Il Professore : ... ... Giova ricordare , peraltro , IL Che Personaggio Il proprietario del bene confiscato , in partiture OCCASIONE delle elezioni sosteneva Amministrativo Il Candidato della lista "Rinascita Isolana " Rosario Rappa .

martedì 21 giugno 2011

Operazione "Camaleonte 3"

Operazione "Camaleonte 3"

Blitz antimafia nel Palermitano: sgominato il mandamento di Caccamo, la "Svizzera di Cosa nostra"
L'operazione, denominata in codice "Camaleonte 3", costituisce la naturale prosecuzione delle operazioni "Camaleonte 1 e 2" condotte a partire dal 2004 dai carabinieri del Gruppo di Monreale, sull'attività del clan. In quasi due anni di indagini i carabinieri hanno ricostruito una serie di estorsioni commesse tra il 2004 e il 2007 nella zona di Termini Imerese dalla cosca mafiosa che stava cercando proprio in quel periodo nuovi equilibri, dopo il pentimento del boss Antonino Giuffrè (nella foto).
L'azione investigativa si innesta alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia: Fabrizio Iannolino e Francesco Paolo Balistreri. Il vuoto di potere mafioso determinato dall'ondata di arresti di capi e gregari a seguito delle collaborazioni di Giuffrè e Carmela Rosalia Iuculano, ha generato molta confusione sia al vertice delle diverse zone che nel sistema delle alleanze mafiose. In questo contesto opera e si impone Iannolino, tra il 2004 e il 2005, titolare del bar Stancampiano di Palermo. L'emergente riceve l'incarico da Benedetto Graviano (della famigerata cosca palermitana di Brancaccio) di riorganizzare l'attività estorsiva di Cosa nostra a Termini Imerese e Trabia.
Verso la fine del 2004, a Termini Imerese è presente un personaggio legato a Cosa nostra, Santi Balsamo, già condannato in via definitiva per mafia, mentre a Trabia opera un gruppo di soggetti capeggiati da Salvatore La Barbera, imprenditore legato a "Cosa Nostra" anch'egli già condannato. L'incarico che Graviano affida ad Iannolino è quello di mettere ordine nella zona, scalzando Balsamo e La Barbera, cosa che gli riesce, sia pure con qualche difficoltà.
Iannolino si serve di due fidati palermitani, Alfonso Riccio e Francesco Paolo Balistreri, che mettono insieme un gruppo tra cui figurano le persone arrestate oggi: Cosimo Serio, Leonardo Monastero, Paolotto Piazza, Agostino Scarcipino Pattarello; mentre utilizza il gruppo di persone facente capo a La Barbera, già attivo a Trabia. Un uomo di Iannolino, nell'aprile 2009, decise di collaborare con la giustizia. Un mese dopo, anche Iannolino fece la stessa scelta.
Le estorsioni, tra il 2004 e il 2005, hanno preso di mira aziende di Belmonte Mezzagno, Bagheria, Termini Imerese, Trabia, Caccamo. Gli arrestati sono Alfonso Riccio, 50 anni; Cosimo Serio, di 45; Paolo Piazza Palotto, 39 anni; Leonardo Monastero, 40 anni; Agostino Scarcipino Pattarello, 44 anni; Salvatore La Barbera, 57 anni; Nicola Marsala, 54 anni; Antonino Teresi, 48 anni; Angelo Giuseppe Rizzo, 46 anni.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it]

 
 
La corsa al potere all’ombra di Giuffrè
 Il blitz che ha permesso ai carabinieri di mettere ancora una volta le mani sulla mafia di Caccamo e Termini Imerese ha un nome in codice suggestivo “Camaleonte 3″. Camaleontica è l’attività di Cosa nostra, capace di fare i suoi affari e di inabissarsi al momento opportuno. E su cosa, esattamente,  hanno messo le mani i militari dell’Arma? La sostanza del blitz in un denso comunicato. Grazie all’attività investigativa è stato possibile “ricostruire una serie di estorsioni commesse tra il 2004 e il 2007 nell’area termitana dalla locale consorteria mafiosa che stava cercando proprio in quel periodo nuovi equilibri, dopo lo storico pentimento di Giuffrè”. Insomma, un tentativo di riassestamento dopo l’arresto del patriarca mafioso. Così è anche stato raggiunto un altro obiettivo: “Infliggere un nuovo colpo a una delle principali fonti di reddito dell’organizzazione mafiosa costituita dalle estorsioni, peraltro in un’area già fortemente penalizzata dalla crisi economica e esortare gli imprenditori a denunciare tali vessazioni e collaborare con l’Autorità Giudiziaria e le Forze di Polizia (molti imprenditori hanno avuto infatti il coraggio di denunciare mentre altri sono stati indagati per favoreggiamento)”.

L’indagine ha avuto impulsi importanti grazie alle dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia, Fabrizio Iannolino e Francesco Balistreri. “Muovendo dai dati delle precedenti investigazioni, che avevano consentito un capillare e continuo monitoraggio della zona, eseguite attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali – scrivono i carabinieri – servizi di osservazione e indicazioni ricavabili da soggetti già inseriti nel citato sodalizio criminale, emergevano numerose estorsioni”.

