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domenica 28 dicembre 2014

IL CASO Il dossier sulle bonifiche industriali ”Dove sono finiti 77,5 milioni di euro?”

IL CASO Il dossier sulle bonifiche industriali ”Dove sono finiti 77,5 milioni di euro?”





Se di mezzo non ci fossero vent’anni segnati da morti “grigie” e malati di tumore, sarebbe soltanto (si fa per dire) l’ennesimo scandalo siciliano. Ma c’è ben altro, dietro alla mancata bonifica delle aree industriali di Siracusa, Gela e Valle del Mela, un buco nero che negli anni ha fagocitato oltre 70 milioni di euro.




Fra pesanti responsabilità politiche, ma anche una collezione di ipotesi di reati, dei QUALI almeno tre Procure siciliane si occupano da qualche anno.


Nell’Isola che rincorre i disordinati brandelli del sogno incartapecorito dell’epopea industriale, pur di piazzare qualche flebo globalizzata al capezzale dell’emorragia di posti di lavoro, la notizia è che ancora ci sono centinaia di persone – comitati, associazioni, movimenti politici, ma anche singoli cittadini – che non si rassegnano al fatto che gli scempi sul territorio e sulla salute nell’Isola restino un ammasso di scartoffie.

Sepolte da una polvere che uccide la speranza di conoscere la verità. Ovvero: che fine hanno fatto i SOLDIdelle bonifiche industriali in Sicilia? Visto che la storia comincia nel 1995 si parla di 140 miliardi di lire, che in un ventennio sono stati convertiti (ma non spesi) in euro. La denuncia di un nutrito gruppo di associazioni è destinata a prefetti, assessori regionali, sindaci, commissioni parlamentari, Asp, ma soprattutto a Procure, compresa l’Antimafia, oltre che a Corte dei Conti e Ue.

Poco meno di 20 anni fa, infatti, arrivò il primo stanziamento di fondi per le cosiddette “Aree ad Elevato Rischio di crisi Ambientale”: 100 miliardi di lire per Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Floridia e Solarino; 40 miliardi per Gela, Butera e Niscemi. I fondi per la Valle del Mela (Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto) saranno assegnati in seguito, dopo il riconoscimento regionale di area a rischio nel 2002, ma con la medesima sorte: 7,5 milioni di euro ma «nulla è dato sapere» in merito a utilizzo, DISPONIBILITÀ residue, interventi effettuati e risultati.

Il cartello di movimenti, dove l’unica presenza politica è quella del Movimento 5 Stelle, ripercorre – CARTE alla mano – la “tracciabilità” di fondi e omissioni. Dei 140 miliardi di lire fino al 1999 «venivano sostenute soltanto spese per il funzionamento dei comitati di coordinamento e delle relative segreterie». Finché, il 21 luglio del 2000, il ministero dell’Interno tolse ogni potere alla Regione e nominò i prefetti di Siracusa e Caltanissetta commissari delegati, ai quali vennero trasferite le somme in apposite contabilità speciali. Al 31 dicembre 2004, scaduti i termini ministeriali, queste le somme erogate dall’assessorato regionale al Territorio e AMBIENTE: 30.829.827,35 euro al commissario delegato di Siracusa; 8.263.310,38 al commissario delegato di Caltanissetta; circa 875mila e 140mila euro ai Comitati di coordinamente rispettivamente di Siracusa e di Caltanissetta; 68.238,87 euro al Comune di Siracusa.



In tutto poco più di 40 milioni, con una disponibilità residua di 19,8 milioni per l’area aretusea e di 11,8 milioni per quella gelese. A queste somme, ricordano i comitati, si aggiungono due finanziamenti dei Por di 35,3 e 35 milioni di euro all’Arpa.


La palla passò di nuovo all’assessorato regionale: nel 2005 venne istituito l’Ufficio speciale “Aree ad elevato rischio ambientale” che centralizza poteri e strumenti di commissari, comitati ed enti locali. Una STRUTTURAsoppressa nel 2009 con una resa istituzionale, a causa della «vastità e complessità delle problematiche ambientali dei territori ricadenti nelle Aree». Nel 2011 si resuscitò, col nome di “Sportello unico per il risanamento”, il vecchio ufficio speciale, «sempre sotto la direzione dello stesso dirigente», fino alla definitiva rottamazione, il 31 dicembre 2012, a cui seguirono notizie su un’indagine della Procura di Catania. Che non è l’unica a essersi occupata di questa storia. I colleghi magistrati di Palermo, ad esempio, scoprirono che il “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria e dell’ambiente”, redatto dall’assessorato siciliano, era un selvaggio copia&incolla del medesimo strumento della Regione Veneto. Le associazioni ricordano «la condanna del Tribunale di Palermo a un anno e 8 mesi nei confronti del dirigente responsabile della sua redazione», ma segnalano anche, «incredibile ma vero», che il Piano «figura ancora nel sito web dell’Arta come documento/strumento di programmazione istituzionale». Poca roba, se paragonata ai due governatori (Cuffaro e Lombardo) e ai quattro assessori al Territorio (Cascio, Interlandi, Sorbello e Di Mauro) «sotto processo per omessi interventi antismog».


Ma l’input più forte dei comitati è indirizzato ai magistrati di Siracusa, dove a fine ottobre il procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, ha ufficializzato una serie di inchieste sul filone ambientale. Che, oltre al legame fra inquinamento e morti, potranno pure raccontare cosa s’è fatto con i soldi dei Piani ufficialmente spesi e che n’è stato dei fondi rimasti nelle tre aree industriali. Una specie di cold case, perché in vent’anni – fra carte insabbiate e rimpallo di responsabilità – tutto è cambiato. Ma, talvolta, basta un dettaglio per risolvere i casi impossibili.


http://www.lasicilia.it/articolo/il-dossier-sulle-bonifiche-industriali-dove-sono-finiti-775-milioni-di-euro
FONDI SPARITI PER LE AREE INDUSTRIALI  IL RISANAMENTO RESTA SOLO UN MIRAGGIO

In un valzer di stanziamenti stellari, uffici che aprono e poco dopo scompaiono, assessori e presidenti sotto processo, un documento firmato da numerosi comitati cittadini denuncia la mancata riqualificazione delle zone ad alto inquinamento ambientale. E tutto parte da 140 miliardi di vecchie lire che non si sa che fine abbiano fatto

