE
- P.M.G.: Lei DI PIERO Bruno ha mai sentito parlare? -
NUCCIO: si…però non ne ho avuto mai a che fare…e non…so che è una persona vicino…però non posso riferire… -
P.M.G.: e come lo sa? -
NUCCIO: no riferitomi da Mimmo SERIO…e da tutti quelli dal… l‘Andrea GIOE‘…sempre che questo BRUNO ha un fratello deceduto pure…se non sbaglio…mi sembra ah!
Gli accertamenti esperiti hanno verificato che:
 ―Mimmo SERIO‖si identifica in SERIO Domenico, nato a Palermo il 20.06.76, tratto in arresto il 10 novembre 2007 per il delitto di cui agli artt. 416 bis c.p., 110, 629 c.p. ed art. 74 D.P.R. 309/90 (cfr. OCCC in atti) è stato condanato dal GUP di Palermo in data 16 luglio 2009 alla pena di anni 18 di reclusione e 5000 euro di multa. Le indagini hanno accertato che il medesimo era particolarmente legato a NUCCIO Antonino, nonché era organico alla famiglia mafiosa di Tommaso Natale in quanto molto vicino ai latitanti Salvatore e Sandro LO PICCOLO;
 ―ndrea GIOE‘‖si identifica in GIOE' Andrea, nato a Palermo il 13.12.1968, già condannato con sentenza irrevocabile per il delitto di partecipazione all‘organizzazione mafiosa Cosa Nostra, è stato nuovamente tratto in arresto il 10 novembre 2007 per il delitto di cui agli artt. 416 bis c.p. (cfr. OCCC in atti) è stato condanato dal GUP di Palermo in data 16 luglio 2009 alla pena di anni 12 di reclusione. Le indagini hanno accertato che il medesimo, particolarmente legato a NUCCIO Antonino, era il referente dei latitanti Salvatore e Sandro LO PICCOLO per la zona di Sferracavallo e Tommaso Natale. Ulteriore riscontro di natura individualizzante nei confronti di BRUNO Pietro era offerto dalle precise dichiarazioni di PULIZZI Gaspare che, nel corso dell‘interrogatorio del 3 aprile 2008, in sede di individuazione fotografica, pur non riconoscendolo, ha riferito di avere appreso dai LO PICCOLO della sua qualità di uomo d‘onore della famiglia mafiosa di Isola delle Femmine, nonché quella del fratello, condannato alla pena dell‘ergastolo:
interrogatorio PULIZZI Gaspare – 3 aprile 2008
Nella foto nr.5 non riconosco nessuno.
L‘ufficio da atto che la foto nr.5 ritrae BRUNO Pietro, nato ad Isola delle Femmine il 18.11.1946.
Udite le generalità preciso che si tratta di un uomo d‘onore della famiglia mafiosa di Isola delle Femmine come ho appreso dai LO PICCOLO, che lo consideravano il loro referente anche per Capaci. Tale soggetto ha un fratello detenuto perché condannato all‘ergastolo.
TRASCRIZIONE
P.M.: Andiamo alla foto nr. 5.
PULIZZI: Non lo conosco.
P.M.: Guardi attentamente.. non lo conosce. E allora la foto nr. 5 ritrae BRUNO Pietro, nato ad Isola delle Femmine il 18 novembre del ‘46.
PULIZZI: Sì, io non lo conosco, però BRUNO Pietro dovrebbe essere uomo d‘onore di Isola delle Femmine.
P.M.: Come lo fa a sapere, visto che non lo conosce?
PULIZZI: Lui è fratello di un altro BRUNO che non mi ricordo.. è in galera all‘ergastolo per omicidio. Lo conosco tramite i LO PICCOLO, che a Isola c‘era Pietro BRUNO come uomo d‘onore.
P.M.: Non l‘ha conosciuto personalmente, ma la qualità e il ruolo l‘ha appresa dai ..
PULIZZI: No, una volta mi pare che l‘ho incontrato a Isola in un bar..
P.M.: Allora l‘ha conosciuto?
PULIZZI: No, io non ci ho manco parlato.. no, che ero io con mio compare Nino PIPITONE.. e loro si sono salutati e poi mio compare ha detto ―uesto è Pietro BRUNO‖. però non ci siamo nemmeno presentati, perché io ero con qualche altro là che parlavo per i fatti miei.. e loro si sono salutati e hanno parlato più o meno..