La storia criminale della zona
“II vuoto di potere mafioso determinato dall’ondata di arresti di capi e gregari che ha fatto seguito alle collaborazioni di Antonino Giuffrè e di Carmela Rosalia Iuculano, ha generato molta confusione sia al vertice delle diverse zone che nel sistema delle alleanze, con l’accavallarsi di soggetti che si sono proposti sulla scena, forti di più “titolati” appoggi. E’ in questo contesto che opera e si impone, alla fine del 2004 e quasi per tutto il 2005, un soggetto inedito fino a quel momento nel panorama mafioso termitano, Fabrizio Iannolino, titolare del bar Stancampiano di Palermo vicino alla stazione centrale. Iannolino (che è di Termini, ndr) riceve l’incarico di riorganizzare l’attività estorsiva di Cosa nostra sul territorio di Termini lmerese e Trabia direttamente da Benedetto Graviano, capo della famiglia mafiosa di Brancaccio insieme ai fratelli Filippo e Giuseppe. Graviano incarica Iannolino di mettere ordine nei territori di Termini Imerese e Trabia. Verso la fine del 2004, a Termini Imerese è presente un personaggio legato a Cosa nostra, Santi Balsamo, già condannato in via definitiva per mafia, mentre a Trabia opera un gruppo di soggetti capeggiati da Salvatore La Barbera, imprenditore legato a Cosa nostra, anch’egli già condannato. L’incarico che Graviano affida ad Iannolino è quello di mettere ordine nella zona, scalzando Balsamo e La Barbera, cosa che gli riesce, sia pure con qualche difficoltà. Iannolino si serve di due fidati palermitani, Alfonso Riccio e Francesco Paolo Balistreri, che mettono insieme un gruppo tra cui figurano le persone arrestate oggi: Cosimo Serio, Leonardo Monastero, Paolotto Piazza, Agostino Scarcipino Pattarello; mentre utilizza il gruppo di persone facente capo a La Barbera, già attivo a Trabia. Dal mese di novembre 2004, quindi, Iannolino inizia la sua attività criminale riorganizzando il settore delle estorsioni”.

L’operazione Camaleonte
“Le precedenti indagini culminate anche in arresti in flagranza di reati di danneggiamento ed altro, hanno permesso però l’accertamento solo di alcune estorsioni commesse, mentre per diverse e molteplici attività estorsive, pur essendoci in molte conversazioni intercettate indizi a carico degli odierni indagati, non si raggiungevano riscontri tali da poterle contestare anche per l’omertà che caratterizzava il comportamento degli imprenditori taglieggiati i quali, per paura o semplicemente per quieto vivere, evitavano accuratamente di denunciare. In seguito, però, questo materiale probatorio concernente diversi delitti estorsivi veniva arricchito sia dall’apporto delle dichiarazioni di Balistreri che di Iannolino”.

L’elenco delle estorsioniTermini Imerese e Palermo tra la fine del 2004 e inizi del 2005 estorsione in danno di RINAUDO Benedetto Rinaudo amministratore ditta “Trinacria di Belmonte Società Cooperativa con sede a Belmonte Mezzagno.
Trabia dicembre 2004 estorsione nei confronti della ditta individuale Francesco Tripoli di Bagheria.
Trabia gennaio 2005 fino al giugno 2005 estorsione nei confronti della ditta individuale Francesco Tripoli.
Termini Imerese e Trabia dal gennaio 2005 fino a giugno 2005 estorsione nei confronti di Francesco Buttitta titolare della “Cava Giardinello” di Trabia.
Termini Imerese e Palermo dal gennaio 2005 fini ad aprile 2005 estorsione nei confronti di Giuseppe Cacicia e Paolo Naso gestori del circolo privato “Interios” di Caccamo.
Termini Imerese e Palermo tra la fine del 2004 e primi mesi del 2005, estorsione nei confronti di Calogero Marino, presidente della “Mare Sud” di Trabia.
Termini Imerese il 19.01.2005 tentativo di estorsione nei confronti di Vito Mormino, titolare della ditta “Tecnocom srl”.
Termini Imerese e Palermo, tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005 estorsione nei confronti di Vincenzo Sparacio, titolare della ditta individuale di soccorso stradale di Termini Imerese.
Termini Imerese e Palermo, tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005 estorsione nei confronti di Salvatore Scimeca titolare della ditta Centro Market calzature di Termini Imerese.
Termini Imerese e Palermo, dalla fine del 2004 e per tutto l’anno 2005 estorsione nei confronti di Gaetano Rubino, titolare d ella ditta “Vetro Sud” di Termini Imerese.
Termini Imerese tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005 estorsione nei confronti di Rosario Chinnici, titolare della ditta “Chinnici” con sede in Termini Imerese.
Termini Imerese e Palermo, tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005 estorsione nei confronti di Igino Macro direttore tecnico dell’impresa “Ing. Ercolani costruzione opere pubbliche” con in corso lavori edile per la costruzione di una chiesa evangelica in Termini Imerese.
Termini Imerese e Palermo, nell’anno 2005 estorsione nei confronti di Giovanni Scelsa, titolare della ditta “Edil Sud Costruzioni”,
Termini Imerese dal mese di novembre 2004 la mese di gennaio 2005 tentativo di estorsione mediante consegna di una busta contenente due cartucce per pistola cal. 7,65 nei confronti di Salvatore Sacco titolare della ditta Jatotrans di Termini Imerese.
Trabia dall’anno 2005 fino al 2007 estorsione nei confronti di Domenico Virga, titolare della “Cava Giardinello” con sede legale in Bagheria, con in corso lavori in Termini Imerese.






Esplode la bomba Bisignani

 

Enea Vincenzo si rompe il muro del silenzio sull'omicidio


 

Arrestato Impastato prestanome del BOSS

 

Marina di Gioiosa Jonica, sgominata la ‘ndrina dei Mazzaferro, arrestati il sindaco, 3 assessori e un poliziotto.

 

FOTO Romano giura al Quirinale davanti a Napolitano
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/palermo-la-mafia-nel-metro/2153200//1
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-bc36d360-aed8-4059-8cb9-93d501f43ffc.html 
  
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