di Paolo Patania



Che fine hanno fatto i 140 miliardi di vecchie lire stanziati nel 1995 per il risanamento dell’area industriale di Siracusa, dell’area industriale di Gela e della Valle del Mela, in provincia di Messina? La domanda è legittima, perché in queste zone le malattie sono all’ordine del giorno: patologie dell’apparato respiratorio, neoplasie, nascita di bambini deformi (teratologie) e, nel caso della Valle del Mela, leucemie.
A riesumare questa storia sono tanti comitati che a citarli tutti volerebbe via lo spazio di mezzo articolo. Questi comitati hanno elaborato un documento che è stato inviato alle autorità politiche, alla magistratura, alle autorità sanitarie, all’Arpa (l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente), alla Corte dei Conti e all’Unione europea.
La storia. Si comincia nel 1990 quando il governo nazionale dell’epoca individua, con apposito decreto, due “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale”. La prima riguarda i territori dei comuni di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Floridia e Solarino; la seconda i comuni di Gela, Butera e Niscemi. Cinque anni dopo – cioè nel 1995 – vengono approvati i rispettivi Piani di disinquinamento, destinando cento miliardi di vecchie lire all’Area di Siracusa e dei comuni vicini e 40 miliardi di lire per l’Area di Gela, Butera e Niscemi. Un anno dopo, nel 1996, vengono istituiti i Comitati di coordinamento per le due Aree chiamati ad attuare i piani di disinquinamento. Nel novembre dello stesso anno il ministero dell’Ambiente trasferisce i 140 miliardi di vecchie lire all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Un mese dopo l’assessorato impegna 300 milioni di lire in favore del Comitato di coordinamento di Siracusa e 28 milioni per quello di Caltanissetta.
Tra il 1997 e il 1999 vengono spesi solo i soldi per il funzionamento dei Comitati di coordinamento. Nel 2000, cioè quattro anni dopo, vista l’inerzia della Regione, il ministero dell’Interno toglie i poteri alla Sicilia e nomina i commissari individuati nei Prefetti di Siracusa e Caltanissetta. Andrà meglio con l’intervento dello Stato? Quattro anni dopo – 2004 – scade il mandato dei Prefetti. Non si hanno notizie sulle opere di disinquinamento realizzate. Ci sono, invece, i numeri dei soldi spesi: 30 milioni e 800 mila euro circa per il commissario delegato di Siracusa; 68 mila euro e rotti per il Comune di Siracusa; 875 mila euro per il Comitato di coordinamento di Siracusa; 8 milioni e 263 mila euro circa per il Commissario delegato di Caltanissetta; 140 mila euro per il Coordinamento di Caltanissetta. Rimangono da utilizzare quasi 20 milioni di euro per l’Area a rischio di Siracusa; e quasi 12 milioni di euro per l’Area a rischio di Caltanissetta.
Un anno dopo, nel 2005, l’assessorato al Territorio e Ambiente emana una nuova dichiarazione per le Aree a rischio di Siracusa e Caltanissetta. Lo stesso anno la giunta regionale istituisce l’Ufficio Speciale “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale” che assorbe tutte le competenze dei Prefetti-Commissari, dei Comitati di Coordinamento e della Commissione Stato-Regione, delle Province e dei Comuni. Dopo quattro anni – 2009 – la giunta la sopprime. Nel 2011 la Regione ricostituisce l’Ufficio Speciale cambiandogli il nome: “Sportello unico per il risanamento delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale nel territorio regionale-Agenda 21-Amianto”. Un anno dopo, nel 2012, la Regione ci ripensa di nuovo e chiude l’ufficio.
Di questa strana storia di milioni di euro e di uffici che nascono e spariscono, comincia a interessarsi la magistratura. Anche perché nel 2007, intanto, è esploso il caso del “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” che, alla verifica dei fatti, risulta frutto di un collage di copia e incolla del Piano della Regione Veneto del 2000 (per la cronaca, questo Piano copiato risulta ancora oggi inserito nel sito web dell’assessorato al Territorio e Ambiente…).
Così, siamo arrivati ai giorni nostri. Da 14 anni a questa parte si è assistito ad una girandola di ben undici assessori regionali al Territorio e Ambiente e ad altrettanti dirigenti generali del dipartimento Ambiente. “Tutti distintisi – si legge nel documento – per annunci e dichiarazioni di intenti rimasti puntualmente disattesi”.
In questa storia si contano anche due ex presidenti della Regione (Salvatore Cuffaro e Raffaele Lombardo) e quattro ex assessori al Territorio e Ambiente (Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Pippo Sorbello e Roberto Di Mauro) sotto processo per omessi interventi antismog.
Nel 2002 l’assessorato al Territorio e Ambiente ha dichiarato “Area ad elevato rischio di crisi ambientale” i territori dei comuni del comprensorio della Valle del Mela (Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto). Obiettivo, la definizione del piano di risanamento ambientale e di rilancio economico di questa zona. Stanziamento: sette milioni e mezzo di euro. Del piano e dei soldi non si hanno notizie. Si hanno invece notizia dei malati e dei morti di questa zona a causa dei vecchi impianti per la produzione di energia. E di un incredibile elettrodotto in costruzione.
http://www.loraquotidiano.it/2014/12/24/fondi-spariti-per-le-aree-industriali-il-risanamento-resta-solo-un-miraggio_18557/