Le indagini hanno accertato che ―ino PIPITONE‖si identifica in PIPITONE Antonino, nato a Palermo il 02.05.1969, tratto in arresto il 21 gennaio 2007 per il delitto di cui all‘art. 416 bis c.p., in quanto organico alla famiglia mafiosa di Carini e persone particolarmente legata a PULIZZI Gaspare (cfr OCCC in atti). Ancora, risulta verificato che BRUNO Pietro ha un fratello Francesco, nato ad Isola delle Femmine il 13.12.1944, sebbene non detenuto.
Ancora, a carico di BRUNO Pietro rileva la propalazione accusatoria di SPATARO Maurizio. 146
Quest‘ultimo, in data 17 dicembre 2008, in sede di ricognizione fotografica, seppur non riconoscendolo, riferiva dell‘intervento di BRUNO Pietro in merito ad una richiesta estorsiva nei confronti di un esercizio commerciale:
INTERROGATORIO DI SPATARO Maurizio – 17 dicembre 2008 Non riconosco la persona raffigurata nella foto nr. 9. L'ufficio da atto che si tratta di BRUNO Pietro nato a Isola delle Femmine PA il 18.11.1946. Lo conosco da molto tempo tramite LO PICCOLO ed il CAPORRIMO. La scorsa estate un ragazzo che conosco ha aperto un pub estivo, il MOMA di MOSCA Massimo, al quale venne formulata una richiesta estorsiva. Mi rivolsi al BRUNO il quale, vista la mia richiesta, attenuò l'entità della somma chiedendo che venisse versata qualcosa alla fine della stagione.
Le indagini esperite hanno accertato l‘attendibilità della dichiarazione di SPATARO in quanto ad Isola delle Femmine alla via Amerigo Vespucci opera effettivamente l‘esercizio commerciale denominato ―oma Beach‖avente oggetto sociale la somministrazione di alimenti e bevande.
Il predetto locale ha avviato l‘attività il 12.5.2006. In data 28.3.2008 la predetta attività era ceduta dal socio accomandatario MOSCA Valentina alla società ―O.MA DRINCK s.r.l.‖il cui amministratore Unico è MOSCA Massimiliano, nato a Palermo il 20.9.1971 e residente ad Isola delle Femmine, fratello della predetta Valentina.
Il complesso gravemente indiziario esaminato consente di delineare il ruolo e l‘attività attualmente svolta da BRUNO Pietro nell‘ambito dell‘associazione, nonché l‘impegno costante, personale e concreto, dimostrativo di una condizione di appartenenza e di compenetrazione nel senso previsto dall‘art. 416 bis c.p.
Altro documento, tra quelli sequestrati, utile a delineare la responsabilità penale del DI MAGGIO Giuseppe è quello catalogato con la sigla G9, attribuibile alla mano di GIOE‘ Andrea detto Chiù chiù.
In un tratto della missiva, indirizzata a Sandro LO PICCOLO, GIOE‘ Andrea nello scrivere dei lavori da effettuare ad Isola delle Femmine per la costruzione di alcuni capannoni destinati alla concessionaria BMW, fa riferimento espressamente a ―Giuseppe DI MAGGIO‖ come uno dei soggetti che, contrariamente a precedenti accordi presi con il committente, si era aggiudicato parte dei lavori.
