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LaPresse |
MILANO - Un messaggio della Sacra Corona Unita. Gli investigatori seguono la pista mafiosa per l'attentato di sabato mattina a Brindisi dove è esploso un ordigno confezionato con tre bombole di gpl sistemato su un muro dietro un cassonetto della spazzatura davanti al cancello della scuola professionale Falcone Morvillo. Gli investigatori avrebbero ritrovato i resti di un timer (e non di un telecomando come detto in precedenza) utilizzato per azionare l'ordigno rudimentale che ha provocato la morte di una studentessa di Mesagne e il ferimento di almeno sei ragazzi tra cui una 16enne in gravissime condizioni
PERQUISIZIONI - Non c'è stata alcuna rivendicazione finora, e una delle principali piste investigative è proprio quella della criminalità organizzata. Polizia, carabinieri e guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi per le ultime ore.
«Ci sono state in passato nella storia della Sacra Corona Unita episodi di terrorismo, mai però contro una scuola e contro i bambini, non escludiamo alcuna pista e prendiamo in considerazione anche possibili collegamenti con manifestazioni antimafia in programma proprio in questi giorni in città» afferma Marco Di Napoli, procuratore di Brindisi.
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Quaderni e zaini rimasti a terra Brindisi Reporter |
TERRORISMO - «Ci sono state in passato nella storia della Sacra Corona Unita episodi di terrorismo, mai però contro una scuola e contro i bambini, non escludiamo alcuna pista e prendiamo in considerazione anche possibili collegamenti con manifestazioni antimafia in programma proprio in questi giorni in città» afferma Marco Di Napoli, procuratore di Brindisi.
MANGANELLI: «SI PENTIRANNO» - «Non daremo loro tregua. Li prenderemo e si pentiranno di questa nefandezza» dice il capo della polizia, Antonio Manganelli. Il capo della polizia ha definito «poco verosimile» la pista passionale, pur non potendo «escludere nulla». «Mi è sembrata un'azione troppo strutturata per poter essere ricondotta ad un motivo emotivo» ha detto Manganelli. E sul timer aggiunge: «Ci sono dei congegni elettrici compatibili con l'innesco, ma che questo sia a orologeria o a distanza cambia poco anche sul piano interpretativo»: far esplodere un ordigno «alle otto meno un quarto davanti a una scuola dove si entra alle otto e dove quindi stanno per arrivare degli studenti mi sembra che non soltanto non escluda ma metta nel conto che si possa fare una strage» spiega il capo della polizia.
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Prefetto Cirillo inviato sul posto da Manganelli (LaPresse) |
ATTENTATO BESTIALE -«È un attentato bestiale: reagiremo immediatamente: vogliamo fare subito chiarezza e verità» dice il prefetto Francesco Cirillo, vicecapo della Polizia, inviato a Brindisi da Manganelli e dal ministro Cancellieri. «C'è grande dolore per la morte della ragazza -aggiunge Cirillo- e per i feriti dell'esplosione. Gli studenti sono la speranza, non si può morire così...». Sabato in Prefettura a Brindisi si svolge un vertice fra gli investigatori, che includono Criminalpol, Sco e Ros, mentre lunedì lo stesso ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri si recherà nella città pugliese per incontrare investigatori e magistrati. Nella città pugliese è giunto anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, a coordinare le indagini.
RAPPRESAGLIA - L'esplosione, secondo alcune fonti investigative, potrebbe essere collegato all'attentato di una decina di giorni fa quando una bomba è stata piazzata nell'auto del presidente dell'Associazione antiracket di Mesagne (Brindisi). L'attentato di Brindisi potrebbe anche essere una rappresaglia all'operazione delle forze dell'ordine che il 9 maggio hanno sgominato clan locali pugliesi, arrestando 16 persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso. Tra le piste più accreditate, un'azione dimostrativa della Sacra Corona Unita.
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