RISANAMENTO AREE INDUSTRIALI:  IL DOCUMENTO DI DENUNCIA DEI COMITATI
di Redazione

A Sua Eccellenza il Prefetto di Siracusa
All’Assessore regionale all’Ambiente Maria Rita Sgarlata
All’Assessore regionale alla Sanità Rita Borsellino
Al Presidente IV Commissione Ambiente ARS Giampiero Trizzino
Al portavoce M5s Commissione Antimafia ARS Stefano Zito
Al portavoce M5s Commissione Ambiente della Camera dei Deputati on. Claudia Mannino
Al portavoce M5s Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati on. Giulia Grillo
Al Direttore Generale dell’ASP di Siracusa dott. Salvatore Brugaretta
Al Direttore dell’Arpa Sicilia dott. Licata di Baucina
Ai Sindaci del quadrilatero industriale: Rizza, Palmeri, commissari di Augusta
Alla Procura di Siracusa, dott. Francesco Paolo Giordano
Alle Procure Antimafia Palermo
Alla Corte dei Conti
Alla Comunità Europea
Premesso che:
– con D.P.C.M. del 30/11/1990, cioè quasi 25 anni fa, i territori dei comuni di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Floridia e Solarino e quelli dei comuni di Gela, Butera e Niscemi venivano dichiarati “Aree ad Elevato Rischio di crisi Ambientale”;
– con due D.P.R. del 17/01/1995, cioè più di 19 anni fa, venivano approvati i rispettivi Piani di Disinquinamento, destinando loro, nell’ordine, le somme di 100 e di 40 miliardi di lire;
– a gennaio del 1996 venivano istituiti i Comitati di Coordinamento per le due Aree per l’attuazione dei Piani;
– a novembre del 1996 il Ministero dell’Ambiente trasferiva alla Regione Siciliana le somme complessive di 100 e 40 miliardi, di cui l’ARTA, a fine dicembre, impegnava 300 milioni in favore del Comitato di Coordinamento di Siracusa e 28 milioni per quello di Caltanissetta;
– nel corso degli anni 1997-1999 venivano sostenute soltanto spese per il funzionamento dei Comitati di Coordinamento e delle relative Segreterie;
– stante l’inerzia della Regione Siciliana, in data 21/07/2000 il Ministero dell’Interno emanava l’Ordinanza n. 3072 ex art.12, con la quale toglieva ogni potere alla Regione, nominava Commissari, per la realizzazione degli interventi delle due Aree, i Prefetti di Siracusa e Caltanissetta e disponeva che le somme relative fossero trasferite sulle contabilità speciali intestate ai Commissari;
– con D.A. n. 50/GAB del 04/09/2002 l’ARTA dichiarava area ad elevato rischio di crisi ambientale i territori dei comuni del comprensorio del Mela (Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del Mela, S. Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto), istituiva la “Commissione Stato-Regione, Provincia, Enti locali, per la definizione del piano di risanamento ambientale e rilancio economico del Comprensorio del Mela” e stanziava € 7.500.000 per la redazione del Piano e per gli interventi da adottare;
– al 31/12/2004 scadevano i termini delle dichiarazioni ministeriali per le aree di Siracusa e Gela ed i compiti dei Prefetti-Commissari; le somme erogate dall’ARTA ammontavano
• Commissario Delegato per Siracusa € 30.829.827,35;
• Comune di Siracusa € 68.238,87;
• Comitato di Coordinamento di Siracusa circa € 875.000;
• Commissario Delegato per Caltanissetta € 8.263.310,38;
• Comitato di Coordinamento di Caltanissetta circa € 140.000;
– restavano disponibili le somme: • per l’Area di Siracusa, circa € 19.878.623,79;  per l’Area di Caltanissetta, circa € 11.894.965,58.
– con i DD.AA. 189/GAB e 190/GAB del 11/07/2005 l’ARTA emanava una nuova dichiarazione di aree a rischio per le aree di Siracusa e Caltanissetta;
– Con Delibera di Giunta n. 306 del 29/06/2005 veniva istituito l’Ufficio Speciale “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale” che assorbiva tutte le competenze dei Prefetti-Commissari, dei Comitati di Coordinamento e della Commissione Stato- Regione, Province ed Enti Locali;
– Con Delibera di Giunta n. 257 del 14/07/2009 l’Ufficio veniva soppresso in ragione della “vastità e complessità delle problematiche ambientali che informano i territori ricadenti nelle Aree…”;
– Con D.P.Reg. n. 5/Area 1/S.G. del 17/01/2011 veniva ricostituito l’Ufficio Speciale, questa volta denominato “Sportello unico per il risanamento delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale nel territorio regionale – Agenda 21 – Amianto”, sempre sotto la direzione dello stesso dirigente;
– Al 31/12/2012 l’Ufficio Speciale veniva definitivamente chiuso ed articoli di stampa riportavano notizie in merito ad indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Catania;
– Con D.A. n. 176/GAB del 09/08/2007 l’ARTA approvava il c.d. “Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente”, che alla verifica dei fatti risultava frutto di un “collage” di copia ed incolla di ampie parti del Piano di Risanamento della qualità dell’aria della Regione Veneto dell’anno 2000, peraltro già bocciato dalla Commissione Europea, e di numerosi documenti già editi da altri Enti;
– In particolare, dalla semplice analisi comparativa della documentazione e dal conteggio delle righe copiate il c.d. Piano Siciliano risulta composto per l’85-91% da righe interamente copiate dal Piano del Veneto e da altre fonti;
– Incredibile ma vero, a distanza di 7 anni il c.d. Piano figura ancora inserito nel sito web dell’ARTA come documento/strumento di programmazione istituzionale in tema di qualità dell’aria, nonostante che le ripetute denunce delle Associazioni ambientaliste ne abbiano da tempo richiesto il ritiro e che, da ultimo, sia intervenuta la sentenza di condanna del Tribunale di Palermo ad 1 anno ed 8 mesi nei confronti del dirigente responsabile della sua redazione, sentenza che fa riferimento alle numerose e vistose copiature ivi presenti;e considerato che
– sulle Aree di Siracusa e Caltanisetta, a fronte degli ingenti finanziamenti erogati dal
Ministero dell’Ambiente, nulla è dato a sapere in merito a: se i Piani originari (del 1995) sono stati attuati ed in che parte, se essi sono stati aggiornati ed attuati ed in che parte, quale utilizzo hanno avuto i finanziamenti erogati e qual è la consistenza delle somme se ed ancora disponibili, se e quali interventi strutturali di ordine impiantistico in situ, oltre che normativi ed amministrativi, sono stati adottati nel tempo e da quando le competenze sono ritornate all’ARTA (gli ultimi 2 anni) per contrastare e ridurre l’inquinamento atmosferico e delle altre matrici ambientali;
– sull’Area del Comprensorio del Mela, a fronte del finanziamento stanziato dall’ARTA nel 2002, nulla è dato a sapere in merito a: se è stato redatto il Piano di Risanamento, quale utilizzo ha avuto il finanziamento originario e qual è l’eventuale consistenza delle somme se ed ancora disponibili, se e quali interventi strutturali di ordine impiantistico in situ, oltre che normativi ed amministrativi sono stati adottati nel tempo e da quando le competenze sono ritornate all’ARTA (gli ultimi 2 anni) per contrastare e ridurre l’inquinamento atmosferico e delle altre matrici ambientali;
– da 14 anni a questa parte, solo a voler focalizzare il periodo dai commissariamenti ministeriali in poi, senza per questo dimenticare lassismi, inerzie ed inadempienze precedenti, si è assistito ad una girandola di ben 11 assessori all’ARTA e di un numero quasi analogo di dirigenti generali al dipartimento ambiente, tutti distintisi per annunci e dichiarazioni di intenti rimasti puntualmente disattesi;
– i risultati riguardo alle Aree a rischio, alla tutela della qualità dell’aria ed alla salvaguardia della salute delle popolazioni esposte sono al cospetto di tutti e si sintetizzano oggi in 2 ex Presidenti della Regione (Cuffaro e Lombardo) e 4 ex assessori dell’ARTA (Cascio, Interlandi, Sorbello e Di Mauro) sotto processo per omessi interventi antismog, nel Piano della qualità dell’aria copiato, inattuabile e pur tuttavia non revocato, nel sistema dei controlli e, in generale del sistema ARPA, ultra deficitario (a fronte di finanziamenti POR 2000-2006 di € 36.307.052 e POR FERS 2007-2013 di € 35.000.000), il tutto nell’incredibile scenario che la tutela dall’inquinamento atmosferico non ha mai figurato né continua a figurare tra gli obiettivi strategici dell’ARTA (!!!). le Organizzazioni ed i Comitati scriventi, per i motivi su esposti e con l’urgente priorità che la situazione necessita, chiedono al Sig. Assessore di fissare un incontro nei prossimi giorni (prima della metà di agosto), riservandosi fin d’ora di intraprendere ogni ulteriore passo presso le Autorità competenti perché si accertino una buona volta responsabilità e responsabili riguardo a mancati interventi, inerzie, lassismi, spreco di risorse economiche e quant’altro ai danni dell’ambiente e della salute della gente, con particolare riferimento ai Piani di risanamento fasulli ed alle Aree dichiarate ad elevato rischio ambientale.
IL POPOLO INQUINATO NON PIANGE, MA LOTTA
WE SHALL OVERCOME

LE FIRME:
Popolo inquinato del quadrilatero siracusano
Popolo inquinato del quadrilatero siracusano
Popolo inquinato di Gela
Popolo inquinato di Milazzo
Meetup “Costruiamo insieme M5S Siracusa”
IV Commissione Ambiente meetup “Costruiamo insieme M5s Siracusa”
Comitato Ambiente Belvedere
Movimento 5 stelle Priolo
Priolo Verde
Movimento 5 stelle Melilli- Villasmundo- Città Giardino
Movimento 5 stelle Augusta
AugustAmbiente
Decontaminazione Sicilia
ECERI
Comitato Isola delle femmine Palermo
Firmatari referenti di gruppi, associazioni, comitati e movimenti:
Arturo Andolina referente popolo inquinato del quadrilatero siracusano
David Melfa: referente popolo inquinato di Gela
Giuseppe Marano referente popolo inquinato di Milazzo
Rosario Messina portavoce del meetup “Costruiamo insieme M5S Siracusa”
Mara Nicotra: referente IV Commissione Ambiente meetup “Costruiamo insieme M5S
Siracusa”
Claudio Marino referente Comitato Ambiente Belvedere
Giorgio Pasqua portavoce M5S Priolo
Domenico la Scala portavoce del M5S Melilli-Villasmundo-Città Giardino
Giusy Chiaramonte portavoce del comitato Priolo Verde
Padre Palmiro Prisutto
Sarah Marturana attivista M5S Augusta
Mauro Caruso attivista M5S Augusta
Pino Pisani presidente presidente AugustAmbiente
Luigi Solarino Decontaminazione Sicilia
Ino Genchi già dirigente chimico della regione siciliana
Mario Casella responsabile rete Decontaminazione Sicilia
Ernesto Burgio ricercatore e responsabile ECERI
Pino Ciampolillo del Comitato Isola delle femmine (PA)