Si riporta di seguito la trascrizione della missiva, limitatamente alla parte che riguarda l‘indagato Giuseppe DI MAGGIO. ―…per quanto riguarda il discorso di Isola frate questo ARCH. ARLUIDA non lo conosce ne GIANNI ne altri e nemmeno la BIMA di isola - mi fa sapere meglio x favore ma forse frate vediamo se e' quello che penso io perche' ad Isola c'e una ditta che si chiama ―ARMEIDA‖ ed e' dell'arch. PUCCIO e sta facendo dei capannoni x la BMW mi dici se e questo che ti interessa e che cosa ti interessa, perche io avrei un conto in sospeso con questo arch. PUCCIO, perche tramite PUCCIO deposito mi sono interessato per fargli prendere il lavoro, perche' aveva paura che non gli accettavano il preventivo , questo parlo con il PUCCIO ROSARIO e ROSARIO parlo con me dicendomi che se gli faceva prendere il lavoro ci dava in appalto tutte cose, tanto e vero che mi ero visto con NINO di CARINI figlio e avevamo parlato di questa cosa che gia lui conosceva questo arch. PUCCIO che i mezzi li doveva portare lui e si poteva far lavorare un mezzo del P. ROSARIO visto che faceva da tramite il discorso sa com'e finito frate, che questo Arch. muto muto si e' fatta un altra strada e ando a quanto so nello zio ―Caliddu‖ lo zio di SCIALI, io a mio avviso ho lasciato perdere la cosa non ho voluto fare discorsi ora che anche NINO non c'e, GIUSEPPE DI MAGGIO si viene a lamentare con me di questo ARCH., i prezzi sono bassi mi fa, facci parlare da ROROSARIO PUC??? 
che lui ci sta bene e lo sente, comunque frate il discorso e' un po lungo, fatto sta che questo i lavori se li sta facendo lui, ma a GIUSEPPE lo detto vedi che se non mi lascia acqua luce e coloritura ci vado io direttamente, diglelo allo zio CALOGERO il lavoro e' molto grosso frate , il padrone e' l'ingegnere FERRARELLO e noi lo possiamo contattare quando vogliamo, a come mi dice GIUSEPPE ora si deve fermare perche' sta facendo una parte dei lavori questo arch. PUCCIO, poi viene tutto il resto, fammi sapere...‖
GIOE‘ Andrea nella lettera scritta a Sandro LO PICCOLO riferisce che inizialmente l‘architetto PUCCIO, aveva richiesto l‘intervento di PUCCIO Rosario, affinché lo agevolasse per aggiudicarsi i lavori ed, in cambio, era disponibile a cedere ―tutti‖ i sub-appalti‖. Della vicenda il GIOE‘ ne aveva parlato con Nino di Carini il quale, a sua volta, era già informato di tutto, tant‘è che aveva proposto, quale ricompensa per l‘intermediazione, che il PUCCIO Rosario venisse inserito nei lavori attraverso la fornitura di un mezzo. Il GIOE‘ scriveva anche che successivamente, contravvenendo agli impegni presi, l‘architetto PUCCIO, senza dir nulla, si sarebbe rivolto allo ―zio Caliddu lo zio di Sciali‘‖, e che, alla fine, parte dei lavori se li era aggiudicati Giuseppe DI MAGGIO, il quale tra l‘altro si lamentava per i prezzi troppo bassi stabiliti dal committente.
In merito al documento sopra citato, si è accertato che l‘Architetto PUCCIO, si identifica in PUCCIO Giuseppe di Matteo Pietro e SGROI Genoveffa, nato a Palermo il 03.09.1969, residente a Palermo in Via Alla Falconara Nr.102, iscritto all‘Albo degli Architetti della provincia di Palermo al nr. 3524. Effettivamente l‘architetto PUCCIO Giuseppe, risulta essere Amministratore Delegato della dittaALMEIDA S.p.A.‖, con sede a Palermo in questo Viale della Regione Siciliana N.O. nr. 751. Ragione sociale della ditta è la realizzazione di lavori edili, industriali ed altri connessi.
Sul sito web della ―Almeida costruzioni s.p.a.‖ è possibile verificare che la citata impresa sta effettivamente realizzando la costruzione della ―Concessionaria BMW/Mini di Isola delle Femmine. Sono riportate altresì alcune foto datate 28.03.2008 che ritraggono l‘immobile in fase di costruzione149. 149 Cfr. all.to nr. 23 alla informativa del 15-1-2009 della Squadra Mobile di Palermo
149 Cfr. all.to nr. 23 alla informativa del 15-1-2009 della Squadra Mobile di Palermo 
 