GHE PENSI MI 7 ASSESSORI 3 PRESIDENTI DI REGIONE SOTTO PROCESSO PER INQUINAMENTO RISORSE ECONOMICHE PER RISANAMENTO SPARITE


GHE PENSI MI 7 ASSESSORI 3 PRESIDENTI DI REGIONE SOTTO PROCESSO PER INQUINAMENTO RISORSE ECONOMICHE PER RIS... by Pino Ciampolillo


AREE AD ELEVATO RISCHIO AMBIENTALE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 GENNAIO 1995


AREE AD ELEVATO RISCHIO AMBIENTALE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 GENNAIO 1995 by Pino Ciampolillo

AREE RISCHIO AMBIENTALE CUSPILICI AREA AD ELEVATO RISCHIO AMBIENTALE PAG 185 CAP 06 PP 165 202



PROCESSO SMOG PALERMO PROCEDIMENTO 9963 2009 PERIZIA PIANO ARIA REGIONE SICILIA CTU CUFFARO LOMBARDO CASCIO INTERLANDI SORBELLO DI MAURO  1 PARTE


PROCESSO SMOG PALERMO PROCEDIMENTO 9963 2009 PERIZIA PIANO ARIA REGIONE SICILIA CTU CUFFARO LOMBARDO CASCIO... by Pino Ciampolillo

PROCESSO SMOG PALERMO PROCEDIMENTO 9963 2009 PERIZIA PIANO ARIA REGIONE SICILIA CTU CUFFARO LOMBARDO CASCIO INTERLANDI SORBELLO DI MAURO  2 PARTE


PROCESSO SMOG PALERMO PROCEDIMENTO 9963 2009 PERIZIA PIANO ARIA REGIONE SICILIA CTU CUFFARO LOMBARDO CASCIO... by Pino Ciampolillo
5 milioni di euro?”, CANNOVA, CUSPILICI, CUTGANA, IL CASO Il dossier sulle bonifiche industriali ”Dove sono finiti 77, Italcementi, TOLOMEO, Sansone, IL CASO Il dossier sulle bonifiche industriali ”Dove sono finiti 77,5 milioni di euro?” 5 milioni di euro?”, CANNOVA, CUSPILICI, CUTGANA, IL CASO Il dossier sulle bonifiche industriali ”Dove sono finiti 77, ITALCEMENTI, Sansone, TOLOMEO,
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mercoledì 17 dicembre 2014

CEMENTIFICIO DI ISOLA, IL “GIALLO” DELL’AUTORIZZAZIONE IMPOSSIBILE

CEMENTIFICIO DI ISOLA, IL “GIALLO” DELL’AUTORIZZAZIONE IMPOSSIBILE
CEMENTIFICIO DI ISOLA, IL “GIALLO”  DELL’AUTORIZZAZIONE IMPOSSIBILE

17 dicembre 2014

L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente avrebbe rilasciato il Via-Vas ad Italcementi, con la firma di un dirigente che non aveva titolo per farlo. La denuncia del Comitato cittadino e dell’eurodeputato grillino Corrao, che ha portato la vicenda a Bruxelles
di Paolo Patania


Cementificio di Isola, il “giallo” <br>dell’autorizzazione impossibile

Può uno dei più grandi cementifici siciliani operare, per ben sei anni, con un’autorizzazione rilasciata da un dirigente regionale che non aveva titoli per firmare l’atto? Stando a quello che si legge in un documento del “Comitato cittadino Isola pulita”, sembrerebbe di sì. Di più: sembra che Bruxelles, nei giorni scorsi, abbia acceso i riflettori sul cementificio di Isola delle Femmine partendo proprio dai fatti raccontati nel documento dal quale ha preso spunto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, che su questa storia sta conducendo una battaglia politica. Le carte sono state peraltro inviate a Regione, carabinieri e magistratura.
Nella relazione del “Comitato cittadino Isola pulita” c’è scritto che il decreto del responsabile del Servizio dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che ha rilasciato l’Autorizzazione integrale ambientale (Aia) alla cementeria di Isola delle Femmine sarebbe nullo. Il riferimento è al “Drs 683 del 18 luglio 2008”. Questo perché Drs – sigla che sta per Dirigente responsabile del servizio – ha emanato un’autorizzazione “da soggetto che non ne aveva titolo”.
Nel mirino finisce l’ingegner Vincenzo Sansone, firmatario del provvedimento, che a quella data “non era di fatto il dirigente responsabile del servizio Via-Vas”. Il riferimento è al servizio dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che rilascia la Valutazione di impatto ambientale (Via) e la Valutazione ambientale strategica (Vas). E qui c’è il primo passaggio strano di questa vicenda: il decreto del dirigente generale che nomina Sansone dirigente del servizio Via Vas risale al 17 dicembre 2008. Quindi quando lo stesso Sansone ha rilasciato l’autorizzazione all’Italcementi – e cioè  cinque mesi prima – non era dirigente del servizio Via-Vas. La nomina di Sansone, stando alle date, sarebbe addirittura a “sanatoria” del periodo pregresso, e quindi retroattiva. In pratica, stando a quanto si legge in questo documento, l’ingegnere Sansone viene nominato responsabile del Servizio Via-Vas cinque mesi dopo aver rilasciato l’Autorizzazione integrale ambientale alla cementeria di Isola delle Femmine.
Nel documento si legge che il dirigente generale dell’epoca dell’assessorato al Territorio, Pietro Tolomeo, fa riferimento “alla nota a sua firma, Dta n. 17818 del 29 febbraio 2008, con la quale avrebbe affidato all’ingegnere Sansone l’incarico di responsabile del Servizio”. Punto, questo, che viene contestato nel documento del Comitato di Isola delle Femmine: “È persino superfluo evidenziare che l’affidamento (o attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con una semplice nota, ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto dicasi nel caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti amministrativi, può avvenire con un provvedimento di pari livello della precedente attribuzione, giammai con una nota”.
La nomina di Sansone, secondo il documento, sarebbe irregolare “e, di conseguenza, priva di ogni efficacia amministrativa”. E avrebbe anche violato il contratto collettivo di lavoro dell’area della dirigenza regionale. “In ogni caso – si legge sempre nel documento – l’ingegnere Sansone, alla data di emanazione del Drs n. 693, il 17 luglio 2008, non aveva il titolo, né il potere occorrenti a formalizzare il provvedimento dell’Aia”.
Fine dei problemi? Non esattamente. Nel documento si parla anche di collaudi e prescrizioniche riguarderebbero lo stesso cementificio di Isola delle Femmine. E di obblighi. Il cementificio avrebbe dovuto procedere “entro 24 mesi dal rilascio dell’autorizzazione (da parte dell’assessorato al Territorio e Ambiente, ndr), alla conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento alle migliori tecnologie disponibili previste per il settore del cemento…”. “Tuttavia, alla scadenza dei 24 mesi – si legge sempre nel documento – risulta che nessuna delle autorità preposte si è premurata di adempiere agli obblighi discendenti dalle prescrizioni di propria competenza contenute nel Drs n. 693 al fine di rendere definitiva o meno l’autorizzazione”.
Il 9 giugno del 2011, cioè con tre anni di ritardo, l’assessorato al Territorio e Ambiente riconoscendo che “il decreto prevedeva condizioni e prescrizioni da attuare con scadenze temporali…da effettuarsi entro 24 mesi dalla data di rilascio…”, teneva la riunione di un tavolo tecnico “al fine di verificare se la società Italcementi ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel Decreto di riferimento”.
Dalla lettura del verbale risulta che, ad eccezione della Italcementi che dichiara di operare nel rispetto delle prescrizioni previste dall’autorizzazione, “inspiegabilmente nessuna delle autorità competenti alle verifiche si pronuncia nel merito” degli interventi strutturali. La discussione viene limitata “solo ad alcuni aspetti relativi al monitoraggio delle emissioni ed al posizionamento delle centraline di rilevamento degli inquinanti” “Da allora ad oggi – si legge sempre nel documento – cioè a distanza di sei anni, la situazione, come risulta agli atti, è rimasta del tutto invariata: ai rilievi di nullità del provvedimento si somma anche la mancanza divalidità di merito, in quanto nulla è dato a sapere circa il rispetto di tutte le prescrizioni che avrebbero dovuto essere rispettate dall’Italcementi nei termini di 24 mesi dalla data di emanazione dell’autorizzazione”.

http://www.loraquotidiano.it/2014/12/17/cementificio-di-isola-il-giallo-dellautorizzazione-impossibile_17488/




M5S: "ITALCEMENTI E BERTOLINO  AL VIA INDAGINI DELL'UE" 

Mercoledì 10 Dicembre 2014 - 16:14
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La Commissione Europea ha informato i deputati del M5S Mannino, Corrao e Trizzino di aver avviato indagini con riferimento alle due denunce presentate nei mesi scorsi sull’autorizzazione ambientale riguardante gli impienti di Isola delle Femmine e sulla distilleria a Partinico.




PALERMO - Ieri la Commissione Europea ha informato i deputati del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino, Ignazio Corrao e Giampiero Trizzino di aver avviato indagini con riferimento alle due denunce presentate nei mesi scorsi sull’autorizzazione ambientale riguardante Italcementi di Isola delle Femmine e sulla distilleria di Bertolino a Partinico nel palermitano.


"In entrambi i casi – dichiarano Ignazio Corrao capo delegazione M5S a Bruxelles, Claudia Mannino parlamentare della Camera dei Deputati e Giampiero Trizzino, presidente della Commissione Ambiente all’Ars - la Commissione Europea ha rilevato nei nostri esposti e nella documentazione fornita gli estremi per avviare un approfondimento istruttorio e per chiedere conto all'Assessorato regionale Territorio e Ambiente con riferimento al proprio operato. Si tratta di vicende che si protraggono ormai da anni, favorite dall'inazione delle Autorità competenti, e siamo certi che finalmente adesso, grazie all'intervento della Commissione Europea, troveranno una loro tempestiva soluzione. Purtroppo per troppi anni la politica non ha esercitato alcun ruolo di controllo dell'operato della Pubblica Amministrazione. Il nostro ruolo di parlamentari è quello di verificare che le normative a tutti i livelli vengano regolarmente applicate. Le vicende recenti ci insegnano che non si può demandare alla sola Magistratura il controllo di legalità".


L’intervento dell’UE è frutto della collaborazione interistituzionale tra i deputati del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, alla Camera dei deputati ed al parlamento Europeo. 

"Da quando è stata rilasciata l'Autorizzazione Integrata Ambientale per l'impianto Italcementi nel 2008 – dichiara Claudia Mannino - si sarebbero dovute installare le centraline del monitoraggio della qualità dell'aria. Questa era una delle prescrizioni fondamentali perché senza il controllo delle emissioni inquinanti le popolazioni di Isola, Capaci e Torretta sono esposte a danni per la salute, in barba alla normativa europea ed italiana. L'Agenzia Regionale Protezione Ambientale e i comitati cittadini hanno a più riprese sollevato la questione presso l'Assessorato Regionale Territorio Ambiente, senza ottenere alcun risultato. Finalmente la Commissione Europea, adeguatamente informata con un carteggio che dura da diversi mesi, si sta interessando alla vicenda. Risulta paradossale che riusciremo ad ottenere le centraline ad AIA già scaduta ma meglio tardi che mai. Ci eravamo posti come obiettivo di risolvere un problema per i cittadini e lo stiamo facendo".

"Non criminalizziamo chi fa impresa – aggiunge l’eurodeputato Ignazio Corrao - ma deve essere chiaro a tutti che chi svolge attività inquinanti è soggetto al rispetto delle autorizzazioni e dei controlli previsti dalla legge. La Distilleria Bertolino, sita in pieno centro abitato, deve operare secondo legge e non recare alcun danno o disagio ai cittadini e all'ambiente. 
Ci aspettiamo che questo avvenga a brevissimo dopo che per molti anni l'Assessorato non è intervenuto e monitoreremo la vicenda fino alla sua conclusione. Non accetteremo che per l'Italia si apra l'ennesima procedura di infrazione"

http://livesicilia.it/2014/12/10/m5s-italcementi-e-bertolino-al-via-indagini-dellue_575305/

Indagine della Commissione Ue su Italcementi e distilleria Bertolino

Sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles le autorizzazioni ambientali dei due impianti. “La vicenda favorita dall’inazione delle autorità competenti”, dicono i portavoce grillini. Nota di smentita di Italcementi: “Isola delle Femmine è in regola con le prescrizioni”di Pietro Giammona




L’Unione Europea mette sotto indagine la Italcementidi Isola delle Femmine e la distilleria Bertolino di Partinico. In seguito alle due denunce presentate nei mesi scorsi dai portavoce del M5S Claudia Mannino,Ignazio Corrao e Giampiero Trizzino, la Commissione Ue ha avviato delle verifiche sulla regolarità delle autorizzazioni ambientali dei due impianti del palermitano. “La Commissione Europea – raccontano gli esponenti pentastellati – ha rilevato nei nostri esposti e nella documentazione fornita, gli estremi per avviare un approfondimento istruttorio e per chiedere conto dell’operato all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente. Si tratta di vicende che si protraggono ormai da anni, favorite dall’inazione delle Autorità competenti, e siamo certi che finalmente adesso, grazie all’intervento della Commissione Europea, troveranno una loro tempestiva soluzione”. Questo intervento da parte dell’Ue è stato preceduto da un lavoro coordinato a livello regionale, nazionale ed europeo tra i deputati del M5S.
“Non criminalizziamo chi fa impresa – ha dichiarato l’eurodeputato Ignazio Corrao – ma deve essere chiaro a tutti che chi svolge attività inquinanti è soggetto al rispetto delle autorizzazioni e dei controlli previsti dalla legge. La distilleria Bertolino, sita in pieno centro abitato, deve operare secondo legge e non recare alcun danno o disagio ai cittadini e all’ambiente. Ci aspettiamo – ha concluso Corrao – che questo avvenga a brevissimo dopo che per molti anni l’Assessorato non è intervenuto e monitoreremo la vicenda fino alla sua conclusione”.
“Da quando è stata rilasciata l’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto Italcementi nel 2008 – rincara la dose la deputata nazionale Claudia Mannino – si sarebbero dovute installare le centraline del monitoraggio della qualità dell’aria. L’Agenzia regionale protezione ambientale e i comitati cittadini di Torretta, Capaci e Isola delle Femine hanno a più riprese sollevato la questione presso l’Assessorato Regionale Territorio Ambiente, senza ottenere alcun risultato. Finalmente la Commissione europea si sta interessando alla vicenda. Risulta paradossale che riusciremo ad ottenere le centraline ad Aia già scaduta, ma meglio tardi che mai”.
In serata, Italcementi ha diffuso una nota nella quale si replica alle denunce dei parlamentari del Movimento 5 stelle: “La cementeria di Isola delle Femmine – è scritto nella nota – è in regola con le prescrizioni. Tutta la documentazione comprovante i controlli effettuati negli ultimi sei anni da parte di Arpa e Provincia sul rispetto delle prescrizioni Aia della cementeria sono state trasmesse dagli enti di controllo all’Arta Sicilia ad agosto di quest’anno, mentre lo scorso 20 novembre è stato consegnato il verbale dell’ultimo sopralluogo effettuato in data 28 e 29 ottobre 2014″. “Arpa e Provincia, anche in occasione dell’ultimo sopraluogo di ottobre – prosegue la nota – hanno verificato ulteriormente il rispetto delle prescrizioni impartite con il decreto di Aia e hanno potuto constatare che osservazioni e richieste di chiarimenti aggiuntive sono state puntualmente riscontrate e ottemperate dalla cementeria”. “In merito alle centraline – conclude Italcementi – la cementeria è in attesa delle ultime autorizzazioni amministrative e di interventi di natura tecnica che fanno capo a soggetti terzi. L’auspicio è che tali autorizzazioni possano giungere al più presto per dar corso alla messa in funzione delle centraline”.
http://www.loraquotidiano.it/2014/12/10/indagine-della-commissione-ue-su-italcementi-e-distilleria-bertolino_16497/
INTERROGAZIONI PARLAMENTARI 29 SETTEMBRE 2014
Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione 
Articolo 130 del regolamento Ignazio Corrao (EFDD)