Cfr sul punto la sentenza emessa nel giudizio abbreviato dal GUP di Palermo dott. ZIINO del 7-8-2008 Il ―Nino di Carini figlio‖, si identifica in PIPITONE Antonino, nato a Palermo il 02.05.1969, residente a Carini in via Misseri nr. 139, tratto in arresto nel gennaio 2007 per associazione mafiosa, estorsioni aggravate, ed altro nell‘ambito del procedimento penale nr.4006/06 R.G.N.R., (c.d. operazione ―Occidente‖)
150. Questi è figlio del noto PIPITONE Angelo Antonino arrestato nella medesima operazione di Polizia.
Lo zio ―Caliddu‖ lo zio di SCIALI, si identifica invece in CARUSO Calogero, di Francesco e di MIGNANO Olimpia, nato a Torretta il 01.10.1937, tratto in arresto nell‘agosto del 2007 per concorso esterno in associazione mafiosa, nell‘ambito del p.p. nr. 3605/06 R.G.N.R.. 210
Si perviene alla certa identificazione in quanto CARUSO Calogero è fratello di CARUSO Rosario, nato a Torretta il 28/08/1926. Il CARUSO Rosario, a sua volta, è padre di CARUSO Olimpia, nata a New York il 04.05.1957, moglie di MANNINO Calogero, nato a Torretta il 01.08.53, ivi residente in via Pirandello 3, inteso ― SCIALI‘ ―, come è emerso da precedenti indagini a suo carico. Pertanto CARUSO Calogero è zio acquisito di MANNINO Calogero inteso ― SCIALI‘ ―.
Va detto che la missiva di Andrea GIOE‘ è datata 16.07.2007, precedente quindi all‘arresto di CARUSO Calogero avvenuto nel successivo mese di agosto. Risulta possibile, pertanto, dal punto di vista dei tempi, che l‘architetto PUCCIO Giuseppe si fosse rivolto a CARUSO Calogero per essere favorito circa i lavori di Isola delle Femmine.
La circostanza che CARUSO Calogero appartenga alla famiglia mafiosa di Torretta e che, a seguito dell‘incontro con costui, l‘architetto PUCCIO avesse affidato parte dei lavori a Giuseppe DI MAGGIO, fornisce un utile elemento di conferma alla identificazione di quest‘ultimo per il DI MAGGIO Giuseppe, in rubrica generalizzato.
La ricostruzione della vicenda appena proposta viene pienamente confermata dalle dichiarazioni di PULIZZI Gaspare, nel corso dell‘interrogatorio reso il 16.06.2008, ore 13.20, allorquando gli veniva data lettura della missiva catalogata G9.
In relazione al tratto preso in esame, PULIZZI dichiarava: Interrogatorio di PULIZZI Gaspare del 16.06.2008, ore 13.20
ADR: In riferimento alle frasi della pagina nr°1 ―FARAONE‖, ditta di Messina‖, ―ARCH.ARLUIDA‖, non sono in grado di riferire nulla, mentre in merito ad ―armeida‖ si tratta dell‘impresa Almeida il cui titolare è Puccio. Sono a conoscenza che la predetta ditta stava eseguendo i lavori di costruzione dei capannoni della BMW di FERRARELLO ad Isola delle Femmine. I lavori di scavo per conto di Almeida erano realizzati con alcuni mezzi meccanici di Nino PIPITONE e Giuseppe DI MAGGIO, figlio di Lorenzo DI MAGGIO di Torretta. ―SCIALI‘‖ è Calogero MANNINO, soggetto vicino alla famiglia mafiosa di Torretta; ―CALIDDU ―dovrebbe essere Calogero CARUSO, uomo d‘onore della famiglia di Torretta. Dalla lettura della missiva emerge che Puccio e Ferrarello per i suddetti lavori si erano messi a posto con la famiglia mafiosa di Torretta.
Quanto sopra esposto, pone in evidenza come Giuseppe DI MAGGIO potesse contare sui favori dell‘organizzazione mafiosa per aggiudicarsi lavori edili a discapito di altri operatori del settore. Tale posizione di favore aveva suscitato le lamentele anche di altri soggetti intranei all‘organizzazione quali, nel capo di specie, Andrea GIOE‘.
Per completezza si riferisce che in un tratto successivo della lettera, catalogata come reperto
G9, GIOE‘ Andrea scrive a Sandro LO PICCOLO di un orologio consegnato a tale zio Pinuzzu di Carini, in merito al quale il GIOE‘ si riservava di informarsi meglio presso Giuseppe DI MAGGIO: vedi che L'orologio la dato a un certo zu PINUZZU di carini con la VESPA mi dice, ma ne devo parlare meglio con GIUSEPPE DI MAGGIO