Oggetto:  Informazioni riguardanti le aree ad alto rischio ambientale  siciliane e la relativa tutela della qualità dell'aria e della salute delle  popolazioni

Molti comuni ricadenti nel comprensorio delle città siciliane di Gela, Messina e Siracusa (Aree dichiarate ad alto rischio ambientale dal 1990) da anni sono al centro di manifestazioni di protesta di cittadini, aziende e associazioni ambientaliste a causa dell'inquinamento ambientale.

Secondo la sentenza di condanna del Tribunale di Palermo, il Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria e dell'ambiente, emanato il 9.8.2007 dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente (ARTA) siciliano, non risulta appropriato al territorio in questione perché per l'85 % composto da righe interamente copiate dal Piano della Regione veneta e da altre fonti.

I risultati riguardanti le Aree a rischio, la tutela della qualità dell'aria e la salvaguardia della salute delle popolazioni si sintetizzano oggi in quanto segue: 2 ex presidenti della Regione e 4 ex assessori ARTA sotto processo per omessi interventi antismog e per il sistema di controlli ultradeficitari nonostante l'Unione europea abbia destinato risorse comunitarie per oltre 70 milioni di euro.

1. Tutto ciò premesso, come valuta la Commissione il caso in questione alla luce della normativa europea?
2. È intenzione della Commissione valutare se l'ARTA è in grado di assicurare il rispetto del diritto comunitario?

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-%2f%2fEP%2f%2fTEXT%2bWQ%2bE-2014-007229%2b0%2bDOC%2bXML%2bV0%2f%2fIT&language=IT

 Risposta(e)




RISPOSTA DI JANEZ POTOČNIK A  NOME DELLA COMMISSIONE 31 OTTOBRE 2014

La Commissione non è al corrente della sentenza (tribunale Palermo sentenza 5455 18 ott 2012) cui fa riferimento l’onorevole deputato. Tuttavia, ha avviato, su propria iniziativa, una procedura di infrazione per il mancato rispetto degli articoli 13 (valori limite) e 23 (piani per la qualità dell’aria) della direttiva 2008/50/CE(1) in diverse regioni italiane, inclusa la Sicilia. Nel luglio 2014 è stata inviata al governo italiano una lettera di costituzione in mora, la quale evidenzia le varie carenze del piano per la qualità dell’aria adottato dalla regione Sicilia. In base alla risposta ricevuta dall’Italia, la Commissione deciderà sulle eventuali ulteriori azioni da intraprendere

(1)
GU L 152 dell'11.6.2008.


http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2014-007229&language=IT

Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
DIRIGENTE GENERALE
Dott. Gaetano Gullo
 Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25 ottobre 2013


Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
1° Servizio VIA-VAS
dr. Giorgio D’Angelo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25 ottobre 2013

Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
Dott.sa  Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25 ottobre 2013
FAX 091 7077963

IV Commissione Ambiente e Territorio
Assemblea Regionale Siciliana   
Onle Giampiero Trizzino
Piazza Indipendenza 21
90129 PALERMO
 FAX 091 7054564

Raccomandata R.R.
Anticipata via fax


Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni,  decreto 693 18 luglio 2008

Il Sottoscritto Coordinatore del  Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire  quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS  di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto I

Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:

a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica  autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione  dell’inquinamento, al fine di

raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.

b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a  livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove
necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.

c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in  esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili  all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle  migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.

d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un  programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti  emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto  delle migliori tecnologie disponibili  individuate per l’impianto.

Preso atto dell’istanza presentata, dalla  Italcementi datati 3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed ammodernamento tecnologico dell’impianto.
(rintracciabile sul sito a pag

http://lagendarossadiisoladellefemmine.files.wordpress.com/2012/08/progetto-di-ammodernamento-della-italcementi-di-isola-delle-femmine-presentazione_completa.pdf


Preso atto  che in data 31.01.08 nella seduta della Conferenza dei Servizi la Italcementi faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così  il progetto di modifica dell’impianto che la Italcementi aveva presentato  il 3.11.2006

Preso atto che il 29 agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il “Dirigente”  del 2° Servizio VIA-VAS Ing Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale  alla Italcementi S.p.a. 


Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:

articolo 13 recita: “ Questo Assessorato, nella qualità di Autorità competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso l’impianto  congiuntamente con gli enti che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di verifica  la attuazione delle prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a. è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”


articolo 7 recita: “subordinato al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti autorità intervenute  in sede di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili, dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”

articolo pag 6 5° capoverso recita “ E’ fatto obbligo all’azienda di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore  cemento, al fine di ottenere un sostanziale miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo). Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare un sistema di abbattimento delle  polveri che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”

Visto  l’atto d’invito e diffida  a provvedere con istanza in autotutela, inviato con Raccomandata  R.R. 14344889362-1  del 21-03-2011 al 2° Servizio VIA-VAS  Assessorato TT.AA. Atto a tutt’oggi rimasto inevaso.
Considerato che alla data della presente sono ampiamente decorsi i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale Territorio Ambiente senza che risulti  realizzato alcun intervento volto ad uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Considerato che tale condotta comporta una grave responsabilità per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità anche per l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti sono solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute dei cittadini;
Considerato che non risulta che l’amministrazione abbia effettuato alcun controllo in ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte nei termini previsti dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata comunicata all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla cementerai e che di tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
Considerato che ogni ulteriore inerzia da parte dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la stessa e , specialmente dei suoi agenti per i gravi pericoli che corre la comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del cementificio;
Considerato che la tutela della salute e dell’ambiente costituiscono interessi pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività di controllo nel caso di pericolo;
Tutto quanto sopra premesso e considerato

 Questo Comitato Cittadino Isola Pulita sollecita gli  Enti in indirizzo, per le competenze che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18 luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine previsto dalla stessa  e/o per gli altri motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto dell’A.I.A.



Recapito:  isolapulita@gmail.com  
Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
Via Sciascia 13
90040 Isola delle Femmine


Per maggiori informazioni si trovano sui siti del Comitato Cittadino Isola Pulita:

http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.com/

http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/




ALL’ASSESSORATO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE
   SERVIZIO 1 Via Ugo La Malfa,
169    
90146 – Palermo
Tel.
091.7077121, Fax 091.7077139 
E-mail: Dipartimento.ambiente@certamail.regione.sicilia.it
E-mail: giorgio.dangelo@regione.sicilia.it

E p.c.
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA
ON.LE ROSARIO CROCETTA
PALAZZO D’ORLEANS
PIAZZA INDIPENDENZA 21
90129 PALERMO
Fax 091 7075199 tel 091 7075281
E-mail: presidente@certmail.regione.sicilia.it

ALL’ASSESSORE REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
Via Ugo La Malfa, 169    
90146 - Palermo
tel.: 091 7077870 - fax: 091 7077963
E-mail: assessorato.territorio@certmail.regione.sicilia.it


AL DIRIGENTE GENERALE DEL
DIPARTIMENTO AMBIENTE
DELL’A.R.T.A.
Dott. Gaetano Gullo
Via Ugo La Malfa, 169    
90146 - Palermo
091 7077807 - 091 7077223 Fax: 091 7077294
E-mail: dipartimento.ambiente@certmail.regione.sicilia.it

ALLA PROCURA DELLA
REPUBBLICA
C/O TRIBUNALE DI
PALERMO
PIAZZA V.E. ORLANDO 1
90138 PALERMO
E-mail:  prot.procura.palermo@giustiziacert.it

Comado Carabinieri Tutela per l'Ambiente
Nucleo Operativo Ecologico
Piazza Principe di Camporeale 64
90100 PALERMO
tel. 091/6788076, Fax 091 515142  
E-mail: noepacdo@carabinieri.it;

Al Presidente della IV Commissione
Ambiente e Territorio
c.a. Giampiero Trizzino
fax 0917054564
E-mail: commissione.IV@ars.sicilia.it
E-mail: gtrizzino@ars.sicilia.it


Oggetto: OSSERVAZIONI

Procedimento di rinnovo Autorizzazione Integrata       Ambientale della Italcementi S.p.a. di Isola delle Femmine




Con riferimento, alla pubblicazione del giorno 8 agosto 2014, apparso sul sito dell’A.R.T.A. dipartimento: “Avviso pubblico procedura di rinnovo aia per cementeria Italcementi di Isola delle Femmine (ex comma 3, art 29-quater, d.lgs. 152/06 e s.m.i.) “     (vedi allegati 1 e 2  )   il Comitato Cittadino  Isola Pulita di Isola delle Femmine, associato a Legambiente, formula le seguenti osservazioni:

1. Il Comitato rileva innanzitutto la nullità del DRS 683 del 18 luglio 2008 in quanto emanato da soggetto che non ne aveva titolo.
L’ing. Vincenzo Sansone, firmatario del provvedimento, non era di fatto il dirigente responsabile del Servizio  VIA-VAS poichè il decreto del Dirigente Generale pro tempore che ne approvava il contratto di lavoro fino al 16 dicembre 2008 è datato 17 dicembre 2008 (DDG n. 1474), cioè risulta essere stato adottato 5 mesi dopo l’autorizzazione concessa dall’ing. Sansone alla Italcementi.

    Nel citato DDG l’arch. Tolomeo fa riferimento alla nota a sua firma, DTA n. 17818 del 29 febbraio 2008, con la quale avrebbe affidato all’ing. Sansone l’incarico di responsabile del Servizio.

    E’ persino superfluo evidenziare che l’affidamento (o attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con una semplice nota ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto dicasi nel caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti amministrativi, essa può avvenire con un provvedimento di pari livello della precedente attribuzione, giammai con una nota.

    Sarebbe come concedere o prorogare una autorizzazione, p.e. alle emissioni in atmosfera, un AIA, ecc., con una nota e non con un provvedimento specifico.

    A tal proposito, il Comitato rileva che deve presumersi che sia il dirigente generale arch. Pietro Tolomeo che l’ing. Sansone non potessero ignorare, per manifesta evidenza, l’illegittimità di una procedura e di una nomina del tutto irregolare, non valida e, di conseguenza, priva di  ogni efficacia amministrativa.

      Ma c’è anche di più.

    Nella nota n. 17818 l’arch. Tolomeo motiva la procedura adottata richiamando l’art. 36, comma 9, del CCRL dell’area della dirigenza.

     Si tratta di un richiamo del tutto improvvido che contraddice completamente il suo stesso operato, in quanto il comma 9 recita “Nelle ipotesi in cui non vi siano modifiche della struttura né motivi che giustifichino eventuali rotazioni o comunque il mancato rinnovo del contratto, e non vi sia una valutazione negativa dell’operato del dirigente, allo stesso deve essere garantita la stipula di un nuovo contratto individuale senza soluzione di continuità per l’azione amministrativa e gestionale entro e non oltre i successivi trenta giorni”.

     Ne consegue che l’arch. Tolomeo ha operato anche in palese violazione del CCRL dell’area della dirigenza e che il conferimento dell’incarico all’ing. Sansone è avvenuto in modo irregolare, illegittimo e non retrodatabile, tutte ragioni per cui, in ogni caso, l’ing. Sansone alla data di emanazione del DRS n. 693, il 17 luglio 2008, non aveva il titolo né il potere occorrenti a formalizzare il provvedimento dell’AIA.      
   
2.  Stanti i rilievi di nullità sollevati al punto 1) il Comitato potrebbe anche esimersi da ulteriori considerazioni. Cionondimeno, la presunta autorizzazione e l’attuale avvio della procedura del suo preteso “rinnovo” si prestano a far eccepire altri motivi di irregolarità anch’essi di manifesta evidenza.

      a) L’art. 6 del DRS n. 693 prevedeva che “Il provvedimento definitivo sarà subordinato alle risultanze della visita di collaudo. Gli enti preposti al controllo esamineranno in quella sede le risultanze della suddetta visita e potranno, se ritenuto necessario, modificare le condizioni e prescrizioni autorizzative”.

      L’art 7
precisava che “L’Autorizzazione Integrata Ambientale viene subordinata al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti attività intervenute in sede di conferenza dei servizi…che fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto…”. Nelle pagg. 4-11 venivano specificati le “Prescrizioni relative alle attività di recupero di rifiuti come materie prime”, i “Limiti alle emissioni”, le “Prescrizioni relative all’impianto”, le “Prescrizioni relative ai combustibili utilizzati ed ai consumi energetici “, le “Prescrizioni relative ai rifiuti prodotti “ e le “Prescrizioni relative alle attività di monitoraggio (Piano di monitoraggio e controllo)”. Veniva fatto obbligo all’azienda di procedere “entro 24 mesi dal rilascio dell’autorizzazione alla conversione tecnologica (“revamping”) dell’impianto con il completo allineamento alle Migliori Tecnologie Disponibili previste per il settore del cemento…”, ma nel caso del mancato “revamping” “…comunque adeguare l’impianto esistente alle M.T.D. attraverso i seguenti interventi” [quelli sopra specificati].

    Tuttavia, alla scadenza dei 24 mesi risulta che nessuna delle autorità preposte si è premurata di  adempiere agli obblighi discendenti dalle prescrizioni di propria competenza contenute nel DRS n. 693 al fine di rendere definitiva o meno l’autorizzazione.

    b) Il 9 giugno del 2011, a distanza di 36 mesi e cioè con un anno di ritardo, il Servizio 1, riconoscendo che “il decreto prevedeva condizioni e prescrizioni da attuare con scadenze temporali…da effettuarsi entro 24 mesi dalla data di rilascio…”, teneva la riunione di un tavolo tecnico “al fine di verificare se la società Italcementi ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento”.

    Dalla lettura del verbale risulta che, ad eccezione della Italcementi che dichiara di operare nel rispetto delle prescrizioni previste    dall’autorizzazione, inspiegabilmente nessuna delle autorità competenti alle verifiche si pronuncia nel merito, p.e. sugli interventi strutturali, limitandosi la discussione solo ad alcuni aspetti relativi al monitoraggio delle emissioni ed al posizionamento delle centraline di rilevamento degli inquinanti.