Tenuto conto che con ogni probabilità si trattava di un orologio destinato a Sandro LO PICCOLO, dalla vicenda si rileva che Giuseppe DI MAGGIO era a conoscenza dell‘identità di alcuni dei soggetti ―riservati‖ che per anni hanno tutelato la latitanza dei LO PICCOLO. 211
Un altro pizzino in cui si fa riferimento a GIUSEPPE di maggio è costituito dal reperto catalogato
D22. Si tratta di una lettera dattiloscritta datata 06.08.2007 firmato Alfa, che come si è ampiamente commentato in precedenza151 è lo pseudonimo utilizzato da CINA‘ Pietro nella quale, sotto la voce entrate, il CINA‘ scrive: GIUSEPPE DI LORENZINO;
MI HA DETTO CHE HA DELLE DIFFICOLTA’ ECONOMICHE, PRESTO SI FARA’ SENTIRE. SONO CIRCA 7.500,00 €
Inoltre, nel documento datato 22.10.2007 indirizzato da Sandro LO PICCOLO a SERIO Nunzio, tratto dalla perizia sul nastro da macchina da scrivere in sequestro, si fa riferimento a ―Giuseppe di Lorenzino (Torretta)‖, da intendersi Giuseppe figlio di Lorenzino DI MAGGIO di Torretta, come il soggetto che avrebbe potuto risolvere dei problemi a SERIO Nunzio per delle questioni che attenevano alla famiglia mafiosa di Isola Delle Femmine, con la quale evidentemente il DI MAGGIO Giuseppe era in contatto.
Si riporta di seguito il tratto di trascrizione ricavata dalla perizia sul nastro in sequestro:
Per quanto riguarda il Gustosità, più il problema del tabacchino di tuo zioG. Mandati a chiamare a Giuseppe di Lorenzino (Torretta) etramite lui, come megliopuoi sistemare sia il discorsodi tuo zio G. che il discorso del Gustosità. Che io.oraallo zio Roccoglielo facciosapere che quando cimandì a dire qualcosa tu, di mettersi a disposizione. Peròpoi informami di come stabilite le cose, in modo che ne sparlare pure io.
Il ―Gustosita‖ è il nome dell‘omonimo ristorante sito ad Isola delle Femmine in V.le Dei Saraceni nr.123, il cui titolare risulta ZAPPULLA Tiziana. Per quanto concerne ―il problema del tabacchino di tuo zio G.‖, si ritiene possibile che Sandro LO PICCOLO si riferisca a BOSCO Giovanni (zio G.), nato a Palermo il 25.03.1959, ivi residente in via S. Isidoro nr. 21/A, gestore nell‘anno 2007 della gelateria ―Kent‖ a Capaci (PA), così come si rileva dai servizi di intercettazione effettuati in quel periodo da personale della Sezione Catturandi della questa Squadra Mobile.
Il citato BOSCO Giovanni è zio di SERIO Nunzio in quanto fratello della madre BOSCO Elisabetta, nata a Palermo il 17.09.1957.
E‘ possibile che il citato BOSCO Giovanni avesse interesse ad acquisire una tabaccheria in territorio di Capaci dove insisteva già altra sua attività commerciale.
Infine, DI MAGGIO Giuseppe risulta avere avuto un ruolo, unitamente al padre Lorenzo nell‘estorsione in danno dell‘imprenditore SPALLINA, sulla quale si rifeerirà nel capitolo dedicato alle singole estorsioni.
Conclusivamente, il complesso gravemente indiziario esaminato consente di delineare il ruolo ricoperto da DI MAGGIO Giuseppe nell‘ambito della famiglia mafiosa di Torretta e  causalmente finalizzato a realizzare gli interesse illeciti del sodalizio mafioso, dimostrativo di una consapevole compenetrazione associativa nel senso previsto dall‘art. 416 bis c.p. che si evince nello svolgimento in comune del programma criminoso, nonché nella correlativa fiducia riposta nell‘operato di DI MAGGIO dagli altri associati in particolare Salvatore e Sandro LO PICCOLO.
Per elencarti i più importanti te ne cito qualcuno
1)lavori FERDICO stabilimento di Tommaso Natale: abbiamo lavorato circa due anni e si sono incassati circa 2 miliardi. non sapiamo perché non ci tenevano informati ma mio padre penza che di utile saranno rimasti circa 400 milioni,