      Quindi, il dato che se ne trae e che dopo 36 mesi dal rilascio del provvedimento AIA restavano privi di ogni verifica quei presupposti e quelle prescrizioni che avrebbero dovuto rendere valida e definitiva l’autorizzazione.   

      Da allora ad oggi, cioè a distanza complessiva di 6 anni dal DRS n. 693, la situazione, come è noto e come risulta agli atti, è rimasta del tutto invariata: ai rilievi di nullità del provvedimento si somma anche la mancanza di validità di merito, in quanto nulla è dato a sapere circa il rispetto di tutte le prescrizioni che avrebbero dovuto essere rispettate dall’Italcementi nei termini di 24 mesi dalla data di emanazione dell’autorizzazione.

       Questo Comitato, pertanto, nel sottolineare l’inspiegabile comportamento degli enti deputati al controllo di attuazione del DRS n. 693, fa presente che mancano del tutto i presupposti per procedere al rinnovo di una autorizzazione da considerarsi, in primis, di per sé inesistente e, eventualmente, non più valida almeno dal luglio del 2010.

       Alla luce delle superiori considerazioni, questo Comitato ritiene inattuabile la procedura di  rinnovo essendo, invece, necessaria un’autorizzazione ex novo.
          
         Comitato Cittadino Isola Pulita
           COORDINATORE
           GIUSEPPE CIAMPOLILLO
           posta certificata: GIUSEPPECIAMPOLILLO@pec.it
           email: isolapulita@gmail.com
           SITO:

           http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/



ALLEGATO 1:
OSSERVAZIONI A.I.A. DECRETO 693 18 LUGLIO 2008 FIRMA SANSONE RESPONS
PROCEDIMENTO CANNOVA GIANFRANCO

file:///C:/Documents%20and%20Settings/Valy/Documenti/Downloads/238642339-Allegato-1-Osservazioni-a-i-a-Decreto-693-18-Luglio-2008-Firma-Sansone-Respons-Procedimento-Cannova-Gianfranzo-compressed.pdf

ALLEGATO 2:
OSSERVAZIONI A.I.A. 2008 17 DICEMBRE TOLOMEO D.G. NOMINA SANSONE DIRIGENTE 2°
SERVIZIO VIA VAS .

file:///C:/Documents%20and%20Settings/Valy/Documenti/Downloads/238642338-Allegato-2-Osservazioni-a-i-a-2008-17-Dicembre-Tolomeo-d-g-Nomina-Sansone-Dirigente-2-Servizio-via-Vas.pdf

ALLEGATO 3:
OSSERVAZIONI A.I.A. ZUCCARELLO 9 GIUGNO 2011 TAVOLO TECNICO PRESCRIZIONI
PRESENTE CANNOVA
 

file:///C:/Documents%20and%20Settings/Valy/Documenti/Downloads/238642341-Allegato-3-Osservazioni-a-i-a-Zuccarello-9-Giugno-2011-Tavolo-Tecnico-Prescrizioni-Presente-Cannova-Compressed.pdf

ALLEGATO 4: AVVISO
RICHIESTA RINNOVO ASSESSORATO 1 SERVIZIO VIA VAS  8 AGOSTO 2014

file:///C:/Documents%20and%20Settings/Valy/Documenti/Downloads/238642337-Allegato-4-Avviso-Richiesta-Rinnovo-Assessorato-1-Servizio-via-Vas-8-Agosto-2014.pdf

ALLEGATO 5:
ITALCEMENTI  17 GENNAIO CHIEDE RINNOVO
DECRETO 693 2008 RELAZIONE TECNICA

file:///C:/Documents%20and%20Settings/Valy/Documenti/Downloads/238642340-Allegato-5-Italcementi-17-Gennaio-Chiede-Rinnovo-Decreto-693-2008-Relazione-Tecnica-Compressed.pdf

Isola delle Femmine 2 settembre 2014

Inviate con posta certificata il giorno 2 settembre 2014


Inviate con rettifica con posta certificata il 2014-09-03 






ITALCEMENTI SOPRALLUOGHI ARPA 2009 NON E' STATA PRESENTATA ISTANZA A.I.A. VEDI 693 OBBLIGO REVAMPING PAG 4





Italcementi sopralluoghi arpa 2009 non e' stata presentata istanza a.i.a. vedi 693 obbligo revamping pag 4 from Isola Pulita





PIETRO TOLOMEO DIRIGENTE GENERALE DECRETO 155 29 GENN 2009
CONTRATTO ING NATALE ZUCCARELLO NOMINA DIRIGENTE RESPONSABILE 2 VIA VAS A.IA
ITALCEMENTI DECRETO 693 18 LUGLIO 2008



Pietro Tolomeo Dirigente Generale Decreto 155 29 Genn 2009 Contratto Ing Natale Zuccarello Nomina Dirigente... by Pino Ciampolillo



TOLOMEO PIETRO NOMINA SANSONE DIRIGENTE 2 SERVIZIO VIA VAS A PARTIRE DAL 17 DICEMBRE 2008 DOPO  CINQUE MESI DALLA FIRMA COME RESPONSABILE DEL 2° SERVIZIO VIA VAS   DECRETO CONCESSORIO  A.I.A. ALLA ITALCEMENTI DEL LUGLIO 2008 



Tolomeo nomina sansone dirigente 2 servizio via vas solo dopo mesi dalla firma dell'incarico decreto contratto sansone from Isola Pulita






Tolomeo Sansone Firmatario Del Decreto Aia Italcementi by Pino Ciampolillo

ZUCCARELLO 2011 09.06 ITALCEMENTI Talcementi 2011 9 Giugno Zuccarello Convoca Tavolo Tecnico  PRESENZA CANNOVA GIANFRANCO Su Prescrizio... by Pino Ciampolillo


ITALCEMENTI 2011 9 GIUGNO TAVOLO TECNICO CONVICATO DAL DR ZUCCARELLO FARE IL PUNTO SULLE PRESCRIZIONI DEC... by Pino Ciampolillo


Italcementi Aia DECADUTA INOSSERVANZA PRESCRIZIONI RICHIESTA RITIRO DECRETO 693 2008 A.I.A. IN AUTOTUTELA    by Pino Ciampolillo


PARERE SOPRINTENDENZA BENI CULTURALI E AMBIENTALI  SICILIA NO TORRE DI 100 METRI ITALCEMENTI ISOLA DELLE FEMMINE  SEDE DI S.I.C. Z.P.S. FONDALI TUTELA PAESAGGISTICA BB.NN.21643 PROT 700 TO P

PARERE SOPRINTENDENZA BENI CULTURALI E AMBIENTALI SICILIA NO TORRE DI 100 METRI ITALCEMENTI ISOLA SEDE DI... by Pino Ciampolillo

Indagine della Commissione Ue su Italcementi e distilleria Bertolino, TOLOMEO,SANSONE.ZUCCARELLO, A.I.A..DECRETO 693 2008 ITALCEMENTI,ISOLA DELLE FEMMINE,CANNOVA,  CORRAO,MANNINO,TRIZZINO

A.I.A. ITALCEMENTI 693   2008, ANZA', GULLO,Interlandi, MONSELICE, RAFFINERIE, REVAMPING, SANSONE, TIRRENO POWER, Tolomei, VADO  LIGURE, Zuccarello, SORBELLO,SIRAGUSA,TOLOMEO,SANSONE,MANISCALCO,AMMONIACA,ZOLFO





Isola delle Femmine Italcementi e Ambiente: Indagine della Commissione Ue su Italcementi e distilleria Bertolino
Pubblicato da Comitato Cittadino Isola Pulita alle 06:44 Nessun commento:
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