2) n.2 palestre portate da noi, una in via Uberto Giordano per  lavori di 180 milioni lire. Latra palestra in via Igegneros salorenzo  per 170 milioni penzo che nelle 2 palestre sono rimasti circa  200 milioni di utile perché perché a mano d opera la pagavano con gli acconti di FERDICO
3) costruzione villino dietro la clinica Maddalena di proprietà di ZITO CALOGERO, lavori per 140.000 euro con un utile di circa 50.000 euro
4) ristrutturazione di casa antica di PINO PATTI per 90.000 euro con  utile di circa 30.000 euro.
5) pub alla cala vicino porto per 35 milioni lire con utile 15 milioni.
6) a isola delle femmine dal geometra CERAULO lavori di struttura e topagnamento n. 6 appartamenti, lavori dove abbiamo avuto, anzi scusami hanno avuto un utile di 19.000 euro. 7) n40 apaltamenti a Carini da ing. DI VITA per. per utile di 80 mila  euro.
8) lavoro a Serra Cardillo a Villa Grazia Carini sempre di di ing.  DI VITA ristrutturazione villino con utile di circa 20.000 euro.
9) n.2 ville bifamiliari in via Lanza di Scalea sempre da CERAULO con utile di circa 20.000 euro.
Ti faccio presente che un giorno ISIDORO LO CASCIO è andato da geometra CERAULO e si è fatto dare 2500. euro che a dire ISIDORO li doveva mandare a Tè. Questo fatto è avenuto una settimana dopo che anno arrestato a FILIPPO ZITO.  dopo averti elencato i lavori fatti e gli utili che dovevamo  dividere con noi, ti preciso che loro incassavano gli utili e faccevamo capire che una parte la mandavamo a tè, e nel frattempo arrivavano le tasse della ditta che non anno mai pagato. noi abbiamo avuto fatto pure un pignoramento e mio padre e io abbiamo fatto un  prestito per fare fronte agli i pegni. Figurati che anche il  furgone circolava senza assicurazione, e un giorno periodo di Natale non avevamo i soldi per fare la spesa, loro facevano la bella vita con i nostri sagrifici, sono andato trovare FILIPPO ed ero esasperato, lo abbiamo litigato perché sciodetto se ero giusto l‘onesto che alla nostra famiglia non davano niente. FILIPPO 242 
mi a calmato è solo in quella occasione ho avuto 2.000 euro è 15 panettoni. LO CASCIO per fare la polleria a Partanna ha preso materiale da :
1)ditta Cittadella CARLO con un  debbito di 25.00 euro per piastrella.
2)VERACE avanza circa 2.300 euro
3) marmista signor GRECO avanzza  2.500 euro
4) Tutto casa avanza circa 8.00 euro.
5)LO CASTRO Legnami circa 1000
6) 6 mila euro di tasse da pagare della nostra ditta. questi che avanzano i soldi li vogliono da noi, pero i materiali sono serviti per  fare la polleria e ristrutturare tre case de LO CASCIO. mio padre quando si è visto cercato dalle ditte e ufficiale giudiziario si è andato a lamentare con i LO CASCIO che gli hanno risposto  se non ti conviene più ti fermi, tanto di imprese ne abbiamo quante  ne vogliamo. Eravamo fermi e non lavoravamo più da 3 mesi,  per cercare un po di lavoro mio padre incontra ENZO COLLESANO che si conoscono da bambbini, mio padre a chiesto a ENZO se cera lavoro ENZO a detto a mio padre cera una facciata da fare a casa sua. abbiamo iniziato questo lavoro e quanto si sono inccassati primi acconti noi abbiamo detto a ENZO che i soldi li dovevamo dare a LO CASCIO, allora ENZO sopendo  che i LO CASCIO non pagavano a nessuno addetto che i soldi di  casa sua non glieli affidava. Ti faccio presente che in questo lavoro abbiamo lavorato per le Giornate, uno dei proprietari un certo rag. PUCCIO e fallito e lavori sono rimasti sospesi. nello stesso tempo ENZO ci a proposto sempre per farci guadagnare da vivere di fare un preventivo di struttura e topagnamento di un villino A Serra Cardillo di U certo SALVINO. ENZO ci a detto che questo  Lavoro lo doveva fare suo compare FRANCO. Era partito in quel periodo e quindi abbiamo iniziato noi, abbiamo lavorato circa 2 mesi e poi anno messo i Sigilli. ENZO tempo fa si e incontrato con mio padre e con me e ci a comunicato che sellevano i sigilli non ci dobbiamo offendere ma i lavori li continua suo compare che ritornato.Abbiamo detto a ENZO perché ci stà trattando cosi, è ci a risposto che ha subito un rimprovero e non ci a dato altre  spiegazione. Abbiamo chiesto ad ENZO che con LO CASCIO non ci vogliamo più avere a che fare, e ENZO ci a detto di parlare con FRANCO. resta inteso che con LO CASCIO non vogliamo niente accheffare ma sappi che siamo a tua disposizione. Stiamo ultimando un lavoretto di una piscina prefabbricata a Partanna , questo lavoro ce lo ha portato pure ENZO in quel periodo.
In questo lavoro di piscina e un lavoro che abbiamo preso per i fatti nostri, abbiamo recuperato un pensiero per te e per FILIPPO ZITO, in fatti a questi biglietti ti alego 2.000 Euro che stiamo dando a FRANCO.
Ti prego anche se non ci conosciamo, di metterci alla prova, fai fare dei lavori alla nostra famiglia e così ti dimostriamo chi siamo, per  dimostrarti la nostra amicizia la nostra onestà e lealtà. Ti faccio sapere che sto iniziando un lavoro in un capannone di PINO PATTI, quando finisco ti mando un altro pensiero. il lavoro dentro casa mia dele 2 villette di AMIRATA puoi fare in modo che non lavoriamo più 243 
con i LO CASCIO? Ti volevo chiedere una cortesia: Puoi intervenire con ENZO COLESANO per il lavoro della struttura Di SALVINO se la fa finire a noi dato che abbiamo iniziato.
Grazie adesso finisco di scrivere Salutandoti affettuosamente MARIO, NINO LUCIA. Mio padre mi dice se dai saluti a tuo padre  attendo tue notizie MARIO, LUCIA "
interrogatorio di PULIZZI Gaspare del 3.04.2008 Nella foto nr.8 riconosco Giuseppe DI MAGGIO, che ha fatto lavori di scavo nel cantiere della CALLIOPE. Sono a conoscenza che Giuseppe DI MAGGIO aveva un rapporto epistolare con i LO PICCOLO, tramite ―pizzini‖, anche perché mi risulta che sono imparentati tra loro. DI MAGGIO Giuseppe sicuramente è favorito dai LO PICCOLO nell‘aggiudicazione dei lavori. In sede di verbalizzazione riassuntiva preciso che, poco prima di essere tratti in arresto, vi era stato uno scambio di ―pizzini‖ tra Giuseppe DI MAGGIO e Salvatore LO PICCOLO in merito ad una ―messa a posto‖ per la compravendita di un terreno di proprietà VIRGA, situato tra Carini e Torretta. Mi risulta che la messa a posto a favore della famiglia di Carini ammontava a 60.000 €, versati ad Enzo PIPITONE, che unitamente a Lorenzo DI MAGGIO avevano curato l‘affare. Salvatore LO PICCOLO chiedeva informazioni a DI MAGGIO Giuseppe in merito alla rimanente somma di 40.000 €. DI MAGGIO Giuseppe riferì che se ne sarebbe occupato personalmente ed, una volta riscossa la somma, l‘avrebbe consegnata a Salvatore LO PICCOLO che infine me l‘avrebbe recapitata.
L‘ufficio da atto che la foto nr.8 ritrae DI MAGGIO Giuseppe, nato a Carini (PA) il 28.06.1973;
Nel corso di un successivo interrogatorio il PULIZZI procede anche alla lettura di parte della documentazione sequestrata il 5 novembre all‘atto del suo arresto onde consentire una migliore comprensione di alcuni pizzini su cui sono annotati sigle e cifre di difficile comprensione. In proposito nel corso dell‘interrogatorio del 16-9-08 il PULIZZI così dichiara:

Sequestro Beni a Isola delle Femmine

Manifesti Clandestini


  Il Pizzo richiesto alla Elauto 

Sequestro di beni Mafiosi a Isola ?

Guccione a Isola?

Razzanelli racconta che...........

 Sequestro Cantiere Calliope


Cinà Alamia Calliope


Cinà Alamia Calliope

Puglisi


Puglisi


Assegnazione Beni Confiscati

Comparto 1 (parco pubblico?)


Saracen Sicileas ...........


Sicurezza Cantieri

Dimissioni Cutino dottor Marcello

Sicurezza cantieri

Appalti e Subappalti

Sequestro Beni Copacabana


Almeida

Puglisi



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